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Benedetto XV, la vicinanza agli "straordinari cittadini polacchi"

In una missiva all'Arcivescovo di Gniezo il Papa esprimeva "cocente dolore per le sciagure di cui soffrono atrocemente i cittadini polacchi nel corso di questa feroce guerra"

Papa Benedetto XV |  | Card. Andrea Carlo Ferrari - Pagina Facebook Papa Benedetto XV | | Card. Andrea Carlo Ferrari - Pagina Facebook

Il 1915 si apre per Papa Benedetto XV nello stesso modo in cui si era concluso il 1914: con il pressante ed onnipresente pensiero alla Prima Guerra Mondiale  e alle sue conseguenti sciagure.

Dopo aver manifestato a più riprese la vicinanza per le popolazioni interessate dal conflitto, senza dimenticare i prigionieri di guerra, il Papa il 1° febbraio 1915 rivolge la sua attenzione alla condizione vissuta dai polacchi.

Rispondendo per lettera ad una missiva inviata da Monsignor Edward Likowski, Arcivescovo metropolita di Gniezo, Benedetto XV esprime per la situazione della Polonia “profonda tristezza”.

“Ci siamo resi conto – scrive il Papa - che gli straordinari cittadini polacchi si sono sempre saldamente stretti alla Chiesa di Dio e a questa Sede Apostolica; perciò, come è giusto, li seguiamo con benevolenza e affetto. Pertanto, essendo comuni tra padri e figli i motivi di gioia e di tristezza, sopraffatti dalle afflizioni e dalle miserie non possiamo in alcun modo sottrarCi ad un cocente dolore per le sciagure di cui soffrono atrocemente i cittadini polacchi nel corso di questa feroce guerra. Mentre con paterno amore rivolgiamo ad essi la mente e il cuore, quante lacrime sgorgano dagli occhi! Tutto ciò commuove i Nostri sentimenti più intimi e segreti con tale veemenza, che sentiamo crescere a dismisura in Noi l’amore del Padre verso i figli tanto penosamente afflitti”.

Il Papa affida a Dio i polacchi, implorandoLo di “spegnere finalmente il furore della guerra e di donare la pace da tutti invocata e gli ottimi frutti che da essa derivano. Dio Onnipotente consideri e accolga felicemente questi Nostri voti e voglia con grande clemenza volgere al meglio per i Polacchi tutte le disgrazie che hanno sopportato e ancora sopportano”.

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Benedetto XV loda infine il servizio reso al popolo dai vescovi polacchi ed il loro impegno “ad usare ogni cura e sollecitudine verso i vostri fedeli, e nei limiti delle vostre forze impegnatevi in modo che con il vostro aiuto siano mitigati i dolori dei figli, siano lenite le infermità, siano deterse le lacrime. Noi intanto siamo indotti a sperare che, con l’aiuto della Beata Vergine patrona della Polonia, Iddio dispensatore di tutte le prosperità voglia aprire ai Polacchi il tesoro dei suoi doni, e benigno li diffonda tra essi”.