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Il pensiero del Papa alla Giornata del Creato, a Bagdad e Amatrice

Il Papa ricorda la Giornata del Creato che viene celebrata domani 1° settembre e parla dei tragici avvenimenti di questi giorni a Baghdad. Infine un pensiero del Pontefice anche ad Amatrice

Papa Francesco, udienza generale |  | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco, udienza generale | | Vatican Media / ACI Group

Nei saluti in lingua italiana il Papa ricorda la Giornata del Creato che viene celebrata domani 1° settembre e parla dei tragici avvenimenti di questi giorni a Baghdad. Infine un pensiero del Pontefice anche ad Amatrice. Sono passati sei anni da quel tragico giorno del terremoto.

"Domani celebreremo la Giornata mondiale di preghiera per il Creato che inizia domani e che si concluderà il 4 ottore. Il tema di quest'anno "Ascolta la voce del Creato" possa favorire in tutti l'impegno concreto a prendersi cura della nostra casa comune, in balia dei nostri eccessi consumistici la sorella madre terra geme e ci implora di fermare i nostri abusi e la sua distruzione, preghiamo affinchè i vertici COP27 e COP15 dell'ONU possano unire la famiglia umana nell'affrontare la doppia crisi del clima", questo il primo pensiero di Papa Francesco durante i saluti in lingua italiana nell'Udienza generale odierna.

Poi il pensiero corre fino all'Iraq. "Seguo con preoccupazione i violenti avvenimenti a baghdad , domandiamo a Dio nella preghiera di donare pace alla popolazione irachena. L'anno scorso ho avuto la gioia di visitarla e ho sentito il desiderio di normalità e convivenza pacifica, dialogo e fraternità sono via maestra per affrontare le difficoltà", dice il Papa.

"Saluto con affetto i fedeli di Rieti e di Amatrice. La vostra presenza evoca alla mia mente il terremoto del 24 agosto di 6 anni fa che ha colpito Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Nel ricordare nella preghiera i morti, rinnovo sentita vicinanza ai familiari. Auspico che prosegua l’aiuto delle istituzioni e delle persone di buona volontà, affinché la vita possa rinascere in questi territori", l'ultimo pensiero del Pontefice al territorio italiano colpito dal terremoto sei anni fa.

 

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