Un lavoro immane: tradurre la Bibbia in cinese perché “Gesù risuoni nel mondo”. Con questa espressione padre Gabriele Allegra (1907-1976) terminò uno tra i più ardui lavori scientifici.
40 anni fa, era la mattina del 28 settembre 1978, il mondo rimaneva letteralmente senza parole: Papa Giovanni Paolo I, eletto solo il 26 agosto precedente, era morto. A stroncarlo - nonostante le tante storie raccontate - un infarto acuto del miocardio.
Nel cuore di Roma, vicino alla storica piazza della Rotonda, c'è la chiesa di Sant'Eustachio e domenica 23 settembre il calendario liturgico ne ha ricordato la memoria.
È stato imprigionato, deportato in Siberia, e poi liberato nei tempi della Perestrojka. Ed era lì, accanto a Papa Francesco, a visitare il Museo dell’Occupazione, facendogli vedere quelle celle in cui lui stesso era stato. “È lì che ci sono le radici del nostro male”, sottolinea l’arcivescovo Sigitas Tamkevicius.
La prima lettura della Messa ci offre un insegnamento sulle sofferenze dei figli di Dio ingiustamente perseguitati a causa della loro onestà e santità. La liturgia applica queste parole, scritte secoli prima della venuta di Cristo, al giusto per eccellenza, Gesù Figlio Unigenito di Dio, condannato ad una morte ignominiosa dopo aver patito ogni sorta di insulti e sofferenze. Nel Vangelo della messa mentre Gesù parla del tragico destino che lo attende a Gerusalemme, i discepoli alle sue spalle, incuranti di quanto dice il Maestro, discutono di privilegi, di primi posti, di prebende, di potere.
In una piccola stanza della Scala Santa a Roma il 22 settembre 1992 spirava al mondo padre Candido Amantini. Prima di morire sussurrava “Tu scendi dalle stelle”, sottolineando le parole: “quanto ti costò l'avermi amato” rivolgendosi al Cristo.
Beati i perseguitati. E’ il tema centrale della catechesi offerta dal Vescovo di Carpi, Monsignor Francesco Cavina, a Terrasini (Palermo), nell’ambito della festa “Avvenire… per passione”, organizzata dall’associazione culturale “Così... per passione” e dalla Diocesi di Monreale. Vi proponiamo il testo integrale della meditazione del Vescovo di Carpi.
In una calda estate due turisti si avventurano nella bella e soleggiata campagna del Moranese. Camminando lungo i campi dorati di grano incontrano casolari diroccati e disabitati.
Santa Maria dei Miracoli, è una mattina dell'inverno romano e davanti ad una delle piazze più belle di Roma c'è un sacerdote, che sta aprendo la chiesa. Si chiama padre Giovanni e ne è il rettore
“È proprio questa figura del “giullare”, nel senso più alto della parola, che ci permette di accostare a san Francesco un suo figlio spirituale, il francescano padre Nazareno Fabbretti. Chi, come me, l’ha conosciuto e avuto amico riesce a comprendere questa applicazione perché la lievità (che non è leggerezza) di spirito, la serenità arguta, la semplicità gioiosa (che è tutt’altro che semplicioneria) sono state quasi il basso continuo della vita di questo frate”. Sono queste le parole del Cardinale Gianfranco Ravasi contenute nella prefazione del libro “Francesco” di padre Nazareno Fabbretti edito da Edizioni Terra Santa.
Una stessa divisa a righe, un identico pasto, una medesima sorte. Ricordare non è solo celebrare un evento bensì rivivere una testimonianza, sempre presente alla nostra realtà. La storia spesso, dalle feritoie buie del dolore, sa trarre raggi di luce.
Nelle Fonti francescane troviamo il compendio più completo della vita del serafico padre San Francesco. Tra le tante raccolte ivi comprese, sono compendiate anche le storie dei singoli seguaci del Poverello di Assisi. Tra questi vi è anche il racconto della vocazione della vita di Fra Giovanni detto il semplice.
