“Non esiste un dio di guerra, Dio è Dio di pace”. Lo ha detto stamane il Papa presiedendo la Messa a Santa Marta prima di partire per Assisi per partecipare al meeting interreligioso voluto 30 anni fa da Giovanni Paolo II.
Un impegno internazionale per affrontare le radici ultime delle migrazioni. Perché è vero che si devono costruire ponti e non muri, ma è altrettanto vero che la straordinaria ondata migratoria che si sperimenta oggi nel mondo deve essere affrontata a partire dalle cause che sono alla radice. Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, inaugura la sua settimana alle Nazioni Unite delineando la posizione della Santa Sede sul tema migrazioni.
Si sono celebrati questo pomeriggio a Roma presso il Santuario Santa Maria Regina degli Apostoli, a Roma, i funerali di Padre Gabriele Amorth, morto lo scorso 16 settembre all’età di 91 anni.
Lunedì prossimo 26 settembre a Cartagena de Indias, in Colombia, il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin presenzierà alla firma dell'Accordo finale per la conclusione del conflitto e la costruzione di una pace stabile e duratura tra il governo di Bogotà e le FARC. Ad annunciarlo il Direttore della Sala Stampa Vaticana, Greg Burke.
Sono tre i patriarchi che hanno lanciato il loro appello per la Siria lo scorso 23 agosto. Un appello ad eliminare le sanzioni economiche sulla Siria, per dare una speranza ad una popolazione ormai martoriata e distrutta. Quell’appello diventa di nuovo attuale in questi giorni, quando – nonostante la tregua – la situazione non sembra migliorare.
I Rappresentanti Pontifici, riuniti con Papa Francesco per il Giubileo della Misericordia dal 15 al 17 settembre, rivolgono "un pressante appello alla Comunità internazionale e a quanti hanno responsabilità di governo affinché si adoperino ancor più efficacemente ad arrestare la violenza e a risolvere pacificamente i conflitti in varie parti del mondo".
Un concerto-evento dal duplice importante scopo benefico, è il progetto "AVRAI" di Claudio Baglioni, che si terrà eccezionalmente il 17 dicembre 2016 nell’Aula Paolo VI. Ad annunciarlo, in occasione del 200esimo anniversario della Gendarmeria Vaticana, è stato il Direttore del Corpo, Gran Croce Domenico Giani.
L'arcivescovo emerito di Barcellona, il card. Luis Martinez Sistach, è intervenuto al Centro Papa Luciani di Santa Giustina (Belluno), per la presentazione del libro, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, “Gaudí. L'uomo, l'artista, il cristiano”.
Papa Francesco, nella Messa mattutina a Santa Marta, mette in guardia da tutta una serie di comportamenti che rischiano di spegnere la luce ricevuta da Dio: dall’invidia alle liti, dal tramare contro il prossimo al rimandare il bene. "Ogni mafia è oscura”, ha detto il Papa.
Il Congresso Eucaristico è un punto per ripartire sulla strada della condivisione. Ne è convinto il Cardinale Arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro. L’amore non deve essere fatto di parole, ma di azioni concrete è l’invito del porporato siciliano in questa intervista rilasciata ad ACI Stampa. Il Cardinale Montenegro ieri ha concelebrato la messa solenne in piazzale Kennedy officiata dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Angelo Bagnasco.
La Madonna della Guardia sta lì, sul monte Figogna, a vegliare sulla città di Genova, sulle navi che arrivano dal mare e persino sugli aerei che atterrano praticamente sulla riva. Ci sono andati anche quanti hanno partecipato al Congresso Eucaristico Nazionale, nell’ambito di un lungo giro che li ha portati a visitare 39 opere di misericordia della città.
L’astuzia cristiana è “allontanarsi dallo spirito e dai valori del mondo, che tanto piacciono al demonio, per vivere secondo il Vangelo”.
Ogni uomo aspira ad “una pienezza di felicità nell’amore”, è questa fame dell’anima che spinge la folla a seguire Gesù, nell’intuizione che le sue sono parole autentiche – “parole di vita eterna” – che svelano e portano a compimento il mistero dell’esistenza. Ora, in ogni rapporto di comunione, soprattutto sponsale, viene il momento in cui – da sole – le parole non bastano più. Si fa allora prepotente l’esigenza del dono totale di sé, che quelle parole invera. L’Eucaristia è proprio questo dono, dove la Parola si fa Carne e Sangue, Pane che nutre di grazia la vita, principio e forza di un nuovo modo di stare nel mondo. Entrare nel dinamismo eucaristico significa lasciarsi plasmare da Cristo, affidarsi al suo amore obbediente, farsi condurre dallo Spirito. Mangiare questo Pane non può, quindi, ridursi a un’abitudine, né a un gesto di amicizia fraterna; è aprirsi a Colui che è così grande da farsi tanto piccolo! È divenire come la goccia d’acqua versata nel calice del vino fino a ritrovare se stessi nel mistero di Dio, capaci di nuove relazioni con tutti”. Così il Cardinale Angelo Bagnasco spiega il senso dell’Eucaristia nell’omelia della messa conclusiva del Congresso Eucaristico Nazionale che si conclude oggi a Genova.
Tre profili umani, tre caratteristiche dell’ animo umano: lo sfruttatore, il truffatore e l’uomo fedele.
Una ricetta per arginare prima e sconfiggere poi “un ordine mondiale senza Dio”. E quanto il Cardinale Angelo Bagnasco - Arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana - propone in questa intervista esclusiva rilasciata ieri sera ad Acistampa, al termine della processione eucaristica, uno dei momenti clou del Congresso Eucaristico Nazionale in corso nella città ligure.
C’è tutta la suggestione della città del mare nella processione Eucaristica momento centrale ed atteso del Congresso Eucaristico nazionale di Genova.
Sarà il cardinale Murphy-O’Connor, Arcivescovo emerito di Westminster, a nome del Papa a consacrare la nuova Cattedrale della Prelatura territoriale di Trondheim (Norvegia), il prossimo 19 novembre.
E’ stata una visita particolare quello dello scorso 29 agosto per l’arcivescovo de L’Aquila, Giuseppe Petrocchi nelle Marche.
Lungo e articolato il discorso di Papa Francesco ai nunzi che hanno partecipato a Roma al Giubileo della Misericordia, con un riferimento principale: il nunzio non è un uomo di carriera ma un pastore.
“Come alunni dei Padri gesuiti, vi farà bene, nel momento in cui trattate dei problemi sperimentati dai rifugiati, ricordare le vostre radici ignaziane. Mentre nei vostri Paesi vi applicate a comprendere le cause dell’immigrazione forzata e a servire i rifugiati, è necessario che offriate al Signore “tutta la vostra libertà, la vostra memoria, la vostra intelligenza e la vostra intera volontà”.