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I 10 anni di Papa Francesco. Il suo rapporto speciale con la misericordia

Papa Francesco e la misericordia. Parola centrale di questi suoi 10 anni da Papa

Papa Francesco durante un Venerdi della Misericordia |  | L'Osservatore Romano, ACI Group Papa Francesco durante un Venerdi della Misericordia | | L'Osservatore Romano, ACI Group

Senza dubbio è la misericordia un tassello importante di questi 10 anni di Papa Francesco. Un “fil rouge” che in questi dieci anni ha legato il cammino del suo ministero petrino, tema centrale delle sue riflessioni, dei suoi discorsi e documenti. La misericordia però, per Francesco, non è solo una parola astratta, ma anche un gesto concreto.

Come annunciato nel suo primo Angelus, il 17 marzo 2013: “Non sentiamo parole di disprezzo, non sentiamo parole di condanna, ma soltanto parole di amore, di misericordia, che invitano alla conversione”.

La misericordia è, dunque, la bussola, il filo conduttore, “il messaggio più forte del Signore”, come ripete nella parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, appena eletto Papa.

Francesco ha invitato sempre tutti i cristiani ad essere misericordiosi con gli altri perché “l’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia”.  Il suo desiderio più grande è che le parrocchie e le comunità di tutto il mondo possano diventare “delle isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza”, così come scrisse nel Messaggio di Quaresima del 2015.

In questi dieci anni abbiamo ricevuto in eredità soprattutto le immagini, i volti, le esperienze vissute da chi ha avuto un incontro speciale con il 266esimo Vescovo di Roma. Hanno incontrato Francesco le persone escluse, gli ammalati, gli emarginati, i carcerati, chi si è sentito rifiutato e messo da parte. Chi aveva bisogno di misericordia. Ma anche chi aveva bisogno di un aiuto concreto e materiale.

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Papa Francesco in questi anni ci ha abituati ad allargare l’orizzonte verso gli emarginati, verso chi vive ogni giorno l'incubo della guerra, verso chi ha bisogno di un pasto caldo, verso chi ha bisogno di perdono.

Di questi dieci anni menzioniamo i “Venerdì della Misericordia”. Sono stati senza dubbio la caratteristica del Giubileo da lui indetto: quelle sette opere corporali e spirituali che appartengono alla tradizione della Chiesa. È un lungo elenco di incontri iniziato con l’apertura della Porta Santa all’ostello della Caritas alla stazione Termini di Roma, per citarne uno.

Come non ricordare poi il titolo del documento, che chiude il Giubileo della misericordia, preso da una frase di SantʼAgostino: “Misericordia et misera”, perché “rimasero soltanto loro due: la misera e la misericordia”. E’ sempre stata lei la protagonista assoluta per Francesco: “La misericordia è questa azione concreta dell’amore che, perdonando, trasforma e cambia la vita. È così che si manifesta il suo mistero divino. Dio è misericordioso la sua misericordia dura in eterno, di generazione in generazione abbraccia ogni persona che confida in Lui e la trasforma, donandole la sua stessa vita”.

Anche durante l'emergenza sanitaria da Covid19 - parte integrante di questi dieci anni- Papa Francesco ha sempre pensato a chi avesse più bisogno. Sono state davvero tante le donazioni ai paesi più poveri per fronteggiare l'emergenza: ventilatori polmonari, dispositivi di sicurezza. Ma il sostegno più grande di Papa Francesco ai poveri sono stati i vaccini. Sono stati più di 3.000 gli "invisibili" che dal gennaio 2020 hanno ricevuto il siero anti-Covid grazie all'iniziativa voluta dal Papa. Fin dall'inizio della pandemia il Pontefice ha cercato attraverso l'Elemosineria apostolica di aiutare le persone ai margini sia attraverso controlli sanitari e tamponi per le persone assistite nelle strutture vicino al Vaticano. 

Misericordia anche per chi patisce la guerra in Ucraina, per i "bambini che non sorridono più" a causa di questa guerra crudele che va avanti ormai da un anno. Il Dicastero per il Servizio della Carità, in una nota firmata dal cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Papa Francesco ha sottolineato più volte che "il popolo Ucraino sta vivendo un'emergenza legata, oltre che alla guerra, anche alla mancanza di corrente elettrica, di gas, e al freddo molto rigido dell'inverno". Per questo sono stati raccolti oltre 100mila euro attraverso una piattaforma lanciata per permettere di donare somme da destinare all'acquisto degli indumenti ( anche e soprattutto maglie termiche )da inviare nel Paese in guerra. Era il dono di Natale di Francesco agli ucraini. Il Papa nella prima fase della guerra nel 2022 aveva donato anche siringhe, cerotti, disinfettanti e molto altro. Anche l’ospedale pediatrico Bambino Gesù aveva messo a disposizione venti posti per piccoli pazienti oncologici provenienti dall’Ucraina.

E misericordia è un tema ancora tutto da scrivere e concretizzare per Papa Francesco.

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