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Papa Francesco: "Cultura dello scarto pericolosa e inaccettabile"

Papa Francesco    |  | Daniel Ibanez CNA Papa Francesco | | Daniel Ibanez CNA

“Tanti uomini e donne di buona volontà da molti anni si impegnano a combattere l’esclusione e la cultura dello scarto per tutelare e promuovere, in ogni ambito, il valore della vita di ciascun essere umano e, in particolare, la dignità delle persone sorde”. Lo ha scritto Papa Francesco nel messaggio inviato all’Ente Nazionale Sordi in occasione della 60ª Giornata Mondiale del Sordo, che si celebra oggi.

La vostra storia - ha sottolineato il Papa - dimostra che esistono “persone che hanno creduto nell’unità, nella solidarietà, nella condivisione di obiettivi comuni, nella forza di essere comunità dentro un lungo cammino costellato di progressi, di sacrifici, di battaglie quotidiane. Una storia fatta da chi non si è arreso e ha continuato a credere nell’autodeterminazione delle persone sorde. Questo è un grande risultato, se penso ai tanti sordi e ai loro familiari che, di fronte alla sfida della disabilità, non si sentono più soli”.

Il Papa mette in guardia dalla “pericolosa e inaccettabile cultura dello scarto, come conseguenza della crisi antropologica che non pone più l’uomo al centro, ma ricerca piuttosto l’interesse economico, il potere e il consumo sfrenato”.

“Essere e fare associazione è - ha detto ancora Francesco - in sé stesso un valore. Non siete una somma di persone, ma vi siete associati per vivere e trasmettere la volontà di accompagnare e sostenere chi, come voi, è in difficoltà ma è prima di tutto portatore di una inestimabile ricchezza umana. Oggi c’è molto bisogno di vivere con gioia e impegno la dimensione associativa: essere uniti e solidali, incontrarsi, condividere le esperienze, successi e fallimenti, mettere in comune risorse, tutto questo contribuisce ad accrescere il patrimonio umano, sociale e culturale di un popolo”.

Tutti - ha spronato il Pontefice - “siamo chiamati insieme ad andare controcorrente, lottando anzitutto perché sia sempre tutelato il diritto di ogni uomo e ogni donna a una vita dignitosa. Non si tratta solo di soddisfare determinati bisogni, ma più ancora di vedere riconosciuto il proprio desiderio di essere accolti e poter vivere in autonomia. La sfida è che l’inclusione diventi mentalità e cultura, e che i legislatori e i governanti non facciano mancare a questa causa il loro coerente e concreto sostegno”.

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Oltre alle barriere architettoniche, dobbiamo “abbattere tutte le barriere che impediscono la possibilità di relazione e di incontro in autonomia e per giungere a un’autentica cultura e pratica dell’inclusione”.

Nonostante la disabilità voi - ha detto compiaciuto Francesco - evangelizzate e diventate così “esempio e stimolo per le comunità cristiane nella loro vita quotidiana”. In tal senso il Papa auspica una “pastorale inclusiva nelle parrocchie, nelle associazioni e nelle scuole” e la famiglia - ha concluso il Papa - resta “il primo luogo di inclusione”.