Advertisement

Più autonomia per la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori?

Diffuso il discorso del Cardinale Sean O’Malley durante la plenaria della pontificia commissione

Papa Francesco, Cardinale O'Malley | Cardinale O'Malley e Papa Francesco | Vatican Media Papa Francesco, Cardinale O'Malley | Cardinale O'Malley e Papa Francesco | Vatican Media

Il Cardinale Sean Patrick O’Malley, presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, ha detto nel suo discorso di apertura all’ultima plenaria che “le frequenti indicazioni” di Papa Francesco hanno fatto spegnere il timore che la commissione avrebbe perso indipendenza nel momento in cui sarebbe stata inclusa nei ranghi del Dicastero per la Dottrina della Fede, come definito nella Praedicate Evangelium.

Diffuso la scorsa settimana, il discorso di apertura del Cardinale all’ultima plenaria è denso di dettagli. A partire dalla lentezza con cui si sono definite le relazioni tra Dottrina della Fede e Commissione, e che la Segreteria di Stato ha a volte reso noto che la commissione non ha la categoria, lo status e la giurisdizione di un dicastero, e quindi “è un organo inferiore in Curia, in termini di categoria, giurisdizione e diritto”.

Per questo, nelle riunioni dei capi dicastero “il tema della salvaguardia è assente, così come è assente dalle riunioni e dalle attività a livello interdicasteriale”, e questo sembra essere “una grave lacuna che non era prevista nei dibattiti sulla nuova costituzione.

Tuttavia, il Cardinale O’Malley vede anche positivamente la questione, perché il lavoro di prevenzione alla disciplina “è questione comune in molte parti della società civile, per cui il collocamento congiunto potrebbe essere molto fruttifero”. Allo stesso tempo, la Commissione “non deve essere vista come soggetta, e, così, inclusa nel sistema della disciplina della giustizia nella Chiesa”.

Nella sua relazione, il Cardinale O’Malley ha ripercorso la storia della commissione, ha parlato del mandato “vago” che ha avuto all’inizio, ne ha sottolineato i meriti nell’ispirare alcune nuove pratiche, e nel fare formazione. Ora è un periodo di riforma.

Advertisement

Così, spiega il presidente, la Commissione si è riorganizzata, non è più suddivisa in quattro Gruppi di Lavoro (assistenza alle vittime, istruzione, diritto canonico), ma in quattro gruppi regionali, che hanno lo scopo di mantenere vicinanza con le situazioni locali.

Il dialogo con la Chiesa locale è portato avanti con il sistema dell’ad limina, che “non è perfetto”, e la Commissione ha anche elaborato “una bozza di questionario che si concentra specificamente sulle pratiche di prevenzione e tutela nella Chiesa locale e che accompagnerà il rapporto ad quinquennium che viene distribuito dai Dicasteri per i  Vescovi, l'Evangelizzazione e le Chiese Orientali”.

Ci potrebbe essere anche un memorandum con il Dicastero dei Vescovi, simile a quello già stipulato con il Diastero per l’Evangelizzazione.

Interessante la questione del budget. La Commissione spende 200 mila dollari l’anno per sette persone a tempo pieno, e altri 150 mila dollari vengono spesi per i viaggi, le riunioni e gli altri costi relativi alle due plenarie e ad altri eventi come i seminari e la pubblicazione di materiale sulla tutela.

Il Cardinale nota che il Dicastero per la Dottrina della Fede ha un budget di 2 milioni di euro, e che pure lo stesso dicastero chiede collaborazione ai membri della commissione.

“Tuttavia – si legge nella relazione - seguendo la prassi in altre sedi della Curia, abbiamo chiesto il sostegno della Fondazione GHR, con sede in Minnesota (USA), il cui obiettivo è sostenere gli sforzi di riforma del Santo Padre nella Curia. La Fondazione dispone di un programma che mette a disposizione della Curia competenze specialistiche in materia di tutela. Ci hanno fornito 10 persone in più che lavoreranno nelle regioni locali e promuoveranno il nostro programma assistendo la Commissione. Questo programma durerà tre anni”.  È la fondazione a pagare questo personale aggiuntivo.

More in Vaticano

C’è anche una nuova sede, vicino il Pantheon. e si è stabilito un fondo per aiutare a fornire competenze e materiali alla Chiesa nel Sud del mondo.