Il 18 febbraio 1971 moriva il Cardinale brasiliano Jaime de Barros Câmara, Arcivescovo di São Sebastião do Rio de Janeiro.
A fine 2020, con la pubblicazione della Lettera Apostolica Patris Corde, Papa Francesco ha indetto uno speciale Anno di San Giuseppe in occasione del 150° anniversario della proclamazione dello stesso Santo quale Patrono della Chiesa universale. Per tale motivo la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) lancia una raccolta fondi per sostenere diversi progetti intitolati al Santo in America Latina, Africa, Medio Oriente, Europa dell’Est e Asia.
Hanno il compito, come ha detto Papa Francesco, di “sostenere, promuovere, valorizzare la missione della Custodia di Terrasanta”. E oggi, con una Messa celebrata da padre Francesco Patton, custode di Terrasanta, nell’edicola del Santo Sepolcro di Gerusalemme, è stato celebrato il loro 600esimo anniversario. I commissariati di Terraanta fanno 600 anni, e 67 di loro sono stati rappresentati alla Messa, dove era presente anche l’arcivescovo Leopoldo Girelli, nunzio apostolico, che ha letto la lettera di Papa Francesco per la ricorrenza.
Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, parteciperà ad un evento collegato alla 46esima sessione del Consiglio dei Diritti Umani a Ginevra. E così farà anche l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati. Che indirizzerà anche un intervento alla Conferenza per il Disarmo, il primo di un “ministro degli Esteri” vaticano all’assise.
Mancano i beni di prima necessità, manca l’ossigeno, ma soprattutto manca la volontà politica di rispondere efficacemente alla pandemia. Questo il quadro drammatico in Amazzonia descritto a Caritas Internationalis da padre Luis Moldino, portavoce dell’arcidiocesi di Manaus.
La Pontificia Fondazione Scholas Occurrentes, che considera Papa Francesco una "risorsa fondamentale" per il suo funzionamento, avrebbe utilizzato la figura e la reputazione del Santo Padre per diffondere materiale di indottrinamento sull'ideologia di genere ai bambini di almeno una dozzina di paesi dell'America Latina.
È terminato il viaggio in Camerun del Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano. In una lectio magistralis all’Università Cattolica a Yaoundé, il cardinale ha delineato gli obiettivi e le modalità della diplomazia pontificia nel continente africano. Nel corso della settimana, il Papa ha nominato un nunzio in Benin, mentre la Santa Sede è intervenuta alle sessioni dell’UNCTAD e alle Nazioni Unite a New York per la prima giornata della Fraternità Universale.
Il Cardinale honduregno Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, Arcivescovo di Tegucigalpa,è risultato positivo al coronavirus. Il porporato – 78 anni – è uno dei più stretti e ascoltati collaboratori di Papa Francesco, tanto da essere il coordinatore del consiglio dei cardinali che coadiuvano il Pontefice nella riforma della Curia Romana.
Margaret Karram, della Terra Santa, è stata eletta ieri Presidente dei Focolari con oltre due terzi delle preferenze degli aventi diritto al voto tra i partecipanti all’Assemblea generale del Movimento, composta da 359 rappresentanti di tutto il mondo. Succede alla fondatrice Chiara Lubich e a Maria Voce che è rimasta in carica per 12 anni (due mandati).
Con una lunga intervista alla tv cattolica francese KTO, il Cardinale Pietro Parolin è tornato a parlare a largo raggio della diplomazia del Papa, ma anche della Curia e degli scandali che hanno toccato anche la Segreteria di Stato da lui guidata. L’intervista è andata in onda il 29 gennaio, mentre il Cardinale cominciava un importante viaggio in Camerun.
In Nigeria una serie di rapimenti e atti di violenza ai danni dei cristiani manifesta un peggioramento della situazione già gravissima per la comunità religiosa. Il 15 gennaio scorso don John Gbakaan, sacerdote della Diocesi di Minna, è stato rapito e ucciso il giorno dopo.
