Ultime Notizie: Diplomazia Pontificia

Arcivescovo Bernardito Auza, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite / CC

La Santa Sede: “La fine della fame? Un obiettivo ancora lontano”

Si pensava di dimezzare la fame nel mondo entro il 2015, e gli obiettivi del millennio per i prossimi quindici anni addirittura parlano di far cessare le situazioni di fame nel mondo. Ma l’obiettivo è ancora lontano. Lo sottolinea, dati alla mano, l’Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, l’arcivescovo Bernardito Auza, in un intervento del 3 novembre alla sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU su sviluppo agricolo, sicurezza alimentare e nutrizione.

Palazzo di Vetro, Nazioni Unite, New York / Andrea Gagliarducci / ACI Group

La Santa Sede celebra i 70 anni delle Nazioni Unite. Mettendone in luce qualche limite

È con un lungo discorso al Palazzo di Vetro che tocca tutti i punti, dalle migrazioni, ai conflitti, all’impegno per la pace, che l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri” vaticano, celebra il 70esimo anniversario delle Nazioni Unite. Un discorso che mette in luce le luci, ma anche le ombre dell’organizzazione internazionale, certo che “riconoscere i limiti dell’organizzazione” non è lo stesso che “lamentarne il fallimento.” Parole diplomatiche, a segnalare che la Santa Sede crede ancora nelle Nazioni Unite. Ma anche che pensa – da sempre – ad una riforma dell’organizzazione, che la renda davvero rappresentativa di tutte le nazioni.

La sala dove si svolge il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite / Andrea Gagliarducci / ACI Group

Santa Sede al mondo: “E’ tempo di soluzioni salva-vita in Medio Oriente e Africa”

È l’immagine del piccolo Aylan Kurdi, rimasto senza vita su una spiaggia in Turchia, che fa da filo conduttore all’intervento dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri” vaticano, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Una immagine che gli serve per sollecitare la comunità internazionale. Sono stati troppi gli Aylan, prima. Ma ora si deve fare presto, perché anche un solo Aylan in più sarebbe troppo.

Una immagine di Don Giuseppe Canovai con la borsa diplomatica / da www.giuseppecanovai.it

Santa Sede, anche la diplomazia è via per la santità

C’è chi dice che la diplomazia della Santa Sede è inutile, perché non produce santi, e solo lì dove ci sono semi di santità la Chiesa deve stare. C’è, però, la storia di un sacerdote, diplomatico della Santa Sede fino alla morte prematura a soli 38 anni, che smentisce questo adagio molto in voga tra quanti vorrebbero una Chiesa solo spirituale ma per niente impegnata nella formazione del mondo. È la storia di Giuseppe Canovai, sacerdote catapultato al rango di diplomatico della Santa Sede. Morì nel 1942. La pubblicazione dei suoi diari, editi da Cantagalli e curati da monsignor Florian Kolfhaus della Segreteria di Stato Vaticana, dimostrano come anche la diplomazia della Santa Sede possa essere una strada per la santità.

OSCE, apertura meeting di Alto Livello, Helsinki, 10 luglio 2015 / OSCE

La Santa Sede all’OSCE: “Non per la pace, ma per cercare una strategia di pace”

Quaranta anni dopo la dichiarazione di Helsinki che ha dato vita all’OSCE (Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa), la Santa Sede sottolinea l’importanza di quella risoluzione, che – nelle parole di monsignor Antoine Camilleri, sottosegretario per i Rapporti con gli Stati – “non aveva solo il mero obiettivo di una pace astratta, ma piuttosto quello di una strategia di pace.”