Città del Vaticano , mercoledì, 23. aprile, 2025 10:00 (ACI Stampa).
I riti di inizio della sede vacante hanno un momento simbolico particolarmente suggestivo, che ha il potere di dare plasticamente l’idea che non solo un Papa è morto, ma un pontificato è finito. L’anello del pescatore, che viene consegnato al Papa alla Messa di inizio del ministero petrino, deve essere distrutto, o perlomeno annullato. L’appartamento pontificio deve invece essere sigillato. E nessuno potrà entrare in quell’appartamento fino all’elezione del nuovo Papa.
Con Papa Francesco, questo rito si è arricchito di un dettaglio ulteriore, perché Papa Francesco risiedeva alla Domus Sanctae Marthae, nella suite 201, e dunque anche quell’appartamento del Papa è stato sigillato. Non sarà, quella, una stanza a disposizione dei cardinali che arriveranno per il Conclave, perché – da disposizioni della Universi Dominici Gregis, la costituzione apostolica che regola il Conclave – tutti i porporati elettori dovranno alloggiare a Santa Marta.
La costituzione fu voluta da Giovanni Paolo II nel 1996. Al numero 17, si legge: “Il Camerlengo deve apporre i sigilli allo studio e alla camera del medesimo Pontefice, disponendo che il personale abitualmente dimorante nell'appartamento privato vi possa restare fino a dopo la sepoltura del Papa, quando l'intero appartamento pontificio sarà sigillato; comunicarne la morte al Cardinale Vicario per l'Urbe, il quale ne darà notizia al Popolo Romano con speciale notificazione; e parimenti al Cardinale Arciprete della Basilica Vaticana; prendere possesso del Palazzo Apostolico Vaticano e, personalmente o per mezzo di un suo delegato, dei Palazzi del Laterano e di Castel Gandolfo, ed esercitarne la custodia e il governo”.
Prima dell’entrata in vigore di quella costituzione, il cerimoniale voleva che il Camerlengo sfilasse l’anello dal dito del pontefice defunto, vi incidesse sopra una croce con uno scalpello e lo distruggesse poi con un martelletto d’argento.
La ratio di questo particolare cerimoniale è facilmente intuibile: si doveva evitare che qualcuno si appropriasse dell’anello e lo usasse per legittimare documenti successivi. Ma il rituale assume anche un altro significato: durante la sede vacante nessuno può assumere le prerogative del Papa. Nemmeno i cardinali che, in effetti, sono chiamati a riunirsi in congregazione e decidere degli affari ordinari, ma senza possibilità di prendere decisioni di indirizzo per la vita della Chiesa.