Ultime Notizie: Iraq

Cardinale Fernando Filoni / Daniel Ibáñez / ACI Group

Filoni su Iraq: Papa ha preoccupazione "vivissima". "I Cristiani nuovi poveri"

Nel dramma iracheno, “i cristiani in questo momento insieme alle altre piccole minoranze sono i poveri, veramente i poveri di questa situazione perché hanno dovuto abbandonare tutto, non solo le proprie case ma anche i propri averi e anche quel poco, rimanendo con quel poco che avevano addosso”.  

CNA

La Cei stanzia fondi per i profughi iracheni

La Conferenza Episcopale Italiana ancora una volta in aiuto delle popolazioni irachene. Secondo quanto affermato in una nota dell’Ufficio Nazionale delle Comunicazioni Sociali, la Cei – accogliendo la richiesta di aiuto di Mons. Bashar Warda, arcivescovo caldeo di Erbil – ha deciso lo stanziamento di 1.237.400 dollari, attinti dai fondi dell’8xmille per sostenere tre progetti.

L'arcivescovo di Mosul, Mouche / ACS

L'arcivescovo di Mosul: ci hanno lasciati nelle mani dell'Isis

"I miei fedeli hanno perso tutto perché hanno conservato la loro fede. Non sappiamo quale futuro ci attende, ma continuiamo ad avere fiducia in Dio". Così dichiara ad Aiuto alla Chiesa che Soffre monsignor Yohanna Petros Mouche, arcivescovo siro-cattolico di Mosul, durante una visita alla sede italiana di ACS.

Il Cardinale Sandri a colloquio con il presidente Iraqeno Masum - Baghdad, 3 maggio 2015 / Congregazione delle Chiese Orientali

Il Cardinal Sandri dai cristiani perseguitati. Per non dimenticare

È arrivato ieri ad Erbil, capitale della Regione del Kurdistan in Iraq, dove la presenza degli sfollati ha sempre bisogno di visibilità e assistenza. Ma il Cardinal Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, ha prima fatto un passaggio a Baghdad, dove ha incontrato il 3 maggio il presidente Fuad Masum, e dove il 2 maggio è stato in visita alla Casa Bayt Anya, istituzione caritativa della Chiesa siro cattolica. Un viaggio per non dimenticare la situazione dei cristiani perseguitati.

"Informal Camp" di Sharia, dintorni di Duhok - 28 marzo 2015 / Daniel Ibañez / ACI Stampa

Iraq, le parole non dette

Nessuno se lo aspettava. L’attentato del 17 aprile di fronte al Consolato americano di Erbil, la capitale del Kurdistan iracheno, è arrivato quasi inaspettato. Quattro morti in una Erbil che sembrava sicura, tanto che in moltissimi erano andati proprio lì, fuggendo dalla piana di Ninive e da Mosul quando queste erano state prese dall’auto-proclamato Stato Islamico. Ma l’esodo dei cristiani iracheni è cominciato molto tempo prima. E lo testimoniano i 40 rifugiati che sono arrivati in pellegrinaggio a Roma (con tappa ad Assisi) per sensibilizzare l’Italia sulla situazione  dei cristiani iracheni.

Duhok, Campo rifugiati di Sharia - 28 marzo 2015 / Daniel Ibañez / Catholic News Agency

Iraq, quando fuggire equivale a salvarsi la vita

Erano circa mille le persone che hanno partecipato alla veglia di Pasqua ad Erbil, la capitale del Kurdistan iracheno. Quella tenda è stata costruita per loro, e si celebra lì la Messa ogni domenica. Nella notte di Pasqua, c’era il Cardinal Fernando Filoni, che ad agosto era stato in Iraq come inviato speciale del Papa, a celebrare. Poi, nel giorno di Pasqua, Filoni ha celebrato a Sulemainja, doe quasi 400 famiglie cristiane hanno partecipato. La storia di ciascuno di loro non va dimenticata.

Duhok, Campo Rifugiati di Sharia, 28 marzo 2015  / Daniel Ibañez / ACI Stampa

In Iraq, la fiducia è il bene più prezioso

“Io, come te.” Le parole vengono fuori in dialetto curdo, ma i gesti sono inequivocabili. La bambina di circa 10 anni che risiede con la famiglia in uno dei campi allestiti dalla Caritas nei dintorni di Erbil indica la croce che porto al collo, e mi fa capire che è anche lei è cristiana. Sembra una banalità, ma qui è importante. Perché i cristiani che sono scappati da Mosul e che si sono riversati nel Kurdistan iracheno in cerca di sicurezza non si fidano più di nessuno che non sia cristiano.

La Dra. Zuzana Dudova (centro) dirige la sua equipe all'entrata della Clinica
 / ACI Prensa

Iraq: la Clinica Santa Elisabetta a Ozar e l'"esercito slovacco" della carità

Sembra una casa come le altre nella città di Ozar, alla periferia della città irachena di Erbil. Ma in effetti è diversa dalle altre. E' la Clinica Santa Elisabetta guidata dalla dottoressa  Zuzana Dudová  e dal suo piccolo contingente di volontari cattolici slovacchi che servono i rifugiati cristiani cacciati dallo " Stato Islamico ".  

Mons. Segundo TECADO MUÑOZ a Erbil  / Daniel Ibañez/CNA

In missione per conto del Papa

In Iraq a nome del Papa per riaccendere i riflettori sul dramma dei profughi. La missione di Cor Unum che per tre giorni ha portato ad Erbil e  Duhok una delegazione vaticana e alcuni giornalisti, con un dono particolare da parte di Papa Francesco che da tempo pensa ad un viaggio nella regione. Una immagine della Madonna che scioglie i nodi, particolarmente venerata da Bergolgio che la conobbe durante la sua permanenza in Germania.  

"Informal Settlement" di Sharia, vicino a Duhok, Kurdistan Iraqeno - 28 marzo 2015 / Daniel Ibáñez - Catholic News Agency

Iraq, dove la guerra non si sente. Ma si vede

La Messa di Pasqua sarà officiata dal Cardinal Fernando Filoni in una tenda, ad Erbil. Perché è quello il posto dove ascoltano Messa i profughi arrivati nella zona Nord dell’Iraq, nel Kurdistan difeso dai Peshmerga. La tenda l’hanno messa lì per loro, e non si sa quanto resterà. C’è chi sa già che i tempi sono lunghissimi. E c’è chi spera che in sei mesi Mosul sarà ripresa dalle forze dello Stato Islamico, che è lì, a due passi, e diventa ancora più vicino quando si va da Erbil e Duhok e ritorno, costeggiando Alqosh, la città che fino a poco tempo fa era nelle mani dello Stato islamico. Ma tutto è sicuro, e la vita scorre regolare, ad Erbil, come a Duhok. Ci si abitua a tutto. Anche alla guerra.

Papa Francesco / ACISTAMPA

Famiglie in Iraq: "Costante sollecitudine del Papa"

“E’ costante la sollecitudine di Papa Francesco per la situazione delle famiglie cristiane e di altri gruppi vittime dell’espulsione dalle proprie case e dai propri villaggi, in particolare nella città di Mosul e nella piana di Ninive, molte delle quali si erano rifugiate nella regione autonoma del Kurdistan iracheno”. Lo afferma il Vaticano in una nota pubblicata oggi.