“Il tema dell’interiorità, del cuore, della coscienza e consapevolezza di sé si ritrova in ogni cultura come pure nelle diverse tradizioni religiose e, significativamente, si ripropone con grande urgenza e forza anche nel nostro tempo, spesso caratterizzato dall’apparenza, dalla superficialità, dalla scissione tra cuore e mente, interiorità ed esteriorità, coscienza e comportamenti”. Sono le parole di Papa Francesco nel Messaggio al Cardinale Gianfranco Ravasi in occasione della Solenne Seduta Comune delle Pontificie Accademie, oggi presso il Palazzo della Cancelleria, durante la quale il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, consegna il "Premio delle Pontificie Accademie".
In preghiera e in silenzio, davanti alla bara del vecchio amico, il fratello gesuita Salvatore Angelo Mura, nella cappella della curia generalizia della Compagnia a Borgo Santo Spirito. È stato questo, nella mattina di martedì 5 dicembre, l’ultimo saluto di Papa Francesco al suo antico collaboratore, “hermano socio”. Fu segretario di Papa Francesco negli anni in cui era provinciale in Argentina.
L’Avvento è tempo di preparazione, e qundi anche un momento perfetto per le confessioni. Ed è per questo che il Penitenziere Maggiore, il cardinale Mauro Piacenza ha inviato una lettera a tutti i Confessori delle Basiliche papali.
Cade oggi il 54/mo anniversario della promulgazione della costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium sulla liturgia, la prima delle 4 costituzioni frutto del Concilio Vaticano II. Il testo ha dato il via alla riforma liturgica attuata al termine dei lavori conciliari.
“Non siamo immersi nel caso, né trascinati da una serie di eventi disordinati, ma, al contrario, la nostra vita e la nostra presenza nel mondo sono frutto di una vocazione divina”. Lo scrive Papa Francesco nel Messaggio per la 55ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.
Il viaggio rimarrà certo nel flusso mediatico per l’incontro del Papa con i rappresentanti dei Rohingya, ma per il mondo cattolico, per le piccole comunità di Myanmar e Bangladesh la visita del Papa è stata certamente un evento significativo.
E’ iniziato il cammino dell’Avvento che culminerà con il Natale. Papa Francesco commenta la prima Domenica di Avvento durante l’Angelus odierno in Piazza San Pietro: “L’Avvento è il tempo che ci è dato per accogliere il Signore che ci viene incontro, per verificare il nostro desiderio di Dio, per guardare avanti e prepararci al ritorno di Cristo”.
Papa Francesco è arrivato a Roma di rientro dal suo viaggio in Myanmar e Bangladesh circa alle 21.35 di sabato sera.
Sollecitudine, compassione e gioia sono le tre parole, le tre linee guida che Papa Francesco fornisce a sacerdoti e religiosi del Bangladesh. Tre parole che scaturiscono direttamente da una meditazione sul Rosario, cui la Chiesa in cui avviene il penultimo incontro del viaggio nel Papa nel Paese è dedicata.
“Da Papa Pio XII fino ad oggi, i pontefici che si sono succeduti hanno sempre fatto riferimento alla politica come alta forma della carità. Si potrebbe tradurre anche come servizio inestimabile di dedizione per il conseguimento del bene comune della società. La politica è prima di tutto servizio; non è serva di ambizioni individuali, di prepotenza di fazioni e di centri d’interessi”. Lo ha detto il Papa nel videomessaggio inviato all’evento organizzato a Bogotà dal CELAM e dalla Pontificia Commissione per l’America Latina, dal titolo “L’incontro dei laici cattolici che si assumono responsabilità politiche al servizio dei popoli dell’America Latina”.
Il modello del dialogo e l’armonia, che da sempre sono considerati tratti costitutivi del Bangladesh, è quello che fungerà da cartina di tornasole per il futuro della democrazia nel Paese. Papa Francesco arriva in Bangladesh, seconda tappa del suo viaggio nel Sud Est Asiatico, e nel discorso con le autorità e il corpo diplomatico mette subito in luce il tema fondamentale del suo viaggio.
I giovani come speranza nel discorso di Papa Francesco alle autorità del Myanmar, e i giovani come lieto annuncio nella Messa che conclude il primo viaggio di un Papa nel Paese: Papa Francesco guarda al futuro, lasciando alle spalle sessanta anni di dittatura militare, ma anche le controversie di una difficile ricostruzione.
“L’arduo processo di costruzione della pace e della riconciliazione nazionale può avanzare solo attraverso l’impegno della giustizia e dei diritti umani”. Papa Francesco vola a Naw Pyi Taw, la capitale del Myanmar, e lì incontra il Consigliere di Stato Aung San Suu Kyi, il presidente Htin Kew e le autorità. E si rivolge loro con un breve discorso, in cui i sottintesi parlano più di quello che è viene espresso.
“Quanto è bello quando i fratelli sono uniti”. È il salmo che Papa Francesco ha pensato, e riportato, durante il breve incontro con il tavolo interreligioso, nell’arcivescovado di Yangon.
Il primo incontro del viaggio di Papa Francesco in Myanmar è stato con i vertici militari dell’esercito. L’incontro, in forma strettamente riservata, è avvenuto nell’Arcivescovado di Yangon.
Non solo la Croce del Congresso Eucaristico Internazionale, che si terrà nel 2020 a Budapest. Dai vescovi ungheresi in visita ad limina che lo hanno incontrato lo scorso 20 novembre, Papa Francesco ha ricevuto anche una copia della Bibbia tradotta in lingua lovarì, la lingua più usata dai rom, che prelude ad una liturgia nella lingua degli zingari, una minoranza che rappresenta l’8 per cento della popolazione ungherese. Di questo, delle prospettive del prossimo Congresso Eucaristico, e delle sfide dell’Ungheria ha parlato con ACI Stampa il Cardinale Petr Erdo, arcivescovo di Ezstergom-Budapest.
Papa Francesco è arrivato in in Myanmar, a Yangon alle ore 13.20 di questa mattina (7.50 ora di Roma).
La solennità di Cristo Re dell’universo. E’ il centro di quest’ultima domenica dell’Anno Liturgico e dell’Angelus odierno di Papa Francesco, in Piazza San Pietro. “La sua è una regalità di guida, di servizio, e anche una regalità che alla fine dei tempi si affermerà come giudizio”, commenta il Pontefice.
Il vescovo sarà l’unico a decidere sui processi di nullità in forma breviore. Il Papa lo ha dichiarato nel discorso che ha rivolto ai partecipanti al corso promosso dal Tribunale della Rota Romana sul tema: Il nuovo processo matrimoniale e la procedura Super Rato.
Il Papa è “profondamente addolorato dall'apprendere la grande perdita della vita causata dagli attacchi terroristici alla moschea Rawda nel Nord Sinai.