Ricordare San Gerardo Maiella (1726-1755) è tenere viva la memoria di un grande santo e mistico del Settecento italiano.
“Fin da bambino ho capito che era una persona molto speciale. Aveva un modo di guardarti che ti penetrava fino in fondo”.
Due santi napoletani, che ci hanno messo più di un secolo ad essere canonizzati e che oggi vengono elevati alla gloria degli altari insieme a Paolo VI. Ma non solo: don Vincenzo Romano e Nunzio Sulprizio furono anche beatificati insieme, nel 1963, proprio da Paolo VI.
“O san Paolo VI, figlio della nostra terra, discepolo di Cristo nella fede, pastore della Chiesa, santo dinanzi a Dio e agli uomini, invochiamo con gioia la tua protezione.
Il Vangelo di questa domenica ci racconta l’incontro di Cristo con un uomo ricco che conduce una vita moralmente retta. Dichiara, infatti, di avere osservato fin dalla giovinezza i comandamenti. E non mente! Si presenta al Signore per sottoporgli la questione centrale della vita: cosa fare per ottenere la vita eterna.
“Paolo VI nel suo Pontificato ha aperto tante nuove strade”. Lo sottolinea don Angelo Maffeis, presidente del Centro Internazionale di Studi e Documentazione dell’Istituto Paolo VI.
Domenica 14 ottobre in piazza san Pietro sarà canonizzato mons. Oscar Arnulfo Romero, ucciso sull’altare, durante la Consacrazione, mentre celebrava la messa nella cappella dell’ospedale il 24 marzo 1980. Poco prima dlel' omelia aveva detto:
Può l’eutanasia essere permessa, sotto determinate condizioni, all’interno di ospedali cattolici, anche solo per conformarsi alla legge? No, è stata la risposta netta dei Fratelli della Carità, congregazione di laici fondata nel 1807 in Belgio, che alla fine di marzo 2017 si sono trovati ad affrontare una crisi interna proprio perché, invece, l’associazione che gestisce gli ospedali nella loro nazione di origine aveva dato risposta negativa. Un dibattito interno che ha portato alla decisione di non rinnovare il mandato sugli ospedali di due Fratelli della Carità che avevano avallato la decisione.
Nel suo testamento spirituale Francesco Spinelli ha scritto: “Vorrei essere come un’ape che succhia tutto l’amore del Tuo cuore e lo porta ad altri fiori.
Il 31 maggio 2017 Monsignor Giovanni D'Alise, vescovo di Caserta, in un incontro con la diocesi ha ricordato, tra i molti esempi di vita cristiana la figura di Teresa Musco.
Nel brano di vangelo di oggi a Gesù viene posta la questione della legittimità del divorzio. Gesù prima di rispondere fa una precisazione: il divorzio è una concessione che contraddice il disegno originario di Dio sul matrimonio. Pertanto, con il divorzio la Parola di Dio non è più accolta e messa in pratica. Emerge, così, la pretesa da parte dell’uomo di costruirsi un progetto di vita proprio non conforme alla volontà di Dio.
Nell’Instrumentum Laboris del Sinodo dei vescovi sui giovani si legge: “Un certo numero di giovani, variabile a seconda dei diversi contesti, si sente parte viva della Chiesa e lo manifesta con convinzione, attraverso un impegno attivo al suo interno… Il
Quando la mattina del 6 agosto del 2014 90.000 cristiani iracheni, dopo una camminata notturna di oltre 70 chilometri, si riversavano stremati nelle strade di città del Kurdistan, come Erbil e Dohuk, con le poche cose che erano riusciti a portare con sé, prima che i terroristi dello Stato islamico saccheggiassero e occupassero i loro villaggi nella Piana di Ninive, don Georges Jahola seguiva da lontano le tragiche vicende dei suoi connazionali.
“Il Signore dette a me, frate Francesco, d'incominciare a fare penitenza così: quando ero nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia.
Viene inaugurata il 6 ottobre la chiesa di Rustavi, in Georgia, dedicata a Gesù Misericordioso, e la sua porta è proprio quella Porta Santa che fu aperta e benedetta in un giardino durante l’Anno Santo Straordinario della Misericordia e fu poi portata a Tbilisi e attraversata e benedetta da Papa Francesco l’1 ottobre 2016, durante il suo viaggio in Georgia.
L’impegno comincia sempre dopo. Così, dopo il viaggio di Papa Francesco, la messa a Kaunas davanti a 100 mila persone, l’entusiasmo per gli incontri, è il momento di impegnarsi ancora una volta a non essere una Chiesa di funzionari, ad essere “coloro che danno la vita”. Lo racconta ad ACI Stampa l’arcivescovo Llonginas Virbalas di Kaunas, gesuita.
L'esistere di un uomo è sempre frutto di esperienze e scelte. Cicerone, nelle sue Epistole, lo conferma con il ricordare che il passato è spesso differente dal presente. Se ciò è vero per la vita quotidiana, tanto più ciò si conferma per la vita di un santo.
Il testo del “ Notiziario del Sinodo” numero 30 del 30 ottobre del 1971 , prodotto dal Comitato per l’ Informazione, riportava il dettaglio dei lavori della XXX Congregazione del Sinodo dei Vescovi. Era scritto chi aveva preso la parola, in che ordine, e una sintesi dell’intervento.
Si era già arrivati al 1974, la quarta assemblea sinodale, la terza ordinaria e Papa Paolo VI che il Sinodo l’aveva reso realtà dopo il Concilio Vaticano II, invitò i circa duecento padri sinodali a pranzo.
Troviamo nel brano di Vangelo due parole chiave: “nel mio nome” e “scandalo”. Gesù indirizza il suo discorso ai suoi discepoli. Le sue parole sono motivate da un episodio. Giovanni si lamenta con Gesù perché un estraneo al gruppo dei dodici caccia un demonio nel tuo [di Gesù] nome. Ha paura della concorrenza perché è chiuso entro una logica di egoismo di gruppo, così frequente all’interno della comunità cristiana.