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Il no di Papa Francesco all'intercomunione anche grazie al cardinale di Stoccolma

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Un documento che “ non è maturo per essere pubblicato” quello che i vescovi tedeschi avevano annunciato nel marzo scorso sulla possibilità che i coniugi protestanti di cattolici ricevessero la Eucarestia.

Un primo passo per la intercomunione che ovviamente ha spaccato l’episcopato tedesco. Alcuni si sono rivolti a Roma e lo scorso 3 maggio un colloquio con i vescovi e i vertici della Congregazione per la dottrina della fede ha portato ad una decisione che blocca il documento.

Le lettera firmata Ladaria, Prefetto della Congregazione, è siglata da Papa Francesco in calce per confermare la sua approvazione.

Il testo doveva restare riservato per permettere delle reazioni ai vescovi tedeschi, ma è stato pubblicato oggi da un sito vicino ai vescovi che avevano presentato a Roma la loro protesta.

Chiare le motiviazioni del no del Papa e della Congregazione:

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“La questione dell’ammissione alla comunione di cristiani evangelici in matrimoni interconfessionali è un tema che tocca la fede della Chiesa e ha una rilevanza per la Chiesa universale.

Tale questione ha degli effetti sui rapporti ecumenici con altre Chiese e altre comunità ecclesiali, che non sono da sottovalutare.

Il tema riguarda il diritto della Chiesa, soprattutto l'interpretazione del canone 844 CIC. Poiché in alcuni settori della Chiesa ci sono a questo riguardo delle questioni aperte, i competenti dicasteri della Santa Sede sono già stati incaricati di produrre una tempestiva chiarificazione di tali questioni a livello di Chiesa universale. In particolare appare opportuno lasciare al vescovo diocesano il giudizio sull’esistenza di una "grave necessità incombente".

In serata il portavoce dei vescovi tedeschi, Matthias Kopp, dal sito web della Conferenza episcopale tedesca ha risposto con una breve nota alla lettera sull’intercomunione che il Prefetto della Congregazione della fede, monsignor Luis F. Ladaria, ha fatto pervenire, in data 25 maggio, al presidente della Conferenza episcopale tedesca, cardinale Reinhard Marx, ed in copia conoscenza al cardinale Rainer Maria Woelki, arcivescovo di Colonia; a monsignor Felix Genn, vescovo di Münster; a monsignor Karl-Heinz Wieseman, vescovo di Spira; a monsignor Rudolf Voderholzer, vescovo di Ratisbona e a monsignor Gerhard Feige, vescovo di Magdeburgo.

La nota lascia intendere che il dibattito tra i presuli tedeschi sull’intercomunione è tutt’altro che concluso, nonostante la lettera del Santo Padre che impedisce, poiché “non maturo”, la pubblicazione del documento della CET sulla ricezione dell’Eucaristia da parte di coniugi interconfessionali, “Camminare con Cristo. Sulla pista dell’unità. Matrimoni interconfessionali e partecipazione comune all’eucaristia. Un sussidio pastorale della conferenza episcopale tedesca”. «Durante il colloquio dello scorso 3 maggio a Roma – questa la traduzione pressoché integrale del breve comunicato - è stato detto ai vescovi che partecipavano all’incontro che “dovevano trovare una regolamentazione quanto più possibile unanime, nello spirito della comunità ecclesiale”. Per questo motivo, il presidente [Marx] è sorpreso che, ancor prima che si sia trovata questa regolamentazione unanime, giunga questa nota da Roma. Anche dopo questa lettera il presidente vede tutta la necessità di un ulteriore dialogo all’interno della Conferenza episcopale tedesca, soprattutto nel consiglio permanente e nella assemblea autunnale, oltre che con i corrispondenti dicasteri romani e con lo stesso Santo Padre».

Sembra che in questi giorni di maggio però la questione si sia allargata e anche il cardinale di Stoccolma Arborelius abbia chiesto personalmente al Papa di non permettere un documento in Germania che permetta la intercomunione, per non creare anche in paesi come la Svezia a maggioranza luterana confusione dottrinale e pastorale.

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:Aggiornato alle 21.10