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Papa Francesco ai giovani: "Il Vangelo fa grandi cose con persone vere"

Incontro con i giovani del Papa. “Prendete in mano la vostra vita per aiutare il mondo a vivere in pace”

Papa Francesco in Ungheria | Papa Francesco alla Laszlo Papp Arena di Budapest, 29 aprile 2023 | Vatican Media / ACI Group
Papa Francesco in Ungheria | Papa Francesco alla Laszlo Papp Arena di Budapest, 29 aprile 2023 | Vatican Media / ACI Group
Papa Francesco in Ungheria | Papa Francesco alla Laszlo Papp Arena di Budapest, 29 aprile 2023 | Vatican Media / ACI Group
Papa Francesco in Ungheria | Papa Francesco alla Laszlo Papp Arena di Budapest, 29 aprile 2023 | Vatican Media / ACI Group
Papa Francesco in Ungheria | Papa Francesco alla Laszlo Papp Arena di Budapest, 29 aprile 2023 | Daniel Ibanez / ACI Group
Papa Francesco in Ungheria | Papa Francesco alla Laszlo Papp Arena di Budapest, 29 aprile 2023 | Daniel Ibanez / ACI Group

“Prendete in mano la vostra vita per aiutare il mondo a vivere in pace”. Papa Francesco lo sottolinea ai giovani che si sono radunati nella Laszlo Papp Arena, per quello che è forse l’incontro più atteso del programma del Papa a Budapest. La presenza dei giovani è piuttosto il termometro della risposta reale alla visita del Papa. Finora, Budapest non era sembrata una città che stesse accogliendo un pontefice, senza poster e manifesti a ricordarne la visita, senza nemmeno le bandiere ad accompagnarlo dall’aeroporto alla nunziatura, e con una certa algidità nel gestire le situazioni.

Con i giovani è diverso. Sono arrivati in migliaia, e hanno riempito l’Arena dal primo pomeriggio, con la voglia di incontrare il Papa. Il momento è quello solito, con un momento di testimonianze e poi il discorso del Papa, più lungo del solito, che tocca tutti i temi, in quella che viene definita una “gioventù di grandi domande e grandi risposte”, e che non servono domande “preconfezionate”, che “non fanno bene”.

“Cristo – dice Papa Francesco – è Dio in carne ed ossa, il Dio vivo che si fa vicino. È l’Amico, il migliore degli amici, è il Fratello, il migliore dei fratelli, ed è molto bravo a porre le domande”. Come fece con la donna adultera, dimostrandole così che “Dio non vuole condannare, ma perdonare”. “Mettete questo nella testa. Dio non vuole condannare, vuole perdonare! Dio perdona sempre!”, afferma il Papa, e lo fa ripetere ai giovani.

Per questo – aggiunge -  “non dobbiamo mai avere paura di camminare e andare avanti nella vita”.

E quando i primi discepoli chiede a Gesù dove abita, nota ancora il Papa, lui “non dà un indirizzo, ma dice venite e vedere”, e così “non fa prediche, ma fa la strada insieme a loro: non vuole che i suoi discepoli siano scolari che ripetono una lezione, ma giovani liberi e in cammino, compagni di strada di un Dio che ascolta i loro bisogni ed è attento ai loro sogni”.

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Papa Francesco ricorda anche il Papa non abbatte i sogni sbagliati dei discepoli che vogliono sedere uno alla sua destra e uno alla sua sinistra, che "volevano arrampicarsi", ma piuttosto “li corregge sul modo di realizzarli”, ricordando che “non si diventa grandi scavalcando gli altri, ma abbassandosi verso gli altri; non a discapito degli altri, ma servendo gli altri".

Il Papa sottolinea che Gesù “è contento se raggiungiamo grandi traguardi”, e ricorda il detto ungherese “Chi osa vince”.

