La condanna dell’antisemitismo, la continua attenzione ai poveri, lo slancio per i giovani e l’appello alla costruzione di una società in cui la libertà non si libertinismo. Sono le linee guida del viaggio che in quattro giorni ha portato Papa Francesco in Ungheria e Slovacchia.
Sì alla tutela civile delle persone omosessuali, ma no al matrimonio, perché quello è un sacramento, e si contrae tra uomo e donna. E un no, netto, non solo all’aborto, ma anche a quanti lo supportano, perché è un omicidio e supportandolo ci si mette fuori dalla comunità cristiana. E però, il Papa non dà ricette sulla questione della comunione ai politici che sostengono l’aborto o il diritto di scelta della donna, sottolinea che non si deve comunque pensare secondo politica, ma secondo dinamiche pastorali, perché quando fa politica la Chiesa perde se stessa.
Lo scorso 11 novembre 2020, in Vaticano, con la benedizione di Papa Francesco è iniziato il pellegrinaggio in Italia dell’effige della Madonna della Medaglia Miracolosa. A breve sarà in Triveneto e Emilia Romagna. Dopo il pellegrinaggio con tappe nel Monregalese e Cebano è ora la volta del Triveneto e dell’Emilia Romagna.
La statua della Madonna – la cui testa decapitata era stata trovata da un poliziotto, la sera del 22 ottobre 2020, sul marciapiede adiacente la chiesa, con una maschera anti-covid-19 sul volto - è stata restaurata e tra pochi giorni tornerà al suo posto, nella chiesa dei Gesuiti di Straubing, una cittadina bavarese di 47 mila abitanti.
Papa Francesco ha accettato stamane la rinuncia presentata da Monsignor Vincenzo Bertolone da Arcivescovo di Catanzaro-Squillace. Il presule non ha ancora compiuto i 75 anni, età prevista per la presentazione della rinuncia, essendo nato il 17 novembre 1946.
Furono 999 le donne ebrei della Slovacchia Orientale le prime deportate 79 anni fa dalla Slovacchia, che approvò poi i trasferimenti retroattivamente nel 1941. Soltanto venti di loro sopravvissero. Fino all’ottobre 1942, lo Stato slovacco mandò 58 mila dei suoi cittadini a morte certa, cui si aggiunsero quelli di una seconda ondata di deportazioni che porta la stima degli ebrei slovacchi deportati a 70 mila. Era un Paese dilaniato dalla guerra. In quella situazione, la Chiesa cattolica difese gli ebrei. E lo fecero, in particolare, le Suore Orsoline, che diedero rifugio a diversi ebrei, salvando loro la vita.
Presso la Spianata del Santuario Nazionale della Beata Vergine Maria dei Sette Dolori, a Šaštin, Papa Francesco celebra la sua ultima Messa in Slovacchia. E' l'ultimo appuntamento prima di tornare a Roma. "In questo Santuario nazionale di Šaštín, il popolo slovacco accorre, con fede e devozione, perché sa che è Lei, Maria, a donarci Gesù. Nel logo di questo Viaggio Apostolico c’è una strada disegnata dentro un cuore sormontato dalla Croce: Maria è la strada che ci introduce nel Cuore di Cristo, che ha dato la vita per amore nostro", dice subito il Papa nella sua omelia.
“Ci vogliono amore ed eroismo per fare grandi cose nella vita”. Parlando con i giovani nello stadio Lokomotiva di Kosice, dove già fu Giovanni Paolo II durante uno dei suoi tre viaggi in Slovacchia, Papa Francesco risponde alle domande, e intrattiene un dialogo sulla vita cristiana e la buona vita. E sottolinea che oggi “la vera rivoluzione è ribellarsi alla cultura del provvisorio”, perché “non siamo qui per vivacchiare, ma per fare della nostra vita una impresa”.
Papa Francesco incontra la comunità Rom a Luník IX. Luník è uno dei 22 distretti della città di Košice, nel quale vive la più alta densità di popolazione Rom in Slovacchia. Oggi la zona è abitata da circa 4.300 Rom e i problemi alle infrastrutture sono notevoli. Ed è qui che la Famiglia Salesiana ha deciso di portare la sua missione.
