Siamo invitati "a riconoscere il valore dei popoli indigeni, nonché il patrimonio ancestrale di conoscenze e pratiche che arricchiscono positivamente la grande famiglia umana, colorandola con le varie caratteristiche delle loro tradizioni. Tutto ciò rivela un orizzonte di speranza nel tempo presente, segnato da sfide intense e complesse e da non poche tensioni". Lo scrive il Papa, nel messaggio inviato agli Organizzatori e Partecipanti al VII Foro dei Popoli Indigeni.

"La difesa del diritto a preservare la propria cultura e identità implica necessariamente - prosegue Francesco - il riconoscimento del valore del loro contributo alla società e la salvaguardia della loro esistenza e delle risorse naturali di cui hanno bisogno per vivere. Ciò è seriamente minacciato dal crescente accaparramento di terreni agricoli da parte di multinazionali, grandi investitori e Stati. Si tratta di pratiche dannose che minacciano il diritto a una vita dignitosa delle comunità".

"La terra, l'acqua e il cibo - conclude il Pontefice - non sono semplici beni, ma la base stessa della vita e il legame tra questi popoli e la natura. Difendere questi diritti non è quindi solo una questione di giustizia, ma una garanzia di un futuro sostenibile per tutti. Animati dal senso di appartenenza alla famiglia umana, possiamo garantire alle generazioni future un mondo in linea con la bellezza e la bontà che hanno guidato le mani di Dio nel crearlo".