Per vincere, spiega, ci sono due passaggi fondamentali: puntare in alto e allenarsi. E se per puntare in alto serve mettere a frutto i propri talenti, questi talenti vanno messi a frutto, e va fatto “in dialogo con Gesù, che è il migliore allenatore possibile”, perché “è il miglior allenatore possibile. Lui ti ascolta, ti motiva, crede in te, sa tirar fuori il meglio di te. E sempre invita a fare squadra: mai da soli ma con gli altri. Questo è molto importante: se vuoi maturare crescere nella vita, vai avanti facendo squadra!". 

E questa squadra funziona "nella Chiesa, nella comunità, insieme, vivendo esperienze comuni”. Invece, la tentazione di oggi è di “accontentarsi di un cellulare e di qualche amico”.

Papa Francesco invita anche i giovani a non avere paura di “trovare un tempo di silenzio ogni giorno per fermarvi a pregare”, perché “oggi tutto dice che bisogna essere veloci, efficienti, praticamente perfetti”, ma si devono “ricaricare le batterie”, e questo “non per immergersi nelle proprie malinconie o rimuginare sulle proprie tristezze”, ma per “affidare a Gesù ciò che viviamo, di portargli volti e nomi, di gettare in Lui gli affanni, di passare in rassegna gli amici e dire una preghiera per loro”.

Insomma, “il silenzio non è per incollarsi ai cellulari e ai social; no, per favore: la vita è reale, non virtuale, non avviene su uno schermo, ma nel mondo!” E invece “il silenzio è la porta della preghiera, e la preghiera è la porta dell’amore”. Perché nella preghiera “c’è Qualcuno con te, e quel Qualcuno non ha paura di superare tutti gli ostacoli che incontri”.

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Papa Francesco esorta, nella preghiera, a non avere paura “di portare a Gesù tutto quello che passa nel vostro mondo interiore: gli affetti, i timori, i problemi, le aspettative, i ricordi, le speranze”, avendo il “coraggio del vero” ed aprirsi con tutte le sue fragilità”, perché “il Vangelo, non fa grandi cose con persone straordinarie, ma con persone vere e limitate come noi. Invece, chi si basa sulle proprie capacità e vive di apparenze per sembrare a posto, tiene lontano Dio dal cuore”. E invece Gesù "ci scava dentro per fare di noi persone vere, e oggi c'è tanto bisogno di persone vere". Aggiunge Papa Francesco: "Il pericolo oggi è di essere persona finta. Mai persona finta. Persona vera, con la propria verità". E dice che si deve andare avanti al Signore perché "il Signore ci vuole come noi siamo adesso! Coraggio e avanti! Non spaventatevi delle proprie miserie!"

L’invito del Papa è infine quello di “prendere in mano la vita per aiutare il mondo a vivere in pace”.

E ricorda il miracolo della moltiplicazione dei cinque pani e dei due pesci, portati da un ragazzo che “ha pensato che l’incontro sarebbe andato per le lunghe”, che “a Gesù bastano e avanzano”. 

Eppure, mette in luce Papa Francesco, il Vangelo non racconta come avranno fatto i discepoli a convincere il ragazzo a dare tutto. E forse, osserva, il ragazzo ha chiesto che cosa ci avrebbero dovuto fare, e loro avranno risposto che era Gesù stesso a chiederne.

E lui – esclama Papa Francesco – “fa una cosa straordinaria: si fida, dà tutto, non tiene nulla per sé. Era venuto per ricevere da Gesù e si trova a dare a Gesù. Ma così avviene il miracolo. Nasce dalla condivisione: la moltiplicazione operata da Gesù comincia dalla condivisione di quel giovane con Lui e per gli altri. Il poco di quel ragazzo nelle mani di Gesù diventa molto”.

Papa Francesco conclude: “Ecco dove porta la fede: alla libertà di dare, all’entusiasmo del dono, al vincere le paure, a mettersi in gioco! Amici, ciascuno di voi è prezioso per Gesù, e anche per me! Ricordati che nessuno può prendere il tuo posto nella storia della Chiesa e del mondo: nessuno può fare quello che solo tu puoi fare. Aiutiamoci allora a credere che siamo amati e preziosi, che siamo fatti per cose grandi".