Sabato pomeriggio Papa Francesco ha visitato la Parrocchia di San Gaetano a Brancaccio, periferia di Palermo, e la casa dove ha vissuto fino alla sua uccisione - il 15 settembre di 25 anni fa - Padre Pino Puglisi, ucciso in odio alla fede dalla mafia. Per le strade di Brancaccio tutto parla ancora di Don Pino: la sua parrocchia, il suo centro “Padre Nostro”. E di tutto questo ACI Stampa ha parlato con una giovane volontaria della Parrocchia di San Gaetano, Valentina Casella.
La domanda che Gesù pone agli apostoli costituisce il cuore del Vangelo secondo Marco. In realtà l’interrogativo: Chi è Gesù ci accompagna fin dall’inizio, ma solo ora esso viene sollevato in maniera esplicita da Cristo stesso e la risposta è data con chiarezza. Gesù è il Figlio di Dio che deve soffrire e morire in croce per la salvezza dell’umanità. Da questo momento in poi il tema della Croce costituisce l’argomento centrale della predicazione di Gesù.
Il Beato Pino Puglisi è il filo conduttore della visita del Papa a Palermo. E proprio per rendere omaggio al Beato ucciso dalla mafia, Francesco visita in forma privata la parrocchia di Don Pino a Brancaccio. Il luogo dove operò tenacemente contro la mafia. Una tenacia che il 15 settembre di 25 anni fa Don Puglisi pagò con la vita. ACI Stampa ha incontrato l’attuale successore di Don Pino Puglisi alla guida della parrocchia San Gaetano a Brancaccio, Don Maurizio Francoforte.
Il 15 settembre papa Francesco visita Palermo in occasione del XXV anniversario del martirio del beato Pino Puglisi, beato sacerdote. Dopo il primo momento a Piazza Armerina, dove papa Francesco incontrerà i fedeli, in piazza Falcone e Borsellino. In seguito si trasferirà a Palermo, dove presiederà l’Eucarestia al Foro Italico e pranzerà nella missione ‘Speranza e carità’ fondata dal missionario laico Biagio Conte; infine visiterà i luoghi del martirio di don Puglisi a Brancaccio e la parrocchia dove egli ha esercitato il suo ministero sacerdotale.
La visione di uno Stato “neutrale nei confronti delle religioni”, ma che allo stesso tempo ne riconosca il ruolo e il valore, è quella proposta da Udo Di Fabio. Cattolico, già membro della Corte Costituzionale di Germania, molto ben conosciuto da Benedetto XVI, Di Fabio ha parlato agli ex studenti di Benedetto XVI, il famoso ormai Ratzinger Schuelerkreis che si è riunito dal 6 al 9 settembre a Castel Gandolfo. Con ACI Stampa, affronta il tema dell’incontro, “Chiesa e Stato, Chiesa e società”, fornendo la sua visione di una “laicità benevola”.
La cittadina di oggi non è quella dei miei ricordi di giovinetta. Le strade del centro affollate e animate da persone frettolose, i saluti interminabili e le domande sempre uguali: “Quando sei arrivata? quanto ti fermi?”
Un nuovo “momento” ecumenico, a seguito della visita di Papa Francesco al Consiglio Ecumenico delle Chiese del 21 giugno 2018 e alle celebrazioni del Cinquecentenario della Riforma Protestante, cui hanno partecipato anche cattolici. È questo che vedono i membri del Comitato Congiunto tra Consiglio Ecumenico delle Chiese e Chiesa Cattolica.
Il commercio illegale di opere d’arte ha origini antiche, ma spesso se ne sono tratti vantaggi politici e diplomatici. Fu così ai tempi di Leone XII, pontefice marchigiano poco conosciuto ma particolarmente attivo in molti campi compreso quello artistico e diplomatico.