I cristiani in Africa sono chiamati ad evangelizzare, ma anche ad avere una presenza sociale attiva, superando la dicotomia tra fede e politica per il bene del continente. Sono i punti principali del “Documento di Kampala”, il testo che il Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (SECAM) ha pubblicato il 21 gennaio, per celebrare il suo Giubileo.
Una risoluzione per “Promuovere una cultura di pace e tolleranza per salvaguardare i siti religiosi” è stata approvata lo scorso 21 gennaio dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La risoluzione chiede maggiori sforzi nella protezione dei siti religiosi da atti di terrorismo e chiede una conferenza globale sul tema.
Dall’arcivescovo che ha ricostruito la Chiesa in Bielorussia al vescovo della Chiesa del silenzio, amatissimo nella sua diocesi: l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, lo scorso 24 gennaio, ha lasciato ufficialmente il suo ruolo di arcivescovo di Kiev, e al suo posto è arrivato il vescovo Kazimierz Wielikoselec come amministratore apostolico.
La notizia del risarcimento record ad una vittima di abusi stabilito da parte della Chiesa Cattolica Australiana è arrivata nella stessa settimana in cui è morto l’arcivescovo Wilson, emerito di Adelaide, che fu persino condannato per aver coperto degli abusi da un tribunale civile, ma che in appello fu invece considerato innocente.
"Centinaia di cittadini vengono uccisi nel conflitto in corso nella regione del Tigrai. Nessuno conosce il numero esatto dei morti ma ci è stato riferito che ci sono sacerdoti e leader ecclesiastici fra di loro. Negozi, scuole, chiese e conventi sono stati rapinati e distrutti. Migliaia di persone hanno abbandonato le loro case. Molti hanno attraversato il confine con il Sudan, ma altri hanno cercato rifugio in aree remote, nelle montagne, senza acqua né accesso al cibo". È il drammatico scenario descritto da Regina Lynch, project manager della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), in merito al Tigrai, la regione più settentrionale dell’Etiopia, confinante con Eritrea e Sudan, la cui popolazione è composta per il 95% da cristiani ortodossi.
È dal 2002 che la Corea del Nord mantiene il triste primato della nazione dove i cristiani sono più perseguitati. E sul podio, anche questa una costante abbastanza frequente, ci sono Afghanistan e Somalia, seguiti poi da Libia, Pakistan, Eritrea. Per comprendere, però, la gravità della situazione servono i numeri: 80 milioni di cristiani in più perseguitati rispetto al 2019, 4761 persone uccise a causa della loro fede in Cristo, 4488 le chiese distrutte.
È rimbalzata dalla stampa camerunense la notizia che il Cardinale Parolin, segretario di Stato vaticano, sarà in Camerun dal 30 al 31 gennaio. L’occasione è ufficiale (la consegna del pallio all’arcivescovo Andrew Nkea Fuanya), ma ci sarà anche l’opportunità di una serie di incontri bilaterali. Il Camerun è scosso dalla cosiddetta “crisi anglofona”, e la Chiesa cattolica è stata una straordinaria forza di mediazione nel Paese.
Venticinque diverse località, 3500 chilometri di itinerario, diverse chiese conosciute da tempo immemore: si snoda così il Cammino della Sacra Famiglia in Egitto. Un percorso che ora il governo egiziano sta promuovendo, con un massiccio piano di investimenti che è stato annunciato il 7 gennaio, giorno del Natale copto, ed è perciò stato definito come “il dono di Natale che l’Egitto fa al mondo”.
È una situazione difficile, quella della Terrasanta, colpita dal COVID e messa in ginocchio anche dall’assenza di pellegrini internazionali. E i vescovi del Coordinamento Terrasanta, il gruppo di vescovi europei, nord-americani e sud-africani che dagli anni Novanta si reca periodicamente in Terrasanta, per visitare le comunità cristiane, lo sottolinea nel messaggio finale della riunione di quest’anno. Una riunione che, per la prima volta, si deve tenere da remoto e non sui luoghi di Gesù.