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Cinque anni fa, la scomparsa di Madre Angelica. Ma il suo ricordo è ancora vivo

Alla scoperta del monastero di Hanceville, dove Madre Angelica ha trascorso gli ultimi anni della sua vita

Madre Angelica | Ritratto di Madre Angelica  | EWTN
Madre Angelica | Ritratto di Madre Angelica | EWTN
Santuario del Preziosissimo Sacramento | Il santuario del Preziosissimo Sacramento a Hanceville, Alabama | AG / ACI Group
Santuario del Preziosissimo Sacramento | Il santuario del Preziosissimo Sacramento a Hanceville, Alabama | AG / ACI Group

Madre Angelica è scomparsa il 27 marzo 2016, cinque anni fa. Era il giorno di Pasqua. Lasciava in eredità EWTN, che da piccola tv nata in un garage di un piccolo paese dell'Alabama non lontano di Birmingham, è diventato un network mondiale che include anche il gruppo ACI, di cui fa parte ACI Stampa. Lasciava in eredità una straordinaria storia di evangelizzazione attraverso i media.

Una eredità riconosciuta da Papa Francesco, che subito dopo la scomparsa disse che "Madre Angelica è in cielo".  Ma anche dal Papa emerito Benedetto XVI, che la descrisse ai redattori di ACI Stampa come "una grande donna". E recentemente riconosciuta anche dall'Alabama, che la ha inclusa nella sua Hall of Fame

Ma per comprendere la storia di Madre Angelica si deve partire dalla fine, andando ad Hanceville. Lì c'è il Santuario del Preziosissimo Sacramento voluto da Madre Angelica. Si trova su un terreno isolato, lontano da tutto, adatto per la contemplazione. Dagli studi di EWTN, luogo del monastero originale, ci vogliono quasi due ore per arrivarci. A sormontare il santuario, una croce, un tau francescano, che è lì per caso, se non fosse che il caso non esiste. Tutto intorno, silenzio. Una via Crucis, Una replica della grotta di Lourdes. È qui che Madre Maria Angelica dell’Annunciazione ha trascorso gli ultimi anni della sua vita.

“Sento che Dio mi chiama ad un cambiamento nella mia vita, e ho esperienza che quando Dio mi chiama a qualcosa di nuovo, lo fa in modo traumatico, sapendo quanto sono ostinata”, aveva raccontato a Michael Warsaw, il successore designato, tuttora a capo della tv cattolica nata nel 1981, che oggi serve 240 milioni di famiglie nel mondo diffuse in 144 Paesi e che è ora ombrello per una serie di agenzie cattoliche, tra cui ACI Stampa. E queste parole vennero poco prima dell’ictus che la costrinse a letto fino alla fine, avvenuta due anni fa, nel giorno di Pasqua.

Hanceville, dunque, fu il luogo prescelto per gli ultimi anni di vita, in una clausura obbligata, circondata dalle consorelle che invece l’avevano scelta, la vita di contemplazione. Ma Madre Angelica alla clausura ci era arrivata alla fine della vita, dopo aver dedicato ogni suo gesto e opera all’annuncio pubblico, forte e chiaro del Vangelo.

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Aveva un carattere forte, ma soprattutto una grande fiducia in Dio. E tutto, nel santuario, così come nella storia della televisione, racconta della Provvidenza

A cominciare dalla croce che si trova sulla chiesa del santuario. Doveva essere una croce romana, ma fu colpita da un fulmine. Il pezzo che crollò è ancora lì, nel santuario. Ma fu a quel punto che Madre Angelica venne a sapere del profondo significato del Tau, la croce francescana, il segno che Dio pone sulla fronte del popolo fedele, secondo Ezechiele, simbolo del rinnovamento spirituale della Chiesa. Vide in tutto questo un lavoro della Divina Provvidenza. La croce non fu così riparata.

È il segno più visibile di un lavoro giocato tutto sulla Provvidenza e con la Provvidenza. 

Madre Angelica decise di fondare EWTN senza premeditazione, dopo aver rifiutato di continuare a fare la telepredicatrice in una tv che proponeva anche film non propriamente in linea con la morale. “Se varca quella porta, non potrà mai andare in tv in tutta la sua vita”, disse il proprietario della tv. E Madre Angelica rispose: “Significa che mi farò la mia tv”.

