Padova , venerdì, 24. ottobre, 2025 18:00 (ACI Stampa).
Immaginiamo una storia, che è vera ma sembra la trama avvincente di un best seller o di un film d’azione. Siamo nella seconda parte del Trecento, a Padova, durante il dominio della casata dei Carrara. La città è ricca ed è un centro di arte a livello internazionale.
Del resto, l’immenso Giotto qui ha fatto scuola. Viene commissionata un’opera eccezionale, una Bibbia istoriata, illustrata da miniature, ciascuna delle quali è di per se’ un piccolo capolavoro. L’impresa si preannuncia titanica, richiede moltissimi soldi e molto tempo per essere completata. miniatura è opera di artisti operanti presso la corte carrarese, fino al 1405, quando i signori vengono cacciati e Padova entrò nella Serenissima Repubblica di Venezia. Così finisce il tempo di Padova grande comune poi signoria.
Intanto, della Bibbia Istoriata, capolavoro di cui già si favoleggia, si sono perse le tracce. Due porzioni staccate giungono sul mercato dopo secoli, in epoca sette-ottocentesca. Ad assicurarsene una è la potente famiglia dei Silvestri, a Rovigo, grandi bibliofili oltre che collezionisti d’arte. Una seconda parte viene acquistata dal Duca di Sussex. I Silvestri lasciano la loro intera biblioteca, e quindi anche la loro parte della Bibbia, all’Accademia dei Concordi; la Bibbia Sussex finisce invece alla British Library. Di eventuali ulteriori parti del manoscritto miniato nessuna traccia.
Una storia appassionante, che non è ancora finita e che ora si arricchisce di un nuovo capitolo, perché proprio a Padova si può visitare, con un grande senso di ammirazione, la mostra “La Bibbia Illustrata Padovana. La città e i suoi affreschi”, allestito nel Salone dei Vescovi del Museo Diocesano fino al 19 aprile 2026. La mostra è resa possibile dal prestito eccezionalmente concesso dalla British Library della porzione lì custodita di quella che è una delle più celebri Bibbie illustrate medievali al mondo.
Per la prima volta sarà così possibile ammirare tutte le 871 vignette della preziosa opera in due parti, quella appunto custodite a Londra e quella che è patrimonio della Accademia dei Concordi di Rovigo.








