A fine giugno, una delegazione proveniente dalla Cina dovrebbe essere in Vaticano, per il regolare incontro bilaterale per discutere delle relazioni sino-vaticane e dello stato di avanzamento dell’accordo sulla nomina dei vescovi. L’incontro è parte di un round regolare di incontri, ormai due l’anno – uno in Vaticano, uno in Cina – stabilito come routine a seguito della firma dell’accordo per la nomina dei vescovi nel 2022, rinnovato già tre volte eppure rimasto confidenziale.
Il pellegrinaggio al Santuario di Sheshan, vicino Shanghai, caratterizza il 24 maggio, festa di Maria Ausiliatrice, patrona della Cina. Ma il 24 maggio è anche, dal 2007, giornata di preghiera per i cattolici di Cina, stabilita da Benedetto XVI dopo la sua densa lettera ai cattolici di Cina, ancora non recepita del tutto. L’anniversario e la ricorrenza sono festeggiate dalla Cina con un po’ di restrizioni in più sui cattolici, mentre la sede vacante è stata celebrata dal governo di Pechino con la nomina unilaterale di due vescovi ausiliari, uno addirittura nella diocesi di Shanghai, dove un ausiliare c’è ma è agli arresti domiciliari dal 2012.