Dopo una prima settimana propedeutica ai lavori capitolari, con la presentazione delle relazioni del Consiglio Generale sul sessennio appena concluso sabato prossimo, 22 febbraio, il 28esimo Capitolo Generale della Congregazione Salesiana entrerà pienamente nel vivo, con la Messa e la sessione di apertura ufficiale del Capitolo.
San Giovanni Bosco è ricordato come il padre della gioventù. Nessun moderno pedagogista, religioso o meno, può passare sopra al suo nome senza restare ammirato da quanto questo piccolo sacerdote del Piemonte ha fatto per i ragazzi.
È la sfida della cultura la sfida più grande per i Salesiani oggi. Una sfida che si definisce in tre domande: come operare un dialogo con un mondo che va in strade diverse da quella cattolica, come fornire servizi pubblici di qualità, come formare politici di qualità. Una vocazione che viene delineata dal Rettor Maggiore dei Salesiani Miguel Angel Artime Fernandez, parlando con ACI Stampa al termine della conferenza stampa di presentazione del capitolo dei figli di don Bosco.
Potrebbe essere ancora Angel Fernandez Artime il Rettor Maggiore dei Salesiani. Eletto sei anni fa come guida dei figli di Don Bosco, don Artime può essere riconfermato una sola volta, e in fondo non appaiono altre candidature all’orizzonte. In realtà, il capitolo generale dei salesiani è molto di più: è la messa a punto della vocazione salesiana, perché la missione possa espandersi nel mondo.
Quale sarà l'oratorio per il Terzo Millennio? A questa domanda cercheranno di rispondere tutti coloro che parteciperanno al seminario di Palermo organizzato dai Salesiani in Italia.
Il 7 ottobre 1865 a Lanzo Torinese moriva don Vittorio Alasonatti. Il suo nome è legato al ricordo di un grande santo italiano: Giovanni Bosco.
E siamo giunti alla 150° spedizione missionaria! Trentasei Salesiani e Tredici Figlie di Maria Ausiliatrice hanno ricevuto la croce missionaria durante la celebrazione di domenica 29 settembre nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino.
Un nuovo museo racconta le missioni salesiane.
Hanno incontrato anche Joseph Muscat, primo ministro di Malta, i giovani del Liceo Don Bosco di Catania Cibali, che sono stati sull’isola dal 23 giugno al 6 luglio per un programma di scambio culturale e apprendimento della lingua inglese.
Con la lettera decretale Geminata Laetitia promulgata il 1° aprile 1934 - domenica di Pasqua di 85 anni fa - Papa Pio XI proclamava Santo Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani.
La festa è pronta a Torino e in tante altre parti del mondo dove i salesiani sono la casa di tanti giovani. San Giovanni Bosco si celebra il 31 gennaio, ma a Panama la festa è iniziata perché Don Bosco è uno dei patroni della GMG.
Quello che lega i panamensi a San Giovanni Bosco è davvero un mistero. Lo racconta a Panama, ad ACI stampa, Padre Josè Francisco Romulo Gallegos, direttore dell'opera salesiana che include la Basilica di San Giovanni Bosco a Panama. Nella Basilica di San Giovanni Bosco, in uno dei quartieri più poveri della città, ogni giorno i salesiani aiutano la comunità panamense con attività scolastiche, religiose, con lo stesso amore del Santo dei giovani per eccellenza.
"Voi salesiani siete fortunati perché il vostro fondatore, Don Bosco, non era un santo dalla faccia da venerdì santo, triste, musone... Ma piuttosto da domenica di Pasqua. Era sempre gioioso, accogliente, nonostante le mille fatiche e le difficoltà che lo assediavano quotidianamente. Non a caso per lui la santità consisteva nello stare molto allegri. Possiamo definirlo quindi un portatore sano di quella gioia del Vangelo che ha proposto al suo primo grande allievo, San Domenico Savio, e a voi tutti salesiani, come stile autentico e sempre attuale della misura alta della vita cristiana". Sono le parole di Papa Francesco, contenute nella prefazione scritta dal Pontefice al volume “Evangelii gaudium con don Bosco” curato da Antonio Carriero.
L’Associazione dei Salesiani Cooperatori terrà a Roma - presso la “Fraterna Domus” - dal 25 al 28 ottobre 2018 il V Congresso Mondiale che vedrà la presenza di circa 320 rappresentanti di 80 Nazioni provenienti da tutti i continenti. Tema del Congresso è l'esigenza dei Salesiani Cooperatori di rispondere alle nuove sfide del mondo.
I giovani sono al centro di questa XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. E a questa assise partecipa anche il Superiore Generale di un istituto religioso che fin dalla sua fondazione ha fatto della pastorale giovanile uno dei terreni privilegiati del proprio carisma: i Salesiani di San Giovanni Bosco. Dei giovani e del Sinodo, ACI Stampa ha parlato con il Rettore Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.
Per la Giornata Mondiale contro il Traffico degli Esseri Umani del 30 luglio, la Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale lancia una campagna per richiamare l’attenzione su questa troppo comune forma di abuso e sfruttamento.
Le sfide poste dai movimenti pentecostali carismatici, la situazione dei giovani e delle famiglie in Africa, la disoccupazione giovanile, il ruolo della Chiesa, nonché le esperienze delle coppie sposate nell'Africa contemporanea: queste sono state tra le tematiche principali affrontate nel quinto incontro annuale di ‘Network Pastoral Africa’.
Il presidente di Missioni Don Bosco, Giampietro Pettenon, è in Amazzonia per incontrare le comunità affidate ai salesiani e pubblica un diario di viaggio per la famiglia salesiana nel mondo.
Domani e dopodomani, 27 e 28 aprile, in occasione delle Giornate Salesiane di Comunicazione si tiene presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, un incontro di formazione destinato a tutti coloro che, occupandosi di formazione, considerano la comunicazione un importante ambito di azione pastorale e, soprattutto, di formazione per i religiosi e le religiose di oggi.
La Procura Missionaria Salesiana di Madrid ha presentato a Roma un documentario molto particolare, dal titolo “Love”, diretto dal regista Raúl de la Fuente. Il cortometraggio racconta poco dell’amore, anzi descrive la drammatica realtà nella quale sono obbligate a vivere le ragazze di Freetown, in Sierra Leone. Bambine, senza genitori o con famiglie troppo povere, che sono costrette a prostituirsi per poter sopravvivere.