Ultime Notizie: Mons. Francesco Cavina

La parabola dei talenti - pd

La vita trova pienezza nell’amore per Dio. XXXIII Domenica del Tempo Ordinario

Siamo ormai prossimi al termine dell’Anno Liturgico e la Chiesa in queste domeniche ci ricorda che il mondo non è eterno, ma è destinato a finire. Tuttavia, per il Signore la fine del mondo non è pensata come un evento catastrofico, ma piuttosto in termini di maturazione. Egli, infatti, per parlarne si serve dell’immagine della mietitura del grano o della donna che vive le doglie del parto. La creazione, dunque, avrà un termine che coincide con il suo compimento e quando questo accadrà, Dio finalmente “sarà tutto in tutti”.

La parabola delle dieci vergini - pd

Chi è il cristiano impreparato? XXXII Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di questa domenica ci presenta la parabola delle dieci vergini, di cui cinque sono qualificate come sagge e cinque stolte. Nel racconto è presente una durezza ed una drammaticità che emerge, in particolare, dal dialogo tra le ragazze e dalle parole di Cristo-Sposo: “andate a comprarvelo” e “non vi conosco”.

Gesù con i discepoli - pd

Il criterio della grandezza è quello del servizio. XXXI Domenica del Tempo Ordinario

Nel  Vangelo di questa domenica, Gesù elenca tre peccati che svuotano la vita dei discepoli di Cristo

Gesù con scribi e farisei - pd

Non è sufficiente credere; è necessario amare. XXX Domenica del Tempo Ordinario

Qual è il più grande comandamento? La domanda viene posta dai farisei per tentare di mettere ancora una volta, ma inutilmente, in difficoltà Gesù. Egli, infatti, risponde alla questione con grande lucidità e semplicità: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente.

Gesù con i discepoli - pd

Cristo rivela la vocazione dell’uomo. XXIX Domenica del Tempo Ordinario

Nella seconda lettura della Santa Messa di questa domenica ci viene descritta la vita della comunità cristiana. Essa cresce e diventa sempre più famiglia di Dio se si lascia guidare dalla presenza dello Spirito Santo. Con quest’anima divina i cristiani  sono in grado di crescere nella fede, di vivere nella carità, di essere fortificati nella speranza. Soprattutto, l’uomo è in grado di conoscere il destino che Dio gli ha riservato e che ci è pienamente rivelato da Cristo.

La parabola del banchetto di nozze - pd

L’ amore di Dio è instancabile. XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

Gesù con la parabola degli invitati al banchetto di nozze rivela il destino  finale dei suoi discepoli. Nonostante i cataclismi, i peccati, la crudeltà e le ingiustizie la storia umana cammina decisamente verso il banchetto eterno,  verso un destino di gloria e felicità. La grandezza della fede risiede proprio nella visione che offre della vita: ci permette di intravvedere nella fragilità del presente la luce del futuro.

La parabola dei vignaioli omicidi - pd

Perché l’uomo rifiuta Dio? XXVII Domenica del Tempo Ordinario

La parabola che Gesù oggi racconta richiama un testo del profeta Isaia che viene chiamato “Il canto della vigna” (Is. 5, 1-7). In esso il profeta descrive la storia del rapporto tra Dio ed il suo popolo. Una storia che sembrerebbe molto ricca di eventi, ma che in realtà, guardata in profondità, appare molto monotona. Infatti, da una parte troviamo l’amore infinito di Dio che non si stanca di inviare i suoi messaggeri (i profeti) per richiamare  alla fedeltà il suo popolo e dall’altra il continuo tradimento di questi. Poiché Israele si rifiuta di accogliere gli inviti del Signore cadrà in rovina.

Un cammino di conversione. XXVI Domenica del Tempo Ordinario

Gesù anche questa domenica ci parla con una parabola la quale, pur avendo una grande connotazione polemica nei confronti della classe dirigente del suo tempo, è rivolta anche a noi. L’insegnamento appare molto chiaro.

La parabola della vigna - pd

Dio è Padre e desidera la salvezza di tutti. XXV Domenica del Tempo Ordinario

Ancora una volta le parole di Gesù ci sconcertano perché rompono i nostri schemi mentali e il nostro modo di pensare.

Gesù e Pietro - pd

Perdonare senza limiti. XXIV Domenica del Tempo Ordinario

Domenica scorsa abbiamo meditato, aiutati dalle parole di Gesù, sulla condotta da tenere nei confronti dei fratelli che commettono il peccato. Oggi  è san  Pietro che pone a Cristo un caso ben preciso: Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Alla base di questa domanda sta una questione molto concreta e cioè come comportarci quando il fratello ci fa del male. Nella parola “fratello” sono inclusi innanzitutto i membri della comunità cristiana, ma alla luce dell’universalità del messaggio di Cristo, essa comprende tutti gli uomini.

