Una “Chiesa più cattolica”, ovvero più inclusiva, è quella che Papa Francesco chiede nel suo messaggio per la 107esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celbebra il prossimo 26 settembre. Tema della giornata è “Verso un noi sempre più grande”, ed è stato scelto con un occhio alla globalizzazione della solidarietà, da sempre cavallo di battaglia del Papa e ora da lui considerata ancora più necessaria in tempi post-pandemia, e con l’altro alla volontà di costruire un noi sempre più grande andando verso le periferie esistenziali, che includono, appunto, migranti e rifugiati.
“Apprezzo molto la vostra capacità di coniugare gli aspetti professionali e quelli spirituali, esprimendo così la vostra devozione e fedeltà alla Sede Apostolica.
“Desidero stare vicino a voi venerdì 7, nelle veglie, dove tutti voi vescovi vi riunirete per recitare il Rosario per la salute del popolo argentino. Da qui vi accompagno. E anche sabato 8, quando ci sarà il collegamento con il Rosario dal santuario che si terrà quel giorno alle 13.00 e alle 19.00 con la messa del cambio di mantello. In quella messa so che sarete convocati per preparare insieme il novenario del 2030 per celebrare i 400 anni del miracolo. È un cammino molto lungo, ma che passa rapidamente, ma bisogna farlo”. Così il Papa nel videomessaggio inviato al popolo argentino alla vigilia della Festività di Nostra Signora di Luján, Patrona dell'Argentina.
È un santuario sud coreano ma ha un legame con la Polonia. La maratona di Rosario contro la pandemia ci porta oggi a Namyang, un santuario mariano dedicato alla Madonna nel 1999, che sorge la dove furono uccisi alcuni martiri cristiani della persecuzione Byungin nel 1866. Lì, alle 18 come ogni giorno, si reciterà il Rosario per la fine della pandemia. L’intenzione di oggi è per i bambini e per gli adolescenti.
È Alessandro Cassinis Righini il nuovo Revisore Generale della Santa Sede. E la sua scelta è un segno di continuità di Papa Francesco, dato che Cassinis Righini fungeva le funzioni di revisore generale ad interim dal giugno 2017, da quando, cioè, il primo Revisore generale vaticano, Libero Milone, si dimise dal suo incarico.
Papa Francesco ha accettato stamane la rinuncia presentato da Monsignor Gino Reali, Vescovo della Diocesi suburbicaria di Porto-Santa Rufina. Al momento il Papa non ha provveduto a nominare un successore.
“La preghiera contemplativa”. E' questo il tema della catechesi odierna di Papa Francesco. Dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, nell'Udienza Generale, il Papa si sofferma sulla dimensione contemplativa che è un pò "come il sale" della vita: dà sapore, dà gusto alle nostre giornate.
La Basilica dell’Annunciazione di Nazareth è un santuario abituato a ricevere pellegrini, e ogni settimana vi si tiene una processione nel cortile interno per pregare per la famiglia. Svuotato dai pellegrini a causa della pandemia, è oggi protagonista della maratona di preghiera per la fine della pandemia, promosso da Papa Francesco per tutto il mese di maggio. L’appuntamento è per le ore 18.
La data limite è quella del 2025. È l’anno in cui si celebra il 1700esimo anniversario dal Concilio di Nicea, il primo concilio ecumenico cristiano, e sono previste grandi iniziative. Ma è anche l’anno in cui la data della Pasqua dei cristiani di rito latino coincide con la Pasqua dei cristiani di rito orientale, ortodossi o cattolici: sarà il 20 aprile. La Pasqua, infatti, viene celebrata in date diverse, a seconda se viene seguito il calendario gregoriano (come fa la Chiesa di rito latino) o il calendario di rito giuliano (come fanno le Chiese di rito orientale). Da tempo, nell’ambito ecumenico, si parla di una unificazione delle date, per celebrare tutti insieme e dare un segno di unità. Il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, è aperto all’idea. Anche se, ammette, c’è ancora del lavoro da fare.
