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Letture, la Sacra Sindone oltre gli studi la contemplazione

Papi, vescovi, intellettuali e pellegrini davanti al Sacro Lino, il nuovo libro di Emanuela Marinelli e Domenico Repice

La copertina del libro |  | Ares La copertina del libro | | Ares

Uomo dei dolori, disprezzato, reietto, percosso, conosce bene il patire, “come uno davanti al quale ci si copre la faccia”. Lo rivela così, il profeta Isaia, l’Agnello immolato per gli uomini, caricato di tutte le nostre sofferenze, dei nostri dolori. Un Volto i cuoi contorni sono impressi dallo strazio delle carni, che rimane come un urlo sospeso, anche dopo il silenzio della morte.

“La Sindone è, senza dubbio, uno dei segni più misteriosi della cristianità, che interroga l’uomo di oggi come ha fatto con quello di ieri. Non solo per la sua presunta origine e per le numerose teorie scientifiche che ne accompagnano la storia, ma per la sua capacità di diventare, in ogni tempo e per ogni persona, un luogo di incontro tra il visibile e l’Invisibile, tra la storia e la fede”.

Lo scrive il cardinale Baldassare Reina, vicario generale del Papa per la Diocesi di Roma, nella prefazione del nuovo libro di Emanuela Marinelli e Domenico Repice dedicato alla Sindone. Sì, il segno di un mistero, di una Presenza che scavalca la morte e introduce alla speranza, anche quando tutto sembra inghiottito dalle tenebre. Un messaggio per ogni uomo e in ogni tempo, che racchiude anche una lunga, affascinante storia. Emanuela Marinelli, ancora una volta insieme a Repice, da lunghissimo tempo racconta, tassello dopo tassello, questa lunghissima storia, che ne contiene infinite altre.

Eppure questo telo, lenzuolo o come altro viene definito, spesso è stato (ed è ancora) oggetto di confronti, scontri – anche feroci – dibattiti. La studiosa romana Emanuela Marinelli ha dedicato la maggior parte della vita proprio allo studio della Sindone, con una passione che travalica i confini dello studio e dell’approfondimento scientifico. Ha pubblicato ventitré libri, tenuto più di cinquemila conferenze ed è docente ospite di uno specifico corso nella laurea magistrale in Scienze Religiose all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Contemplare la Sindone”, con il sacerdote Domenico Repice per Edizioni Ares. È il ventitreesimo, ma includendo anche  le traduzioni in totale ha firmato quarantasette titoli.

Marinelli ha illustrato i dati scientifici e le riflessioni teologiche che rendono unica questa reliquia: “Nessuno è mai riuscito a spiegare come si sia formata quell’immagine. È come se un lampo di luce l’avesse impressa. È il volto di un uomo crocifisso, ma soprattutto è il volto della speranza”.

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La Sindone, in ogni caso, ha attraversato secoli, paesi, culture, esistenze singole e collettive, da Gerusalemme fino a Torino, passando per Edessa e Costantinopoli. Ed è evidente   come il sacro lino abbia influenzato profondamente l’arte cristiana e l’iconografia del volto di Gesù: “Molti Volti Santi non sono che copie parziali o interpretazioni del volto della Sindone”, ha spesso spiegato la studiosa e lo sottolinea anche in quest’ultimo saggio.

Gli autori, dunque,  ci invitano a compiere un viaggio che attraversa la storia, la teologia, la scienza e la spiritualità della Sindone. Ma, in questo caso specifico, ci indicano anche quanto, lungo i secoli, pontefici, vescovi, santi, pellegrini, intellettuali, uomini di fede di ogni tempo e condizione hanno espresso intorno a quel corpo martoriato e alla straordinaria possibilità di gioia e di rinascita che proprio da quelle membra segnate dalla tortura, dalla violenza, si schiudono per tutti. San Francesco di Sales aveva una grande devozione per la Sindone, che ha dimostrato in molti modi, ma che, per così dire, era intrinsecamente legata alla sua stessa vita. “Ho una ragione particolare di essere devoto della Sindone perché mia madre mi consacrò al Signore davanti ad essa". E Benedetto XVI l’ha definita “Icona del Sabato Santo”. Ed è proprio attraversando lo strepitio infernale del Venerdì Santo (oggi può assumere la forma delle urla strazianti di tanti innocenti colpiti dalla guerra, di chi subisce violenze di ogni tipo, di chi non ha ne’ libertà ne’ dignità, di chi finisce in prigione solo per aver osato chiedere il rispetto dei più naturali diritti..) che si arriva al silenzio colmo di attesa del Sabato Santo, quando contemplare questa “icona” del dolore redento ci può introdurre davvero dentro il cuore del Mistero pasquale.

Molto interessante, perciò, anche conoscere le idee e il valore attribuito alla Sindone da parte di molte grandi voci della Chiesa, al di là delle risultanze  scientifiche, la Chiesa, ufficialmente, considera la Sindone come un'icona, cioè un oggetto di devozione, non una testimonianza fisica delle spoglie mortali di Gesù. Ne ha incoraggiato sempre i pellegrinaggi, come si evidenzia nel saggio di cui stiamo parlando, e l’ha considerata uno “strumento” di catechesi e di meditazione ricco di implicazioni e di forza.

Che la prefazione del libro sia stata redatta dal cardinale  Reina è chiaramente un importante segno che va in questa direzione. Non a caso scrive: “Marinelli e Repice, con una competenza che si fonde con la passione e la devozione, ci guidano in un percorso che non è solo intellettuale, ma anche spirituale. Come ci insegnano gli ultimi Pontefici, lo sguardo sulla Sindone non è un semplice osservare, ma è un atto di venerazione, uno sguardo di preghiera che ci invita a “lasciarci guardare” da quel Volto che, seppure segnato dalla sofferenza, è testimonianza di speranza e di risurrezione. Questo libro non è solo per chi già conosce la Sindone e la sua storia, ma anche per chi si avvicina a essa per la prima volta. È un invito a contemplare, a riflettere e a pregare, con il cuore aperto e lo spirito attento, davanti a quel misterioso e silenzioso testimone della passione di Cristo”.  Il volume, poi, offre la rilettura di bellissime pagine di meditazione scritte dal grande vaticanista Orazio Petrosillo

A corollario di questa lettura, per chi si trova a Roma, si consiglia una visita alla  mostra allestita per il Giubileo nella chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini, dal titolo  “Chi è l’Uomo della Sacra Sindone?”, ideata dal Centro di Ricerca Othonia e promossa dall’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. È stata inaugurata dal cardinale vicario  il 10 marzo e resterà aperta fino al 10 giugno. 

Emanuela Marinelli, Domenico Repice, Contemplare la Sindone, Ares Edizioni, pp.432, euro 22

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