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Papa Francesco scrive al popolo di Dio in cammino in Germania

Papa Francesco con i vescovi di Germania | Papa Francesco con i vescovi di Germania durante l'ad limina di novembre 2015 | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco con i vescovi di Germania | Papa Francesco con i vescovi di Germania durante l'ad limina di novembre 2015 | Vatican Media / ACI Group

Con una lettera in 13 puntiPapa Francesco si rivolge al popolo di Dio in Germania, nota “l’erosione” e il declino della fede nella nazione e rilancia il progetto di evangelizzazione nella nazione.

La lettera, distribuita oggi nell’originale in spagnolo e nella traduzione in tedesco, mette in luce una serie di preoccupazioni e di segnali di allarme che si sono verificati nel corso dell’anno, e affronta anche il tema del cammino sinodale. Il Cardinale Reinhard Marx, presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, aveva lanciato lo scorso marzo un cammino sinodale per parlare di abuso di potere nella Chiesa, morale sessuale e celibato.

Ha scritto il Papa: “Cosa questo cammino sinodale significhi in termini concreti e in che modo sarà sviluppato richiederà certamente ulteriore considerazione”, anche perché “la prospettiva sinodale non cancella gli antagonismi e le perplessità, e nemmeno i conflitti termina con risoluzioni sincretiste di buon consenso”.

Parlando di cammino sinodale, Papa Francesco fa riferimento anche al suo incontro con l’assemblea generale della Conferenza Episcopale Italianain cui aveva parlato di una sinodalità “dal basso e dall’alto”.

Papa Francesco sottolinea che “affrontare e soffrire la situazione attuale non implica passività e rassegnazione e meno negligenza”, e ha ribadito le preoccupazioni evidenziate nel discorso con i vescovi tedeschi in occasione della loro visita ad limina a Roma nel novembre 2015. In quell’incontro, Papa Francesco aveva notato che “ai Sacramenti ci si accosta sempre meno”, sottolineato che “il Sacramento della penitenza è spesso scomparso”, e chiesto una “conversione pastorale” per le istituzioni, delle quali “deve essere curato il profilo cattolico”, mettendo in guardia dall’eccessiva centralizzazione.

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Papa Francesco chiede di evitare la tentazione di “riorganizzare le cose” di fronte a tanti “problemi e carenze”, ma piuttosto di guardare alla dimensione teologica, guardando prima d tutta alla grazia di Dio e ricordando che “la trasformazione non può essere una esclusiva risposta a dati o esigenze esterne”. “La conversione pastorale – sottolinea il Papa – ci ricorda che l’evangelizzazione deve essere il nostro criterio guida per eccellenza sulla quale discernere i movimenti”.

Papa Francesco chiede dunque ai fedeli di Germania di evangelizzare, perché “l’evangelizzazione, vissuta così, non è una tattica di riposizionamento ecclesiale”, ma è piuttosto “un cammino discepolare di risposta”, reso possibile da “una fede viva, sperimentata, celebrata e testimoniata con allegria”.

Papa Francesco nota che le sfide di oggi “non possono essere ignorate o dissimulate”, e devono essere affrontate “stando attenti a non rimanere coinvolti da quelle sfide, perdendo prospettiva, limitando l’orizzonte e frammentando la realtà”, e chiede che si eviti la tentazione di “ridurre il popolo di Dio a un gruppo illustrato che non permetta di vedere, assaporare e godere di questa santità diffusa”.

La Chiesa di Germania ha sperimentato una serie di problemi negli ultimi mesi. In particolare, il tema dell’intercomunione, la pratica di dare comunione ai protestnati che sono sposati con cattolici, aveva creato tensioni con la Santa Sede. Il documento della Conferenza episcopale tedesca sull’intercomunione, “Camminare con Cristo, trovare unità. Matrimoni interconfessionali e condivisione dell’Eucarestia”, era stato respinto dal prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, cardinale Luis Ladaria Ferrer, che, in accordo con Papa Francesco, in una lettera dello scorso 25 maggio aveva giudicato il sussidio della Conferenza episcopale tedesca non “maturo per essere pubblicato”.

Secondo una richiesta pubblicata recentemente dall’università di Friburgo, il numero di cattolici ufficialmente registrati in Germania si dimezzerà a partire dal 2060. Il numero delle registrazione si basa su quanti pagano la Kirchensteuer, la tassa sulla Chiesa.