Cento anni possono sembrare pochi nella storia millenaria della Terra Santa, ma per la rivista che porta questo nome sono invece molti e sono segno di una vita che cambia velocemente.
Ha cambiato data, ma non ha cambiato significato, ed è aumentata l’urgenza. La Colletta per la Terra Santa che normalmente si tiene il Venerdì Santo quest’anno, causa pandemia, si è spostata al 13 settembre.
Dal legame profondo dei Francescani con la Terra Santa prende il via il lavoro di ricerca e di studio non solo liturgico ma scientifico ed archeologico dei figli di San Francesco.
Anche se non si riesce ancora a visitare tutte le mostre e i musei per evitare pericolose situazioni di contagio da coronavirus, si possono certo “visitare” delle interessanti mostre digitali che, avendo più tempo magari per stare a casa, possono essere visitate anche insieme a tutta la famiglia.
L’impegno della Chiesa cattolica in tempo di pandemia è ampio e anche la comunità cattolica di Terra Santa grazie anche ai frati della Custodia è stata in prima linea.
Un evento davvero unico: venerdì 29 novembre arriverà a Gerusalemme una particella della preziosa Reliquia della Sacra Culla di Gesù Bambino donata da Papa Francesco alla Custodia di Terra Santa.
La Custodia di Terra Santa accoglie Monsignor Erio Castellucci, Vescovo della Diocesi di Modena - Nonantola, insieme a sette sacerdoti e duecentoquaranta pellegrini, per presentare una scultura che rappresenta l'incontro di San Francesco e il Sultano Al-Kamel in segno di ringraziamento e apprezzamento per gli sforzi compiuti dai frati francescani in Terra Santa.
“Le spese superano la Colletta e pertanto è necessaria una maggiore cooperazione e un impegno generoso dei cristiani di tutto il mondo verso i loro fratelli e sorelle della Terra Santa e del Medio Oriente”.
Si è aperto il 26 novembre il IV Congresso internazionale dei Commissari di Terra Santa. I lavori sono stati aperti dal prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, il cardinale Leonardo Sandri e andranno avanti fino al 2 dicembre. Un incontro davvero unico che riunisce ben 70 Commissari provenienti da tutto il mondo. I Commissari di Terra Santa sono dei preziosi “ponti tra la Terra Santa e i cristiani”.
Il terreno del convento francescano situato sul fiume Giordano è stato ripulito dalle mine: lo ha verificato il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, il 31 ottobre 2018 durante una visita sul sito, su invito dell'associazione Halo Trust, che lavora dal 2011 allo sminamento dell’area. “Sminare un campo è sempre una cosa buona perché vuol dire trasformare un campo di battaglia in un campo di pace”, sottolinea il Custode di Terra Santa.
La Custodia di Terra Santa arriva anche a Buenos Aires, in Argentina. Nella città, infatti, è presente una scuola della Custodia chiamata “Insituto Tierra Santa”. I giovani di Buenos Aires vengono così motivati a visitare la Terra di Gesù, affinché la Custodia di Terra Santa possa essere uno strumento per chiamare tutti ai luoghi della fede.
Era il 1968 quando Il convento francescano sul Fiume Giordano venne chiuso. Dal 1967, come effetto della guerra tra Israele e Giordania, l’intera area fu chiusa a pellegrini e turisti, per divenire un enorme campo minato e zona militare. Solo qualche giorno fa, dopo tanti anni, nel corso dei lavori per sminare l'area, un frate francescano della Custodia di Terra Santa vi è rientrato per la prima volta.
Theophilos III, patriarca greco ortodosso di Gerusalemme, Nurhan Manougian, patriarca armeno apostolico di Gerusalemme, e padre Francesco Patton, custode di Terra Santa, hanno inviato una lettera al premier Benjamin Netanyahu definendo il disegno di legge israeliano che mira alla confisca di proprietà ecclesiastiche in Israele come “Un attacco sistematico e senza precedenti contro i cristiani di Terra Santa”, capace di violare “i diritti più elementari” e minare “il delicato tessuto di relazioni” costruito lungo decenni tra le comunità cristiane locali e lo Stato ebraico.
La vita quotidiana dei frati francescani della Custodia di Terra Santa sarà raccontata attraverso gli scatti di Thomas Coex, fotografo di Agence France Press. Dall’11 giugno a fine ottobre è possibile ammirare una selezione di queste foto, esposte nella mostra “Francescani di Terra Santa, guardiani della tomba di Cristo”, allestita nella curia custodiale del convento di San Salvatore a Gerusalemme.
“Sull’esempio di San Francesco si diffondano ovunque l’amicizia, la solidarietà e la pace”: è l’auspicio di Papa Francesco nel messaggio, a firma del segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin, inviato alla conferenza internazionale che si tiene oggi a Roma e domani ad Assisi, in occasione degli 800 anni della Custodia di Terra Santa.
Un vero e proprio pellegrinaggio in Terra Santa attraverso gli oggetti che durante i secoli sono stati prodotti a Betlemme.
Un viaggio in Terrasanta, per festeggiare gli 800 anni di presenza francescana: il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, è nelle terre di Gesù dal 16 al 21 ottobre, su invito di Padre Francesco Patton, Custode di Terrasanta, portando con sé un messaggio di Papa Francesco, rivolto “a tutti i frati, che costì mantengono viva la testimonianza cristiana, studiano le Scritture e accolgono i pellegrini”.
Tra i vari flagelli che affliggono quella parte di mondo chiamata Terra Santa, c’è anche la crisi di identità. Per questo è stato organizzato un Summer Camp per bambini e bambine organizzato da Mosaic Centre e Associazione pro Terra Sancta in collaborazione con lo Youth Club di Betania, dal titolo “Our Cultural Heritage is our Identity” (Il nostro patrimonio culturale è la nostra identità).
E’ davvero la Terra più amata da Dio? La Terra Santa, Israele, la Palestina, la terra dove ha vissuto Gesù è difficile da capire e bellissima da visitare, e quest’anno lo si può fare in modo speciale al Meeting di Rimini dove la Custodia di Terra Santa, che “compie” 800 anni, mette in mostra la sua storia.
La Parrocchia francescana della grande metropoli a nord della Siria ha deciso di ridare alla città i suoi colori. È stata una grande sorpresa per gli abitanti di Aleppo vedere nei giorni scorsi, per la prima volta, pattuglie di scout dipingere i marciapiedi della città.