"Oggi, siamo ad un punto della storia umana in cui non possiamo più permettere che si affermino quelle dinamiche che ci rendano uno straniero all’altro, perché le sfide che abbiamo davanti richiedono di essere affrontate insieme e non da una parte a scapito dell’altra". Così interviene il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della CEI, a Bologna, durante l’incontro “Mediterranean Sea: Frontier of Peace”, organizzato dalla Fondazione per le scienze religiose nell’ambito del “G20 Interfaith Forum”.
Il ciclo di affreschi del Cappellone di san Nicola a Tolentino, santo di cui si è celebrata la festa lo scorso 10 settembre, è uno dei più suggestivi e meglio conservati cicli pittorici del Trecento italiano: ritenuti, in modo unanime dalla critica, opera del giottesco Pietro da Rimini, in passato sono stati ignorati dagli studiosi forse per via della loro ubicazione decentrata o per le corpose ridipinture che ne impedivano una corretta leggibilità.
Papa Francesco ha nominato stamane Arcivescovo Metropolita di Minsk-Mohilev, in Bielorussia, Monsignor Iosif Staneuski, finora Vescovo Ausiliare di Grodno.
Domani la Diocesi di Roma ricorderà il dramma dell’Afghanistan con una veglia di preghiera alle ore 21 nella parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio presieduta dall’Arcivescovo Vicegerente Palmieri.
“Agli occhi del mondo la croce è un fallimento. E anche noi rischiamo di fermarci a questo primo sguardo, superficiale, di non accettare la logica della croce; non accettare che Dio ci salvi lasciando che si scateni su di sé il male del mondo. Non accettare, se non a parole, il Dio debole e crocifisso, e sognare un dio forte e trionfante. È una grande tentazione. Quante volte aspiriamo a un cristianesimo da vincitori, a un cristianesimo trionfalistico, che abbia rilevanza e importanza, che riceva gloria e onore. Ma un cristianesimo senza croce è mondano e diventa sterile”. Lo ha ricordato Papa Francesco, stamane a Prešov, presiedendo la Divina Liturgia Bizantina.
C’è un murales nuovo, e molte cose sono state aggiustate per l’arrivo di Papa Francesco. Lunik IX resta però un quartiere difficile, pericoloso al punto che gli autisti degli autobus prendono una paga speciale per arrivare lì, impauriti dalla possibile violenza. Perché Lunik IX è, di fatto, un ghetto rom, un posto sovrappopolato senza gas, luce, servizi, dove le epidemie si sviluppano facilmente e velocemente. È lì, in questa periferia degli invisibili di Kosice, che Papa Francesco è voluto andare. Ed è lì che, dal 2008, lavorano i Salesiani.
La piazza Rybné námestie una volta vedeva vicine la cattedrale di San Martino e la sinagoga Neolog, demolita nel 1969 dal governo comunista, insieme all’intero ghetto, per far posto al Ponte dell’Insurrezione nazionale slovacca, noto anche come Ponte Nuovo.
Una visita tutta pastorale quella che ha aperto il pomeriggio di Papa Francesco a Bratislava. La visita al Centro Betlemme delle Suore Missionarie della Carità è sta segnata da abbracci e sguardi Nel centro si trovano riuniti i senzatetto assistiti dalle Suore della Congregazione di Madre Teresa.
Sono più invisibili dei loro poveri, perché loro non fanno quello che fanno per la gloria. Eppure la “opera di misericordia” che le Missionarie della Carità hanno eretto a Bratislava nel 1997 è una presenza viva in un quartiere, Petržalka, che una volta era chiamato “il Bronx di Slovacchia”, tanta era la presenza di droga e varie dipendenze. Ma che oggi, nel mezzo dei casermoni costruiti dai comunisti negli Anni Settanta, trova una speranza proprio in quel terreno con un edificio di due piani che era un ex asilo e un giardino che sembra un po’ una isola verde tra i palazzi di stile sovietico.
Padre Corrado Maggioni è il nuovo Presidente del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali. Lo ha deciso questa mattina Papa Francesco. Padre Corrado Maggioni, finora Sotto-Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, prende così il posto di Monsignor Piero Marini, alla guida del Comitato dal 1° ottobre 2007.
A Bratislava, nella Cattedrale di San Martino, Papa Francesco incontra i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i seminaristi e i catechisti. Il Papa viene accolto all’ingresso della Cattedrale dall’Arcivescovo di Bratislava Monsignor Stanislav Zvolenský e dal parroco, che gli porge il crocifisso e l’acqua benedetta per l’aspersione.