Città del Vaticano , martedì, 6. maggio, 2025 18:00 (ACI Stampa).
È una cella spoglia, di tre metri per tre, con i soffitti bassi, una finestrina piccolissima, e pareti nude. La “stanza delle lacrime” è la sacrestia della Cappella Sistina. La chiamano così perché si dice che ogni nuovo Papa, una volta eletto, quando vi entra scoppia a piangere, consapevole del peso dell’incarico che vi ha accettato.
Questa è la storia nota. Ma c’è un’altra storia, più probabilmente una leggenda, che circola. Nella piccola cella c’è un telefono. Non si sa se durante il Conclave questo telefono viene tolto, se ne restano almeno gli attacchi. Ma alcuni raccontano – e sono queste leggende a rendere bello il Vaticano in fondo – che c’era, quel telefono, quando Benedetto XVI fu eletto. E che da lì provò a chiamare ripetutamente il fratello a Ratisbona. Ma Georg Ratzinger non rispondeva. Solo dopo varie telefonate, Frau Heindl, la governante risponde, e Benedetto XVI può comunicare al fratello la notizia della sua elezione.
In realtà, nessuno può chiamare nessuno dalla Cappella Sistina, schermata e bonificata per mantenere la segretezza dell’assise dei cardinali, chiamati a invocare lo Spirito Santo e ad eleggere il successoredi Pietro.
Quando un nuovo Papa viene eletto, dopo aver accettato l’incarico con la formula di rito e aver comunicato il nome che ha scelto come Papa, va – accompagnato solo dal cardinale Camerlengo e dal maestro di cerimonie - proprio nella Stanza delle Lacrime.
Normalmente, quando la Cappella Sistina è ancora aperta e visitabile dai turisti, si nota la piccola scrivania del custode, poggiata alla parete che è proprio dietro il Giudizio Universale. Sarà tolta anche quella. E al suo posto i sarti pontifici – sono i Gammarelli che da duecento anni vestono i Papi -sistemeranno tre manichini di taglia piccola media e grande, con la veste bianca che sarà poi adattata al profilo del nuovo Pontefice. E forse ci sarà anche un barbiere, che valuterà se è necessario o meno dare spuna puntatina ai capelli o alla (eventuale) barba del nuovo Pontefice (ma non c’è un Papa con la barba dai tempi di Innocenzo XII).