Con la lettera decretale Geminata Laetitia promulgata il 1° aprile 1934 - domenica di Pasqua di 85 anni fa - Papa Pio XI proclamava Santo Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani.
La IV domenica di quaresima si arriva alla stazione di Santa Croce in Gerusalemme.
Il Vangelo di questa domenica ci presenta una delle parabole più belle di Gesù raccontato e che ha come protagonista la figura del padre. Esso, infatti, è presente dall’inizio alla fine del racconto evangelico. Un Padre che non si rassegna a perdere il proprio figlio che con le sue scelte ha distrutto la sua vita. Tuttavia, il vero peccato del figlio minore, quello che è alla radice di tutte le sue scelte, non consiste nell’avere chiesto la parte di eredità che gli spettava per sperperarla, poi, lontano da casa in scelte di vita auto-distruttive, ma nel considerare la casa paterna come una prigione e la presenza del padre ingombrante e limitante la sua libertà. Il figlio ha creduto di potere trovare la sua libertà, la sua realizzazione, la pienezza della vita allontanandosi da casa e da suo Padre.
Non ci sono solo chiesa antiche nel percorso stazionale di Roma. Oggi si arriva a San Camillo de Lellis agli Orti Sallustiani una basilica parrocchiale che sorge in Via Sallustiana nella parte nord orientale del centro storico di Roma.
Oggi si arriva a San Lorenzo in Lucina una delle antiche chiese di Roma che sorge su un precedente quartiere romano.
“Noi siamo la periferia. Siamo la periferia del dialogo interreligioso. Siamo la periferia degli studenti e dei lavoratori che vengono a Rabat.” Padre Manuel Corullon Fernandez, spagnolo, è il custode dei Francescani del Marocco. Sta preparando la liturgia per la Messa che Papa Francesco terrà nello stadio di Rabat, e sul tavolo c’è una icona dell’incontro di San Francesco e il Sultano. “La metteremo in sacrestia”, racconta. Perché quello che Papa Francesco farà in Marocco il 30 e 31 marzo è “particolarmente significativo per noi”.
A pochi giorni dal viaggio del papa in Marocco il vescovo di Tangeri, monsignor Santiago Agrelo Martinez, ha scritto una lettera alla comunità cristiana, in cui ha sottolineato che esso è uno sprone affinché lavorino per la pace: “Per cristiani e musulmani, è la chiamata a lavorare per la pace, ad agire secondo giustizia, a essere solidali gli uni con gli altri, a promuovere la libertà di tutti. Se in passato potevano separarci due certezze, oggi deve unirci un’unica ricerca. Se abbiamo scritto una storia fratricida nel nome di due fedi, è tempo di scriverne un’altra che agli occhi di tutti risulti fraterna, unita da vincoli di clemenza e misericordia”.
Il cammino stazionale oggi si ferma in mezzo al verde della Passeggiata Archologica davanti alle terme di Caracalla nella piccola chiesa carolingia dedicata ai Santi Nereo e Achilleo.
Non è la prima volta che la cita durante una udienza generale. Ma stavolta, Papa Francesco ha voluto aggiungere un vero e proprio omaggio ufficiale per Suor Maria Concetta Esu, l’85enne missionaria de di origini sarde in Africa da una vita, dove ha lavorato come ostetrica facendo nascere più d 3 mila bambini. Papa Francesco la aveva incontrata durante il suo viaggio nella Repubblica Centrafricana.
È stata fondata nel 2005, e già nel 2016 era stata ampliata con una grande ala. La Scuola degli Imam voluta a Re Mohammed VI del Marocco, che da lui prende il nome, è diventata presto un punto di riferimento nel mondo musulmano. Il centro di studi di quello che il Marocco vuole promuovere come Islam moderato e tollerante.
La basilica di Santa Pudenziana a pochi passi da Santa Maria Maggiore è la stazione quaresimale di oggi.
Si chiama al Mowafaqa, che è la parola araba che significa “accordo” , ed è un istituto teologico ecumenico, fondato nel 2012 sotto gli auspici del Ministero degli Affari Religiosi e dell’arcidiocesi di Rabat. Papa Francesco non vi farà visita. Ma saranno gli studenti a partecipare alla Messa a Rabat, e magari a salutare Papa Francesco.
Lunedi 25 marzo il cammino delle stazioni arriva a Piazza Venezia, nella parrocchia di San Marco Evangelista.
Un giglio sulla tavola, poi pane, olio, vino e tutte le pietanze tipiche del “pasto del pellegrino”. Così Loreto accoglie Papa Francesco a tavola oggi.
Il Vangelo di questa domenica riporta due avvenimenti drammatici, come ne leggiamo tanti sui nostri giornali. Degli uomini sono morti improvvisamente a causa della violenza umana mentre altri a causa di una disgrazia.
La “statio” di oggi è a pochi passi dalla cattedrale di Roma San Giovanni. In Laterano appunto è la chiesa dedicata ai santi Marcellino e Pietro.
Il 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione del Signore, Papa Francesco si reca in visita a Loreto e firmerà, offendo alla Vergine Maria, l’Esortazione post-sinodale del Sinodo dei Vescovi sul tema ‘I giovani, la fede e il discernimento vocazionale’, tenutosi in Vaticano dal 3 al 28 ottobre 2018: sarà una giornata per i giovani.
“Rinnovate nella forma e nei contenuti dopo il Concilio Vaticano II
E’ stata la prima donna a scrivere le meditazioni per la Via Crucis del Papa, Anna Maria Canopi, benedettina, 88 anni si è spenta oggi nella abbazia che ha fondato nel 1973 sul lago d’ Orta, vicino Novara.
La basilica di Santa Maria in Trastevere dove oggi si ferma il cammino stazionale è una delle parrocchie più antiche di Roma.