Città del Vaticano , martedì, 4. novembre, 2025 12:30 (ACI Stampa).
La riunione della Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Il dialogo con la Chiesa assira d’Oriente. L’incontro del gruppo Sant’Anselmo. Tre appuntamenti ecumenico hanno caratterizzato il lavoro della Santa Sede nelle ultime settimane di ottobre. Sono incontri che spesso non fanno notizia, ma che sono occasioni preziose per portare avanti un dialogo non sempre facile.
Ci sono stati cinque teologi cattolici invitati a partecipare alla Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese. La Chiesa Cattolica non è formalmente membro del Consiglio, perché non può accettare che altre realtà vengano chiamate “Chiesa” visto che si considera l’unica Chiesa fondata da Cristo. Tuttavia, il dialogo con le Chiese sorelle è aperto, ben tre Papi hanno visitato la sede del Consiglio Ecumenico delle Chiese, e nella Commissione Fede e Costituzione c’è sempre stata una componente cattolica.
La riunione della Commissione Fede e Costituzione si è tenuta il 23 ottobre, ed è stata convocata alla vigilia della Sesta Conferenza Mondiale su Fede e Costituzione, che aveva come tema “Quale futuro per l’unità visibile”. L’incontro si è tenuto presso il Centro Papale Logos del Monastero di San Bishoy a Wadi El Natrun, in Egitto.
Durante l’incontro del 23 ottobre, è stato consolidato il lavoro dei tre gruppi di studio della Commissione. I tre gruppi sono: Essere Chiesa in Cammino Verso l’Unità Visibile; Essere Umani: discernere l’umanità nell’immagine di Dio; Essere Chiesa nel e per il mondo. Si è parlato anche dei preparativi della Conferenza, e di come rafforzare la cooperazione con i partner ecumenici.
Sebbene la Chiesa cattolica non sia membro istituzionale del Consiglio Ecumenico delle Chiese, partecipa pienamente alla Commissione Fede e Costituzione dal 1968, a seguito del Concilio Vaticano II. Il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani nomina i teologi cattolici membri della Commissione, le cui nomine sono confermate dal Comitato Centrale del CEC.





