"Ad accompagnarvi, in quest’anno associativo, ci sono anche delle parole. Poche, ma forti. Sono alcune parole che Gesù dice ai suoi discepoli, a ciascuno di noi: Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli. È una richiesta che il Signore fa ad ogni cristiano in ogni tempo. Gesù utilizza un verbo facile ed essenziale: andare”. Francesco accoglie nel Palazzo Apostolico Vaticano i Ragazzi dell’Azione Cattolica.

"Qualcuno potrebbe pensare che per essere dei bravi cristiani occorra soprattutto riflettere, meditare. Invece Gesù dice: Andate! È un verbo decisivo, perché trasforma il discepolo in apostolo, lo rende missionario. E anche voi, cari amici, siete chiamati ad andare, perché a Dio non piace quando stiamo a impigrirci sul divano; Lui ci vuole in movimento, in cammino, pronti e ben disposti a metterci in gioco", continua così il Papa il suo discorso.


Andate! "Ma verso dove, verso chi?" - chiede il Pontefice - Verso gli altri, verso – dice Gesù nel Vangelo – tutti i popoli, senza escludere nessuno. Il Signore non vuole che trascorriamo le giornate restando chiusi in noi stessi. Ragazzi, è bello seguire Gesù; è bello scoprire il grande amore che Lui nutre per ciascuno di noi; è bello avventurarsi nel progetto di felicità che ha pensato per me, per te, per ognuno".
"Andate, dice Gesù, al plurale, a tutti i discepoli insieme, non a ciascuno isolatamente. Per testimoniare l’amore di Gesù,bisogna “scendere in campo” non individualmente, ma insieme, come gruppo. Bisogna, in altre parole, “fare squadra”, per scoprirci fratelli e sorelle in un mondo che tende a isolarci, a dividerci, a metterci l’uno contro l’altro; che ti dice: “pensa a te stesso e non preoccuparti degli altri”, continua Francesco ai ragazzi dell'AC.

"Allora Andate, cari amici! La vivacità e i talenti che ciascuno di voi ha – tutti ne abbiamo, nessuno è privo di grandi talenti, non dimentichiamolo! – siano a disposizione di tutti e portino frutto!", conclude Papa Francesco