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Il “Nomen pontificale”, una scelta che designa la rotta del nuovo Papa

"Nomen omen", dicevano gli antichi, che significa "il nome è un presagio".

San Pietro |  | VG / ACI stampa San Pietro | | VG / ACI stampa

Il nome di ciascuno di noi segna un po' quello che sarà il nostro destino o comunque ne lascia per sempre una traccia.  "Nomen omen", dicevano gli antichi, che significa "il nome è un presagio". E questo è quello che accade anche per tutti i pontefici. Parliamo del nome pontificale (in latino Nomen pontificale) che è quello che viene scelto dai papi e in esso si può rintracciare il loro destino o un’indicazione del loro futuro.

Così è successo anche a Papa Francesco. Scegliendo il nome del poverello di Assisi ha disegnato il suo cammino e manifestato i suoi temi più cari: l’amore per il Creato, per tutte le sue Creature, l’amore per i poveri e gli emarginati, l’attenzione per l’ambiente, la dedizione verso “Madonna Povertà”.

Ma come deciderà di chiamarsi il nuovo Papa? Sui giornali nelle interviste, nei colloqui dei più esperti in questi giorni se ne sentono di tutti i colori. L’unica cosa certa è che se qualcuno vorrà continuare l’operato di Bergoglio sicuramente sceglierà “Francesco II”.

Ma vediamo come è nata la tradizione di scegliere un nome diverso da quello di battesimo. Tutto nasce nel 533, con Papa Mercurio di Protetto, che sceglie di chiamarsi Giovanni II perché il suo nome, Mercurio, richiamava una divinità romana. E proprio da quel momento ogni Papa eletto poi scelse un nome diverso che più lo rappresentasse.

Ci sono nomi più o meno usati. Il nome Giovanni venne usato per ben 23 volte, Gregorio 16, Benedetto 16,  il nome Clemente venne utilizzato da 14 papi e Innocenzo da 13 papi. Per la prima volta nella storia, Albino Luciani, scelse Papa Giovanni Paolo I, dunque un doppio nome. Ad oggi il nome che è stato portato dai pontefici in carica per più tempo è stato Pio, con ben 158 anni.

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Ci sono stati anche nomi davvero bizzarri e insoliti come Papa Sotero, Papa Conone, Papa Zosimo, Papa Telesforo. 

Papa Francesco fu il primo ad utilizzare il nome di Francesco e lo spiegò lui stesso. Nell’udienza con i rappresentanti dei media, il 16 marzo del 2013, Bergoglio dichiarò: “È venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi. È per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato”.

Una cosa è certa, nessuno altro ha mai scelto il nome di Pietro. “Quo nomine vis vocari»? Con quale nome vuoi essere chiamato?” chiederanno al neo Papa eletto. Attendiamo con ansia quel momento per scoprire davvero quale sarà la rotta, il destino, il cammino scelto dal nuovo Pontefice che fin dai primi secondi rintracceremo nel suo nome.

 

 

 

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