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Solidarietà e cooperazione alla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice

Si terrà nella Nuova Aula del Sinodo in Vaticano dal 21 al 22 ottobre il convegno internazionale della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice

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Si terrà nella Nuova Aula del Sinodo in Vaticano dal 21 al 22 ottobre il convegno internazionale della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, che a quasi trent’anni dalla nascita della fondazione (era il 5 giugno 1993) sarà dedicato a “Solidarietà, cooperazione e responsabilità: gli antidoti per combattere le ingiustizie, le disuguaglianze e le esclusioni”.

Un comunicato stampa ufficiale spiega che saranno tre giorni durante i quali - nell’anno che Papa Francesco ha dedicato alla Laudato si’ ed alla Fratelli Tutti – si alterneranno autorevoli relatori nel riflettere e dialogare proprio intorno ai valori delineati da queste due encicliche insieme alla Caritas in Veritate di Benedetto XV. Sono testi che "insieme rappresentano la continuità della Dottrina Sociale della Chiesa nella storia e che offrono una chiave per affrontare l'impatto devastante del Covid-19 e delle tante altre pandemie che affliggono il nostro pianeta: povertà, ingiustizia, disuguaglianza, guerre".

Encicliche "ancora attuali" perché, come purtroppo la pandemia da coronavirus ha messo in evidenza, trent'anni dopo la Centesimus Annus (1° maggio 1991), dodici anni dopo la Caritas in Veritate (29 giugno 2009) e sei dopo la Laudato Sì, la situazione a livello globale non è cambiata, ma le cose in alcuni ambiti sono anche peggiorate.

Papa Francesco ci invita a non tornare al passato ma a costruire un nuovo mondo attraverso un processo di rigenerazione. Una rigenerazione che deve iniziare dalla persona, da comportamenti responsabili orientati al bene comune e guidati dalla solidarietà, carità e verità”, sottolinea la Presidente della Fondazione Centesimus Annus, Anna Maria Tarantola.

“Bisogna guardare al nuovo modello di impresa indicato da Papa Francesco - evidenzia ancora la Presidente -. Una impresa consapevole delle proprie responsabilità verso tutti e verso l’ambiente, che produce reddito con un impatto positivo sul territorio e sulle persone che con l’impresa interagiscono, creando lavoro diversificato e conoscenza, aiutando in tal modo a superare le povertà”.

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