Prima di concludere la celebrazione eucaristica e recitare l’Angelus, il Papa - da Bari dove si trova per la conclusione del Meeting Mediterraneo, frontiera di pace” organizzato dalla CEI - ha lanciato un nuovo appello per la situazione nel nord-ovest della Siria dove - ha detto - “si consuma un’immane tragedia”.

“Dai nostri cuori di pastori - ha spiegato Francesco - si eleva un forte appello agli attori coinvolti e alla comunità internazionale, perché taccia il frastuono delle armi e si ascolti il pianto dei piccoli e degli indifesi; perché si mettano da parte i calcoli e gli interessi per salvaguardare le vite dei civili e dei tanti bambini innocenti che ne pagano le conseguenze. Preghiamo il Signore affinché muova i cuori e tutti possano superare la logica dello scontro, dell’odio e della vendetta per riscoprirsi fratelli, figli di un solo Padre, che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi”.

“Invochiamo lo Spirito Santo - ha concluso il Pontefice - perché ognuno di noi, a partire dai gesti di amore quotidiani, contribuisca a costruire relazioni nuove, ispirate alla comprensione, all’accoglienza, alla pazienza, ponendo così le condizioni per sperimentare la gioia del Vangelo e diffonderla in ogni ambiente di vita”.