Santa Maria in via Lata è una chiesa a Via del Corso, ma non è solo un chiesa. La tappa di oggi nel cammino stazionale è di fatto un viaggio nel cuore di Roma.
Tra i manifestanti c’era il Patriarca Ilia. Tra quelli che erano accorsi c’erano studenti, giovani, persone comuni di ogni religione. E, dopo gli eventi, ci fu anche una Messa nella cattedrale cattolica dei Santi Pietro e Paolo, l’unica chiesa cattolica a rimanere aperta a Tbilisi durante tutto il regime comunista. Il massacro di Tbilisi, avvenuto 30 anni fa, è il momento in cui la Georgia ha creato la sua identità nazionale.
È la “responsabilità di essere segno per i musulmani” quella che caratterizza i cattolici in Marocco. Lo racconta ad ACI Stampa l’arcivescovo Vincent Louis Landel, che ha guidato l’arcidiocesi di Rabat dal 2001 al 2018, iniziando il suo ministero dopo due anni passati come coadiutore della stessa diocesi.
“Venendo in una Chiesa molto piccola, come quella marocchina, Papa Francesco ha portato la coscienza di essere popolo di Dio”. Lo dice padre Eric Millot, vicario generale della diocesi di Digione, in Francia. Non una diocesi piccola: conta 335 mila cattolici, 133 sacerdoti diocesani, 44 sacerdoti da ordini religiosi. Una diocesi che ha uno speciale legame con l’arcidiocesi di Rabat, dove, spiega padre Millot, ci sono molti sacerdoti “fidei donum” da Digione. Per questo, padre Millot ha rappresentato la sua diocesi durante il viaggio di Papa Francesco.
Oggi il cammino delle Stazioni arriva nella basilica trasteverina di San Crisogono.
La V domenica di quaresima, l’ultima, il cammino quaresimale si ferma di nuovo presso la tomba dell’ Apostolo Pietro in Vaticano.
Scrive Pascal che “La verità senza la carità è crudeltà”. E’ molto difficile coniugare insieme queste due qualità. Sono come due sorelle gemelle che entrano spesso in conflitto tra di loro. La verità se non è animata dalla carità si trasforma in intolleranza ed in intransigenza, è una spada che inchioda l’altro alla sua colpevolezza. Ma un amore che rifugge dalla verità finisce per ridursi ad una forma di buonismo, ad un surrogato di dubbia qualità che atrofizza la verità stessa. Una cosa, comunque, è certa. Nell’uno e nell’altro caso l’obiettivo è mancato. Verità e amore devono potere vivere insieme, in un felice, anche se non sempre facile connubio.
San Nicola in Carcere è la chiesa Regionale dei Pugliesi e dei Lucani. Oggi il cammino stazionale si ferma in questo edificio sacro fin dai tempi dei romani.
Il 6 aprile 1974 - esattamente 45 anni fa - moriva a Litoměřice, nell'allora Cecoslovacchia, il Cardinale Štěpán Trochta, una delle figure più luminose della Chiesa del silenzio.
La chiesa di Sant’ Eusebio è antica e nel cuore di Roma. Il cammino stazionale ci arriva oggi venerdì 5 aprile mentre tutti i giovani della parrocchia sono intenti a prepararsi al concorso dedicato alla “ecologia integrale” alla scuola della Laudato si di Papa Francesco.
Il Museo del Silenzio di Fara Sabina a Rieti è un tesoro inestimabile per le Clarisse Eremite. Tutta la comunità ha avvertito l’importanza di conservare e far conoscere il patrimonio storico del monastero, a 40 chilometri da Roma. Il Museo racconta la memoria e il silenzio delle monache qui riunite nel 1673. L’ATI PromoTuscia/PromoCulture ha deciso di gestire il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina e così anche il Museo del Silenzio delle Suore. ACI stampa ha intervistato i responsabili dell’ATI, prossimi all’inaugurazione sabato 6 aprile, per capire quanto è importante gestire un museo, anche per la conservazione di patrimoni artistici e religiosi.
Chi arriva in questi giorni alla piazzetta quieta, piena di senzatetto e coperte abbandonate, davanti alla parrocchia dei Santi Silvestro e Martino ai Monti
La storia della Chiesa è illustrata da santi, ma anche da fedeli che hanno onorato questa, con la loro fedeltà e la devozione, ma sono in attesa di un riconoscimento ufficiale. Fra questi è stato anche frate Giulio Arrighetti dei Servi di Maria.
Sopravvisse al rapimento e il martirio dal monastero di Tibhirine, in Algeria, perché era chiuso in una stanza. Da quasi venti anni, padre Jean Pierre Schumacher, 95 anni, vive in Marocco, a Midelt, nel monastero di Notre Dame de Atlas. Della piccola comunità di Tibhirine, erano sopravvissuti solo lui e un altro monaco, padre Amedeé . E ora, a 95 anni, padre Jean Pierre è rimasto l’ultimo di quella comunità ancora in vita.
Quando il cammino delle stazioni arriva alla Basilica di San Paolo il primo impatto è con la magnificenza della chiesa
Il 3 aprile 1999 chiudeva la sua esistenza terrena, presso l'ospedale San Giacomo, padre Gaspare Fadione C.S.s.R . Era il sabato che apriva la strada alla Pasqua di Resurrezione.
Il lavoro è preghiera, soprattutto, se unito a Dio. Questa semplice affermazione è stata la fonte ispiratrice della vita di un fratello carmelitano che, con il suo esempio, silenzioso e fattivo ha dato la sua testimonianza di essenzialità ed amore al vangelo. Il suo nome è Aloisius Ehrlich.
“Damaso si preoccupò di custodire le catacombe ormai abbandonate e di “segnare” le tombe dei martiri con epitaffi di sua raffinata quanto affettuosa composizione – i Damasi Epigrammata – che ne cantassero le lodi e ne trasmettessero ai posteri la memoria”.
Quella del Marocco dopo la visita di Papa Francesco è una Chiesa che si sente “confortata e incoraggiata” dalla presenza del pontefice ad andare avanti sulla strada che già percorreva, testimoniando Cristo, portando avanti il dialogo con l’Islam e l’esperienza marocchina tutta particolare del dialogo ecumenico. Lo spiega ad ACI Stampa l’arcivescovo Cristobal Lopez Romero , salesiano di Barcellona che è stato anche in Paraguay, Bolivia, Spagna, e che dal marzo 2018 guida l’arcidiocesi di Rabat.
Il lunedì della IV settimana di quaresima il cammino stazionale di Roma ci porta alla chiesa dei Santi Quattro Coronati al Celio.