60 anni fa - il 4 maggio 1959 - moriva alla vigilia del suo 87° compleanno il Cardinale francese Georges-François-Xavier-Marie Grente, Arcivescovo di Le Mans.
Non è ancora stato rivelato il campo rifugiati dove Papa Francesco farà una visita privata in Bulgaria, nella mattinata del 6 maggio, prima di andare a Rakovski. Ma il campo dovrebbe essere quello di Vrazhdebna, vicino all’aeroporto. È uno dei campi per rifugiati in Bulgaria.
È la città bulgara con il maggior numero di cattolici. Ma ce ne saranno molti di più dei suoi abitanti, almeno 50 mila, a Rakovsky, per la visita di Papa Francesco. Che il 6 maggio toccherà la città per una breve visita durante la quale darà la Prima Comunione a 242 bambini, ovviamente emozionatissimi.
Una Chiesa piccola, ma presente e viva, che attende il Papa con gioia ed è consapevole delle sfide che la attendono: così l’arcivescovo Christo Proykov, esarca apostolico di Sofia, tratteggia la Chiesa di Bulgaria che si appresta ad accogliere Papa Francesco.
La canonizzazione del beato Giovanni Paolo II non richiedeva la riapertura del nuovo processo sulla eroicità delle virtù: bisognava “soltanto” accertare un nuovo miracolo avvenuto nel periodo successivo alla beatificazione.
In fondo la strada, c’è la stazione con l’orologio fermo all’ora in cui il terremoto del 1963 ha distrutto mezza Skopje. Tra le case buttate giù, la casa natale di Madre Teresa di Calcutta. Tra le chiese perdute, la chiesa dove Madre Teresa scoprì la sua vocazione.
Entrando nella chiesa romana di Santa Maria in Aracoeli, nella navata di sinistra in fondo, si contempla il corpo di un santo. Il suo viso è asciutto e nascosto dentro lo scuro saio dell'Ordine serafico, ed è il ritratto di quella letizia che, da sempre, contraddistingue i figli di San Francesco di Assisi. Il suo nome è Giovanni da Triora.
C’è un altro filo rosso che collega il viaggio di Papa Francesco in Bulgaria con la sua tappa in Macedonia, e riguarda il mondo ortodosso. Perché due anni fa la Chiesa ortodossa macedone ha cominciato i suoi passi per riconoscere la Chiesa ortodossa bulgara come Chiesa madre.
Si dice sia la prima chiesa dedicata a San Giovanni XXIII, o perlomeno una delle prime. È costruita appena fuori Sofia, in un terreno che fu comprato dallo stesso Angelo Giuseppe Roncalli quando era delegato apostolico in Bulgaria. Ed è il segno visibile di quanto hanno contato i dieci anni (dal 1925 al 1934) di Roncalli come delegato apostolico in Bulgaria.
Ricordare Caterina da Siena (1347-1380) non è solo tenere a mente l’esistenza di una meravigliosa religiosa ma anche menzionare la compatrona di Europa, insieme a San Francesco di Assisi, San Benedetto da Norcia, i Santi Cirillo e Metodio, Santa Edith Stein, Santa Brigida di Svezia. Questi grandi santi, nella loro attività, hanno contribuito a portare la pace e l’unità, nella loro epoca.
L’ultima tappa delle stazioni “pasquali” è la domenica “ in albis”, l’ultimo giorno della ottava di Pasqua.
Il sabato della settimana di Pasqua si arriva di nuovo a San Giovanni in Laterano.
Dal 13 maggio del 609 si chiama Santa Maria dei Martiri, ma tutti la conoscono come il Pantheon. La basilica romana dove oggi si ferma il cammino delle stazioni ha una storia affascinante ed è spesso luogo scelto da romanzieri e cineasti per racconti più o meno fantasiosi.
Il parroco della basilica dei Santi Apostoli, dove si celebra la stazione il giovedì dopo Pasqua,
Nella settimana di Pasqua il cammino stazionale arriva di nuovo a San Lorenzo Fuori le Mura, al Verano.
Non riesco a stare cinque minuti senza pensare al Paradiso! Queste parole risplendevano sulle labbra di un carmelitano della Provincia di Messina: padre Elia Carbonaro. Parlare della vita di questo straordinario religioso è tener viva la memoria di un autentico innamorato del Carmelo e di un uomo di grande umiltà e preghiera. La sua vita inizio il 19 febbraio 1893 a Nunziata, un piccolo paese del Comune di Mascali e da qui si allargò verso il mondo.
Aveva già più di sessanta anni quando, a metà degli Anni Novanta, padre Luigi Mantovani, stimmatino, cominciò la sua frequentazione con la Georgia, fino a stabilirsi definitivamente a Kutaisi nel 1998. In questi anni ha fatto uno straordinario lavoro culturale, arrivando a compilare un dizionario “italiano – georgiano” con più di 41 mila lemmi. È per questo che padre Luigi Mantovani è definito “L’uomo di parola”.
Tra le ultime tappe del pellegrinaggio stazionale si torna anche nella basilica di San Paolo.
L’accordo Cina – Santa Sede ha oggi portato alla ribalta l’annosa questione dell’interferenza dei governi sulla nomina dei vescovi, e si sono fatti paralleli con il Concordato con Napoleone del XIX secolo. Ma la verità è che, al tempo di Napoleone, la cosa veniva anche in qualche modo accettata. Tranne che da un domenicano, Henri-Dominique Lacordaire.
Lunedì dell’ Angelo il pellegrinaggio stazionale proposto dalla Diocesi di Roma torna a San Pietro.