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Chiesa Cattolica in Cina, alcune informazioni

Alcuni fedeli cinesi |  | Daniel Ibanez, ACI Group Alcuni fedeli cinesi | | Daniel Ibanez, ACI Group

L’Osservatore Romano pubblica nuove informazioni sulla Chiesa Cattolica in Cina. Lo fa attraverso una lunga intervista – pubblicata nell’edizione di domenica 3 febbraio 2019 - al Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, che ha seguito il delicato e complesso cammino della Chiesa cattolica in Cina a partire dal 1992, anno del suo arrivo a Hong Kong. E con un articolo con nuove informazioni.

Il 22 settembre 2018 a Pechino, la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese hanno firmato un “Accordo Provvisorio sulla nomina dei Vescovi”. Precedentemente, l’8 settembre 2018, dopo “aver riflettuto e pregato molto”, il Papa aveva accolto nella piena comunione ecclesiale sette Vescovi cinesi, consacrati senza mandato pontificio.

“Papa Francesco – si legge nella nota - ha assegnato a ciascun Vescovo un compito pastorale diocesano, tenendo in debito conto le particolari e complesse situazioni locali. Pertanto, Monsignor Giuseppe Guo Jincai è stato chiamato a svolgere il ministero episcopale come primo Vescovo di Chengde; Monsignor Giuseppe Huang Bingzhang, come Vescovo di Shantou; Monsignor Giuseppe Liu Xinhong, come Vescovo in Anhui; Monsignor Giuseppe Ma Yinglin, come Vescovo di Kunming; Monsignor Giuseppe Yue Fusheng, come Vescovo in Heilongjiang; Monsignor Vincenzo Zhan Silu, come Vescovo di Funing/Mindong; e Monsignor Paolo Lei Shiyin, come Vescovo di Leshan. In relazione a tali provvedimenti, Monsignor Vincenzo Guo Xijin ha assunto l’ufficio di Vescovo Ausiliare di Funing/Mindong, e Mons. Pietro Zhuang Jianjian il titolo di Vescovo Emerito di Shantou”.

“Circa il loro incarico pastorale – continua la nota - i nove Presuli hanno ricevuto la comunicazione della Santa Sede il 12 dicembre 2018 a Pechino, nel contesto di una sobria cerimonia marcata da intensa comunione ecclesiale e conclusasi con la preghiera del Padre Nostro ed il canto dell’Ave Maria secondo una tradizionale melodia cinese”.

Nell'articolo poi "è un fatto di grande rilievo ecclesiale che Monsignor Antonio Tu Shihua, alcuni mesi prima del suo decesso avvenuto il 4 gennaio 2017, abbia chiesto di essere riammesso nella piena comunione con il Successore di Pietro, il Quale lo ha accolto con il titolo di Vescovo Emerito di Puqi".

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“La Santa Sede – conclude la nota - continua ad essere impegnata nel proseguire il cammino di dialogo, in vista di risolvere gradualmente, con atteggiamento di mutua comprensione e di lungimirante pazienza, i diversi problemi ancora esistenti, a cominciare dal riconoscimento civile del clero “non ufficiale”, al fine di rendere sempre più normale la vita della Chiesa cattolica in Cina”.

Il Cardinale Filoni, rispondendo ad una delle domande dell’intervista sottolinea: “Sento che nella Chiesa cattolica in Cina c’è una grande attesa di riconciliazione, di unità, di rinnovamento, per una più decisa ripresa dell’evangelizzazione. Non si può restare fermi in un mondo che, da molti punti di vista, sta correndo a velocità supersoniche ma che, allo stesso tempo, sperimenta l’impellente necessità di riscoprire i valori spirituali e umani che diano solida speranza alla vita delle persone e vera coesione alla società. In una parola, tutto ciò è quanto il cristianesimo può offrire alla Cina di oggi”.