Sono 23 i missionari uccisi nel mondo nel 2017, e di questi 13 sono sacerdoti. La maggior parte dei martiri sono avvenuti in America, quindi Africa ed Asia. Sono i dati del rapporto annuale di Fides, l’agenzia della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, che a fine anno traccia il bilancio di sacerdoti e operatori pastorali che hanno incontrato il martirio nel corso dell’anno.
Era il Natale del 1982 quando per la prima volta Giovanni Paolo II fece collocare un abete ornato nel centro del colonnato del Bernini. Quell'abete era un dono di un contadino polacco, che lo trasportò fino a Roma sul suo camion. Da allora in poi, per espresso volere del Santo Padre, puntualmente si ripete la tradizione a ricordo della Natività di Gesù: un presepe viene allestito ai piedi dell’obelisco e alla sua destra viene eretto l’albero di Natale, donato ogni anno da una regione montana diversa dell’Europa. Ma quali sono le origini dell’Albero di Natale? Perché si posiziona sempre accanto al presepe durante le feste del Natale del Signore?
Che Papa Francesco sia uomo di gesti è stato evidente per tutti fin dal suo primo saluto dalla loggia centrale della Basilica vaticana.
La nascita del Figlio di Dio nella carne avviene al tempo dell’imperatore romano Cesare Ottaviano, il quale, nell’anno 27 prima di Cristo, si era fatto attribuire dal Senato il titolo di Augusto che significa “degno di adorazione” e quindi pretendeva che gli fosse tributato il culto riservato alla divinità. Era un uomo il cui potere influenzava il mondo e smuoveva a suo piacimento le folle. Ecco il censimento.
Il modo migliore per prepararci al Santo Natale consiste nella meditazione del testo dell’Annunciazione, che la chiesa propone nella quarta domenica di Avvento. Si tratta di un evento che accade a Nazareth, uno sperduto villaggio della Galilea, che poteva contare- così dicono gli archeologi – circa 150 abitanti e che vede coinvolta una giovane vergine di nome Maria. A lei, tuttavia, l’Angelo si rivolge chiamandola “piena di grazia”. Come accade in tante storie di vocazioni, Dio cambia il nome del chiamato e la vergine da Maria diviene “piena di grazia” cioè “Amata da Dio”.
Il sabato è giorno liturgico che la Chiesa dedica a Maria, la Madre di Cristo. In questa cadenza settimanale, il messale ci indica la possibilità di celebrare la messa alla memoria di Maria SS.ma in sabato. La vita della Madre, però non la si comprende appieno, se non la si mette in relazione con il disegno del Padre di fare di Cristo il cuore del mondo, e con il suo spirito di estrema donazione al Padre di tutta la sua esistenza per conseguire questa finalità.
Lo staresti a sentire per ore quando ti racconta come ha cercato con appassionata ostinazione di creare qualcosa che non sia solo immagine ma che crei una speranza per chi è in carcere.
Nato a Nimega - nei Paesi Bassi - nel 1521 e morto nel 1597 San Pietro Canisio certamente è stato uno dei più grandi santi della controriforma del suo secolo
Lo chiamavano il missionario della carta stampa, padre Piero Gheddo, missionario del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere) è morto oggi nella casa Ambrosiana di Cesano Boscone, alla periferia di Milano. Aveva 89 anni ed era ammalato da tempo.
Sedici opere speciali che raccontano la maternità di Maria esposte in un contesto unico, il complesso monumentale espositivo dell’Opera di Santa Croce.
A cento anni dalla scomparsa del Beato Charles De Focauld una agile biografia lo racconta gli uomini d’oggi.
Quale è lo stato dei rapporti ortodossi-cattolici? È la domanda cui tenta di rispondere il metropolita Hilarion, a capo del Dipartimento di Relazioni Estere del Patriarcato Ortodosso di Mosca, in una “lectio doctoralis” tenuta oggi a Bari ricevendo la laurea “honoris causa” in Sacra Liturgia dalla Facoltà Teologica Pugliese.
“Come possiamo impedire che tutto questo si ripeta?”.
Ogni anno la seconda e la terza domenica di Avvento sono dominate dalla figura di Giovanni Battista. Egli è il “trait-d’union” tra il passato e il futuro, tra il prima e il dopo. Domenica scorsa il Precursore ci è stato presentato come “il predicatore della penitenza”, oggi l’evangelista S. Giovanni lo presenta come “Testimone della Luce”. E la luce è Cristo. La qualifica di “testimone” viene ulteriormente spiegata quando Egli afferma di non essere il Messia, ma solo una “Voce” che prepara la Sua venuta.
Pio XII “attento ai progressi tecnologici”, che vede subito nei nuovi mezzi di comunicazione un modo di evangelizzare, ma anche di fare diplomazia, come succede con Radio Vaticana durante la Seconda Guerra Mondiale. Quella che emerge studiando il rapporto tra Papa Pacelli e i mass media è una immagine completamente diversa da quella che si ha generalmente di lui. Ma, ed è anche quello il bello della storia, l’immagine comune viene proprio dai mezzi di comunicazione.
È un viaggio nella Betlemme di duemila anni fa il presepe vivente allestito a Porta Asinaria (piazza di Porta San Giovanni) dalla parrocchia di San Giulio con il patrocinio del Vicariato di Roma, dell’Opera romana pellegrinaggi, di Roma Capitale e dell’assessorato alla Crescita culturale.
A poco più di un anno dal sisma del 30 ottobre 2016 che l’ha resa inagibile, la Chiesa del Sacro Cuore di Tolentino è stata riaperta al culto sabato 9 dicembre da mons. Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia.
La Chiesa in questa seconda domenica di Avvento propone alla nostra meditazione un brano del Vangelo di Marco che si apre con parole - Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio – che richiamano quelle del primo libro della Bibbia, la Genesi: In principio Dio creò il cielo e la terra (Gen 1.1). E’ evidente che utilizzando questo parallelismo l’evangelista intende sottolineare che, con la venuta tra noi del Figlio di Dio, il mondo, ha per così dire, un nuovo cominciamento. La frase: “Inizio del Vangelo…” può essere meglio tradotta con “Inizio della lieta notizia che consiste nel fatto che Gesù - quel Gesù che è nato nella povertà di Betlemme, che per trent’anni ha vissuto nel nascondimento di Nazareth, che è morto crocifisso per amore e che ha sconfitto la morte con la sua resurrezione - è il Figlio di Dio”.
“Mendicanti del Cielo - I Magi e il Natale” è il tema del nuovo ciclo di incontri biblici ideati e tenuti da fra Germano Scaglioni, docente di Nuovo Testamento. Il programma dell’iniziativa, in preparazione al Natale, prevede tre meditazioni. La prima si è tenuta sabato 2 dicembre sul tema “Abbiamo visto sorgere la sua stella”; la seconda, il 9 dicembre, “Dov’è il re dei Giudei?”; la terza e ultima, il 16 dicembre, dal titolo “Un’altra strada”. Tutti gli appuntamenti, con inizio alle ore 16, si tengono al Seraphicum a Roma e hanno ingresso libero. ACI Stampa ha intervistato per l’occasione il relatore, fra Scaglioni.
Si chiama “An Leabhar Aifrinn Rómhánach”, significa semplicemente “Il Messale Romano” ed è il nuovo lezionario liturgico in lingua gaelica, che è stato utilizzato a partire dallo scorso 3 dicembre.