“Tornando a casa – racconta Michael Warsaw – parlava con preoccupazione alle consorelle dell’impegno che aveva preso. Poi, prese in mano la situazione. Chiamò l’uomo che stava costruendo un garage per il monastero, e chiese che invece di un garage preparasse uno studio tv. E quindi cercò un avvocato per far nascere la nuova televisione”.

Il garage è ancora lo studio centrale di un complesso che è cresciuto intorno al monastero e insieme al monastero, finché ci fu bisogno di uno spazio migliore, più grande, e allora lei decise di spostare il convento in un luogo più adatto alla contemplazione.

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Anche l’avvocato che fondò la televisione fu scelto affidandosi alla Provvidenza. Madre Angelica cercò sull’elenco, e trovò un certo Bill Corzini. Il cognome italiano le ispirò fiducia, perché anche lei era di origine italiana. Lo chiamò.

“Salve, sono Madre Angelica, vorrei fondare una tv e ho bisogno del suo aiuto”.

“…”

“Salve, sono Madre Angelica, vorrei fondare una tv e ho bisogno del suo aiuto”

“Sorella, non è che non abbia sentito, sto cercando di capire se è vero o si tratta di uno scherzo”.

La conversazione andò avanti. Alla fine, Corzini chiese se lei sapesse di cosa lui si occupasse. Non lo sapeva. “Sono un avvocato di diritto dell'informazione. Tutto quello che faccio, il mio core business, è esattamente quello che mi ha chiesto”. E poi disse che il giorno dopo doveva andare ad Atlanta, per aiutare il suo amico Ted a fondare una tv di informazione, ma che al suo ritorno si sarebbero sentiti. Ted era Ted Turner, la tv era la CNN.

Ce ne sono decine di episodi del genere, di arrivi improvvisi di fondi e aiuti in momenti inaspettati, che accompagnano tutta la vita di Madre Angelica e in generale tutta la storia di EWTN. 

La Messa, nel complesso in Alabama, è sempre il centro di tutto, e ogni trasmissione, così come ogni innovazione tecnologica, è pensata nel senso di portare avanti una missione: quella di annunciare il Vangelo.

Ed è proprio per annunciare il Vangelo che Madre Angelica pensò al monastero che poi divenne la sua ultima casa. Nel 1995, durante un viaggio in Colombia per cercare fondi per l’apertura della sezione in spagnolo di EWTN, Madre Angelica partecipò alla Messa del Divino Bambino Gesù di Bogotà. Lì fu ispirata a costruire un santuario che onorasse la reale presenza di Cristo nell’Eucarestia.

Cinque benefattori aiutarono a comprare 160 ettari di terreno e poi a costruire il tutto. Ne è nato il santuario che si vede oggi, una sorta di oasi nel deserto con tanto di castello dedicato a San Michele, e con una statua del “Divino Niño” a campeggiare nella piazza principale.

Il Divino Niño è una presenza costante, e si ritrova anche in una piccola statua all’interno del complesso, nonché sulla tomba di Madre Angelica. Anche in questo caso, tutto sembra frutto dell’ironia della Provvidenza.

La statua originale risale al 20esimo secolo, è alta 17 centimetri, presenta le braccia rivolte al cielo e porta una tradizionale tunica rosa. È una delle immagini più popolari in Colombia, portatrice di miracoli e fertilità e la sua devozione fu diffusa da un salesiano,  Giovanni Rizzo, che proveniva da Arenzano. Forse sarà un caso, ma il nome secolare di Madre Angelica era Rita Rizzo, ed era anche lei di una famiglia di origini italiane.

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Sono tanti i corsi e ricorsi storici che si trovano nella chiesa del santuario, modellata su un romanico misto con influssi coloniali spagnoli, costruita con materiali provenienti da tutto il mondo: le porte di bronzo, che rappresentano le sette gioie e i sette dolori, provengono dalla Spagna, la ceramica dal Sud America, il marmo rosso dalla Turchia, il legno dal Paraguay, le vetrate da Monaco di Baviera.

Nella chiesa superiore c’è continua adorazione e preghiera, e una cura per il Santissimo Sacramento senza pari. Nella chiesa inferiore, la tomba di Madre Angelica dell’Annunciazione e quella delle sue prime compagne, nonché una riproduzione della Sindone.

E, mentre si prega davanti la tomba, non si può pensare ad altro che alla vocazione totale ad annunciare il Vangelo, che fa del monastero, dell’ordine religioso e della televisione una cosa sola. E infatti, il successore di Madre Angelica, Madre Dolores, scoprì la sua vocazione proprio lavorando in EWTN.