Gesù con i discepoli - pd

Correggere attraverso la carità. XXIII Domenica del Tempo Ordinario

La Chiesa, nella quale vive il Signore, è una fraternità in quanto tutti sono figli di Dio. L’esperienza quotidiana, però, ci fa toccare con mano che non si tratta di una fraternità perfetta, fatta solo di puri e di santi. In essa è presente il peccato e a volte anche in forma grave. Per questo motivo, dice Gesù, è necessaria la correzione fraterna. Si corregge perché si ama. Il dovere della correzione spetta a ciascun credente; nessuno può considerarsi esonerato in quanto chi pecca non è un estraneo, ma un fratello e quindi non è possibile l’indifferenza o l’ostilità nei suoi confronti. La posta in palio è alta; si tratta di riguadagnare alla Chiesa chi ha deviato e di ristabilire la comunione che è stata indebolita a causa del peccato.

pd

Entrare nella logica di Dio. XXII Domenica del Tempo Ordinario

In questa domenica Cristo parla della sofferenza e della morte che lo attendono a Gerusalemme. Pietro, lo abbiamo meditato nel Vangelo di domenica scorsa, che ha riconosciuto Gesù come il Messia, ora davanti all’annuncio che ascolta rimane scandalizzato e si oppone ad una simile eventualità. Accettare Gesù come Figlio di Dio è ammissibile, ma è inammissibile che il Figlio di Dio  debba terminare la sua vita con una morte orrenda. Anche a noi con l’apostolo viene da dire che il mondo non sarà salvato da un crocifisso in più.

Gesù con i discepoli - pd

Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. XXI Domenica del Tempo Ordinario

Chi è Gesù? La domanda circa l’identità di Cristo attraversa da oltre duemila anni la storia dell’umanità. Si tratta di una domanda di fondamentale importanza perché dalla risposta dipende un preciso orientamento di vita.

Gesù e la donna cananea - pd

Perseverare nella preghiera. XX Domenica del Tempo Ordinario

Il brano di Vangelo di questo domenica è dominato dall’ elogio che Gesù rivolge alla donna cananea: Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri. Che cosa ha fatto questa madre per meritarsi tanta ammirazione da parte di Cristo? Un’ammirazione che appare ancora più sorprendente dl momento che si tratta di una donna pagana. Ha creduto in Gesù.

L'Assunzione - pd

Maria non si separa da noi. Solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria

Celebriamo oggi la solennità dell’Assunzione in cielo di Maria Vergine. Questo dogma è stato proclamato il 1° novembre 1950 dal Papa Pio XII, il quale confermò come verità di fede quanto la liturgia e la preghiera del popolo santo di Dio celebrava fin dai primi secoli dell’era cristiana. Il Papa spiega con queste parole il significato di Assunzione: «L'Immacolata sempre Vergine Maria, Madre di Dio, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo»(Cost. ap. Munificentissimus Deus, AAS 42 [1950], 770).

Gesù cammina sulle acque - pd

Cristo vince il male. XIX Domenica del Tempo Ordinario

La tradizione ha sempre visto in questa barca, lontana dalla riva e sbattuta dalla violenza delle onde, l’immagine della Chiesa che “come nave avanza tra i flutti, non raramente avversi, delle vicende umane” (Giovanni Paolo II, Efeso 1979). E quando le forze avverse sembrano moltiplicarsi nasce nel cuore di coloro che si trovano in essa l’inquietudine, spesso accompagnata dalla paura per le sorti della Chiesa stessa e del mondo. Sintomi che evidenziano una mancanza di fede. La vicenda di san Pietro, al riguardo, è illuminante. L’Apostolo ha potuto camminare sulle acque fino a quando ha tenuto il suo sguardo fisso su Cristo. Comincia ad inabissarsi e a soccombere alla tempesta  non a causa della violenza dei fenomeni naturali ma perchè il suo sguardo da Cristo si è spostato al vento e alle onde minacciose. E così la paura ha di nuovo preso il sopravvento. Questo ci insegna che la fede ci rende partecipi della signoria di Gesù, ci dona sicurezza nella vita  e ci fa scoprire che il Signore può trarre il bene anche da quelle situazioni, che a noi appaiono fallimentari.

La Trasfigurazione - pd

“Signore, è bello per noi restare qui!”. Trasfigurazione del Signore

Celebriamo oggi la solennità della Trasfigurazione di Gesù. Si tratta di un episodio nel quale il Signore manifesta a Pietro, Giacomo e Giovanni la sua gloria di Figlio di Dio. L’evento avviene su un monte che nella tradizione biblica è per eccellenza il luogo della rivelazione di Dio.

pubblico dominio

Il tesoro è Cristo. XVII Domenica del Tempo Ordinario

Nel Vangelo di questa domenica, Gesù presenta il Regno dei cieli  “simile a un tesoro nascosto  in un campo”. Il campo è il mondo, è il cuore dell’uomo con tutti i suoi desideri e le sue speranze. Il tesoro è Cristo.

La parabola del seminatore - pd

Il terreno buono. XV Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di oggi ci presenta la parabola del seminatore che esce per seminare e il seme da lui gettato cade su terreni diversi con risultati differenti. Con questa parabola il Signore ci pone di fronte alla tremenda responsabilità della nostra libertà. In effetti, i differenti terreni rappresentano le modalità con cui l’uomo accoglie la Parola di Dio, il dono di Cristo che Egli ha fatto all’umanità. C’è il cuore superficiale, quello arido e sassoso, quello dissipato e, infine, quello buono e disponibile alla parola di Dio.

Gesù con i discepoli - pd

Cristo modello di umiltà. XIV Domenica del Tempo Ordinario

Cristo con una preghiera di lode e di ringraziamento gioiosa e convinta ci svela il segreto che esiste tra Lui e Dio. Gesù non ha ancora detto a nessuno, in maniera esplicita, di essere il Figlio di Dio. Ora, invece, per ben cinque volte in pochissime righe si rivolge a Dio chiamandolo “Padre” e si mette a parlare con Lui davanti ai discepoli e alla folla, testimoniando la comunione e identità totale esistente tra loro. La nostra fede si radica su questa coscienza chiara che Cristo ha della sua divinità, di essere il Figlio di Dio.