Roma , venerdì, 30. maggio, 2025 18:00 (ACI Stampa).
Un uomo che non ha mai rinunciato alle proprie idee e convinzioni, una vita intensa, straordinaria, ma anche di profondi dolori. Elementi che non possono non far nascere il desiderio di raccontarli, sia l’uomo che la sua esistenza. Per questo Baldovino di Sassonia Coburgo Gotha, re del Belgio dal 1951 al 1993, è stato un autentico protagonista dell'Europa del Novecento e più volte è stato protagonista di biografie e saggi. Ora ne è uscito uno nuovo, grazie alle Edizioni Ares. Si tratta di “Baldovino. Il re del gran rifiuto”, di Fulvio Fulvi.
Nel libro si ripercorrono le stagioni importanti della vita del monarca: il racconto dell'infanzia infelice, con la perdita della madre in un incidente stradale, la prigionia e la deportazione con la famiglia durante il nazismo, gli anni del collegio svizzero. Salito al trono poco più che ventenne, il nuovo re deve affrontare la grave crisi in cui versa la sua nazione dopo la Seconda guerra mondiale e tenta di rimediare agli esiti terribili del colonialismo nel Congo, voluto dallo zio Leopoldo II.
In seguito si batte incessantemente per l'ingresso del Belgio nell'Ue e nell'Alleanza Atlantica. Figura indelebile della vita di Baldovino è quella della regina Fabiola. Compagna inseparabile di vita e di fede e sua prima confidente, ricoprirà un ruolo di primo piano anche nello snodo più drammatico del regno, quando, nel 1990, il Re decide di sospendere il suo incarico piuttosto che firmare la legge favorevole all'aborto votata dal governo. È questo il gesto, definito "gran rifiuto", di Baldovino, lodato da Papa Francesco durante la sua visita pastorale a Bruxelles del 28 settembre del 2024, in cui ha anche sollecitato l'apertura del processo per la beatificazione.
Non era la prima volta che un Pontefice ha onorato pubblicamente questa figura per la verità poco frequentata dalla storiografia ufficiale. Durante la sua seconda visita in Belgio Giovanni Paolo II aveva solennemente ringraziato Dio "per il Re Baldovino difensore dei diritti di Dio e dell’uomo" in occasione della recita del Regina Coeli del 4 giugno 1995 papa Wojtyla, nella stessa occasione, pregò la Vergine Maria ringraziando “per il Re Baldovino, per la sua fede incrollabile e per l’esempio di vita che ha lasciato ai suoi concittadini e a tutta l’Europa. Ti ringraziamo per la forza che ha dimostrato nella difesa dei diritti di Dio e dei diritti dell’uomo, e in particolare del diritto alla vita del nascituro. Ho avuto la gioia di conoscere la profondità dello spirito di Re Baldovino, la sua eccezionale e ardente pietà cristocentrica e insieme mariana. Come non ringraziare lo Spirito Santo per ciò che ha compiuto nell’anima del Re defunto? Che grande esempio ci ha lasciato! Che grande esempio ha lasciato ai suoi concittadini!”. Il 31 luglio 2003, nel decimo anniversario della scomparsa del sovrano, lo stesso Pontefice è voluto ritornare sulla figura di Baldovino rievocandone in un messaggio alla nazione l’alta figura "umana, morale e spirituale".
Nel libro di Fulvi il ritratto di Baldovino, e del suo tempo, emerge in modo vivido e con piglio quasi romanzesco, in modo da far appassionare il lettore, oltre che far emergere tutta l’ammirazione per una personalità tanto forte quanto poco appariscente, estranea alle “mode” e alla necessità di seguire le logiche dei tempi e della popolarità. La coerenza paga di più, facendo i conti con il tempo e la storia.