Nelle diocesi italiane, in questa calda estate, le attività non mancano come non mancano momenti di festa e di preparazione al prossimo Congresso Eucaristico nazionale che si svolgerà, nel mese di settembre, a Matera.
La rinuncia è una opzione, una porta aperta. “Ma ancora non ho pensato di bussare a quella porta”. I viaggi papali continueranno, ma di certo in modo diverso, più tranquillo, perché si deve vedere cosa dice la gamba. Di certo, non vuole nessuna operazione. Tra le priorità per i viaggi, Ucraina, Sud Sudan (scorporato dalla Repubblica Democratica del Congo, che dovrebbe essere l’anno prossimo) e Kazakhstan, perché “è un viaggio tranquillo”. E poi, la questione degli indigeni, un problema della colonizzazione di ieri, ma soprattutto di quella di oggi, della colonizzazione ideologica che non cessa di colpire le tradizioni e le culture delle popolazioni, anche se magari oggi “con i guanti di seta”. Infine, il Sinodo sulla Chiesa di Germania, sul quale il Papa ha detto la sua parola definitiva con la lettera di due anni fa, scritta da lui personalmente.
Quello da compiere è un percorso di guarigione e riconciliazione, e Papa Francesco lo ribadisce davanti al popolo inuit, radunato nel piazzale della scuola elementare di Iqaluit. E agli inuit, quelli che conosciamo come eschimesi e che popolano la zona polare del Canada, lascia tre parole, tre indicazioni per portare avanti la loro identità.
Il Papa incontra nel salone dell’Arcivescovado del Québec una una delegazione di indigeni presenti nella regione. E' il secondo appuntamento di oggi di Papa Francesco, poco prima infatti il Pontefice si è intrattenuto privatamente con i membri della Compagnia di Gesù che operano in Canada.
"All’alba del 30 luglio, quando si alzò alle 5 del mattino si portò nella cappellina vicina alla sua stanza con il desiderio di celebrare la messa.
Il mio compito più importante sarà mostrare le conseguenze globali dell'aggressione russa contro l'Ucraina e cercare e sostenere tutti gli sforzi che costringeranno la Russia a fermare la sua aggressione e le sue attività genocide
Esperti di educazione, religiosi e laici, provenienti dai cinque continenti, si riuniranno in un Congresso Internazionale a Roma in occasione del 150° anniversario dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Papa Francesco questa mattina ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Mazara del Vallo presentata da Monsignor Domenico Mogavero. Il Pontefice ha nominato Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo Monsignor Angelo Giurdanella, finora Vicario Generale della Diocesi di Noto.
Per Papa Francesco, la Chiesa deve liberarsi della negatività, per esprimere la gioia del Vangelo, e così portare avanti la fede in un mondo in cui Dio è stato messo fuori dall’orizzonte. E i pastori devono prendersi cura del loro gregge “con dedizione e tenerezza”, come fece Saint François de Laval, primo vescovo di Quebec, che fondò la cattedrale e aprì il seminario occupandosi per tutta la vita della formazione dei sacerdoti. Ma, soprattutto, devono imparare a discernere tra secolarizzazione e secolarismo e tornare al primo annuncio.
"Non c’è cosa peggiore, dinanzi ai fallimenti della vita, che quella di fuggire per non affrontarli.
“Gloria a Dio, solo questo! Il resto non importa”. Queste sono le parole di Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia, fondatrice e presidente de L'Opera della Chiesa, istituzione ecclesiale di diritto pontificio dal 1997, morta un anno fa a Roma.
Il 23 marzo 1997 un incidente stradale, a Kinshasa, interrompeva la vita terrena di padre Giovanni Santolini. Sacerdote, missionario ed oblato di Maria immacolata, la sua estimonianza è stata coerente e gioiosa.
Il viaggio di Papa Francesco in Canada non è solo un no al colonialismo che portò al sistema scuole residenziali, ed a quelle che il Papa definisce le responsabilità anche dei cattolici nel gestire quegli istituti. Perché se è vero che al tempo, in nome della costruzione di uno Stato canadese culturalmente omogeneo, si strapparono i bambini alle famiglie, non è da meno la colonizzazione ideologica di oggi, che allo stesso modo impone punti di vista e “soffocano il naturale attaccamento ai valori dei popoli, tentando di sradicarne le tradizioni, la storia, i valori religiosi”.
Seconda tappa per Papa Francesco nel suo viaggio in Canada. Il Papa arriva a Québec capitale del Québec e seconda città più popolosa della provincia del Canada Orientale, situata sul fiume San Lorenzo con un ruolo amministrativo.
Nell’aprile 1919 Benedetto XV rivolgeva la sua attenzione alla Chiesa degli Stati Uniti d’America, esprimendo approvazione per l’intenzione dei Vescovi americani di riunirsi annualmente per discutere circa la diffusione della fede cattolica.
L'Aquila si sta preparando all'arrivo di Papa Francesco tra poco più di un mese.
Il Papa arriva fino alla riva del lago e benedice alla maniera indigena, toccando i punti cardinali. Ed è la chiusura di una due giorni in cui le celebrazioni e gli incontri sono stati pervasi da una simbologia dei nativi americani, dalla croce che si dipana a forma di teepee (la tenda dei nativi americani) nella parrocchia del Sacro Cuore al concetto dell’albero delineato da Papa Francesco nell’incontro di ieri alla parrocchia del Sacro Cuore, per arrivare dunque all’acqua. Questa è segno di purificazione e guarigione, spiega Papa Francesco. Che però aggiunge: questa purificazione e guarigione possono avvenire solo guardando alla Croce di Gesù, solo partendo da quella rivoluzione dell’amore nata con Cristo.
Francesco celebra la sua prima Messa in Canada. Lo fa al Commonwealth Stadium di Edmonton ricordando la Festa odierna dei Santi Gioacchino e Anna, genitori della Beata Vergine Maria.
Quattordici città e 3mila chilometri di itinerario per incontrare i poveri e portare la luce di Cristo tra i più giovani.
Dal 24 al 30 luglio si svolgerà alla ‘Domus Pacis’ di Assisi la 58^ sessione di Formazione Ecumenica promossa dal SAE (Segretariato Attività Ecumeniche) – APS dal titolo ‘In tempi oscuri, osare la speranza, Le parole della fede nel succedersi delle generazioni. Una ricerca ecumenica’,che in continuità con l’appuntamento dell’anno scorso tratto dal libro dell’Esodo (‘Racconterai a tuo figlio), continuerà la ricerca ecumenica su come tramandare le parole della fede da una generazione all’altra: al centro quest’anno sarà la capacità di suscitare speranza, in tempi così densi di contraddizioni e la necessità di trovare un linguaggio che comunichi anche attraverso le barriere culturali, ambientali o linguistiche.