Maggio è il mese del Rosario e Papa Francesco ha voluto che questa preghiera diventasse una vera supplica corale per sconfiggere la pandemia e sollevare l’umanità dalla sue conseguenze.
Dal primo maggio ogni giorno alle 18 il mondo è chiamato a pregare il Santo Rosario per la fine della Pandemia. Sabato la preghiera è iniziata a San Pietro con Papa Francesco.
"La prima cosa che Gesù dice a ciascuno è siate santi". Lo scrive il Papa in un messaggio, pubblicato dalla Conferenza episcopale portoghese, inviato al 25° Pellegrinaggio Nazionale dei ministranti del Portogallo che si è svolto a Fatima.
Per la prima volta in Italia un meeting sul futuro delle nascite. E Papa Francesco parteciperà. A confermare la sua presenza è Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede. "Il prossimo 14 maggio Papa Francesco aprirà gli Stati Generali della Natalità, iniziativa online promossa dal Forum delle Associazioni Familiari. Dopo l’intervento, previsto alle ore 9.30 presso l’Auditorium della Conciliazione, farà rientro in Vaticano”.
Nel giorno dell’Ascensione, Papa Francesco concelebrerà con la comunità del Myanmar a Roma la messa nella Basilica di San Pietro. Il Papa risponde così ad una specifica richiesta della comunità birmana a Roma, e vuole dare un ulteriore segno di solidarietà al Paese colpito tre mesi fa da un colpo di Stato.
Noi abbiamo bisogno di Gesù, ma anche Gesù ha bisogno di noi, della nostra vita e della nostra testimonianza di una vita autenticamente cristiana. Papa Francesco si affaccia dalla finestra dello suo studio nel Palazzo Apostolico, in una piazza che è tornata un po’ a riempirsi dopo i giorni di zona rossa. E, commentando il Vangelo del giorno prima della preghiera del Regina Coeli, che sostituisce l’Angelus durante il tempo pasquale, Papa Francesco chiede ai cristiani di “rimanere in Gesù”, come lo stesso Gesù chiede nel Vangelo del giorno.
In Piazza piove come quel 27 marzo del 2020. Sono le 18 quando Papa Francesco arriva nella Basilica Vaticana per aprire il mese di maggio con una preghiera di intercessione speciale a Maria.
Da oggi, San Giuseppe potrà essere invocato anche come “Custode del Redentore”, “Servo di Cristo”, “Ministro di Salvezza”, “Sostegno nelle difficoltà” e “Patrono degli esuli, degli afflitti e dei poveri”. Papa Francesco ha approvato, infatti, nuove litanie per San Giuseppe, che 150 anni fu proclamato da Pio IX patrono della Chiesa e del quale si sta celebrando un anno speciale indetto da Papa Francesco. Inoltre, permette alle Conferenze Episcopali locali di introdurre, a loro “prudente giudizio” e “al luogo opportuno e conservando il genere letterario”, altre “invocazioni con la quali San Giuseppe è particolarmente onorato nei loro Paesi”.
Con un breve messaggio di 50 secondi, Papa Francesco si unisce ai fedeli della diocesi di Morondava, in Madagascar, dove oggi viene benedetta la concattedrale di San Giuseppe a Miandrivazo.
Nel pomeriggio del 6 maggio, nel Cortile San Damaso del Palazzo Apostolico, si svolgerà il giuramento delle nuove reclute del Corpo. Per le 34 guardie sarà uno dei momenti salienti del loro servizio.
Con due modifiche all’Ordinamento Giudiziario dello Stato di Città del Vaticano pubblicato appena un anno fa, Papa Francesco toglie l’esclusività di giudicare i Cardinali alla Corte di Cassazione vaticana. Anche il Tribunale vaticano può, adesso, giudicare un cardinale accusato, anche se serve sempre l’assenso del Papa. Una novità che mostra anche una ulteriore centralizzazione della giustizia vaticana nelle mani del Tribunale.