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Papa Francesco: “Anche nella persona più corrotta, è presente un anelito verso la luce”

Quinta catechesi dedicata alle Beatitudini, in streaming dal Palazzo Apostolico Vaticano per l’emergenza coronavirus

Papa Francesco | Papa Francesco durante l'udienza generale nella Biblioteca del Palazzo Apostolico, 11 marzo 2020 | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco | Papa Francesco durante l'udienza generale nella Biblioteca del Palazzo Apostolico, 11 marzo 2020 | Vatican Media / ACI Group

Papa Francesco lo scandisce: “Nel cuore di ognuno, anche nella persona più corrotta, è presente un anelito verso la luce, anche se si trova sotto macerie di inganni e di errori, ma c’è sempre la sete della verità e del bene, che è la sete di Dio.”.

Sono le parole della catechesi dell'udienza generale, pronunciate in uno scenario surreale, nella Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano dove già Papa Francesco la scorsa domenica aveva letto l’Angelus.

D’altronde questi sono i tempi. Prima l’indisposizione del Papa, poi le misure del governo contro il contagio hanno portato alla scelta di una udienza generale a porte chiuse, senza folla, per evitare i grandi assembramenti. Una udienza generale nemmeno trasmessa sui maxischermi di piazza San Pietro, come era successo per l’Angelus di lunedì, per evitare che le persone si radunino. Ieri, piazza San Pietro è stata persino chiusa, i poliziotti (la piazza è Vaticano, ma gestita dalla Polizia Italiana) lasciavano entrare solo per ragioni di lavoro.

Questa, dunque, la cornice in cui Papa Francesco affronta la quinta catechesi sul tema delle Beatitudini, e in particolare quella sul passo “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati”. E, al termine della catechesi, il Papa ricorda che "ogni persona è chiamata a riscoprire cosa conta veramente, di cosa ha veramente bisogno, cosa fa vivere bene e, nello stesso tempo, cosa sia secondario, e di cosa si possa tranquillamente fare a meno". È un tema legato alla catechesi, al modo in cui preservare la sete di giustizia. Ma la frase sembra anche rivolgersi ai tempi di oggi. 

Papa Francesco si sofferma su “fame e sete”, bisogni primari che sottolineano come la giustizia non sia “un desiderio generico, ma di una esigenza vitale quotidiana”.

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Papa Francesco spiega che parlando di fame e sete di giustizia non sta certo parlando di vendetta. Certo, ammette il Papa, “le ingiustizie feriscono l’umanità; la società umana ha urgenza di equità, di verità e di giustizia sociale; ricordiamo che il male subito dalle donne e dagli uomini del mondo giunge fino al cuore di Dio Padre”.

Dio è “sceso a liberare il suo popolo” proprio ascoltando “il grido dei poveri e degli oppressi”, che Egli “conosce e condivide.

Tuttavia “la fame e la sete della giustizia di cui ci parla il Signore è ancora più profonda del legittimo bisogno di giustizia umana che ogni uomo porta nel suo cuore”.

Gesù, in fondo, parla “di una giustizia più grande del diritto umano o della perfezione personale”, così come la sete “è più profonda di quella fisica”, che si trova già nelle Scritture, e che parla dell’anelito verso Cristo.

Sottolinea Papa Francesco: “In ogni cuore, perfino nella persona più corrotta e lontana dal bene, è nascosto un anelito verso la luce, anche se si trova sotto macerie di inganni e di errori, ma c’è sempre la sete della verità e del bene, che è la sete di Dio”.

Questa sete – aggiunge il Papa – è suscitata dallo Spirito Santo, che è “l’acqua viva che ha plasmato la nostra polvere, è Lui il soffio creatore che le ha dato vita”.

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Proprio perché Cristo è la grande giustizia, “la Chiesa è mandata ad annunciare a tutti la parola di Dio, impregnata di Spirito Santo”.

Papa Francesco dà anche consigli pratici. Quando, afferma il Papa , “un uomo e una donna si sposano hanno l’intenzione di fare qualcosa di grande e bello, e se conservano viva questa sete troveranno sempre la strada per andare avanti, in mezzo ai problemi, con l’aiuto della Grazia. Anche i giovani hanno questa fame, e non la devono perdere”.

Quindi, conclude Papa Francesco, “bisogna proteggere e alimentare nel cuore dei bambini quel desiderio di amore, di tenerezza, di accoglienza che esprimono nei loro slanci sinceri e luminosi”.

In fondo, “ogni persona è chiamata a riscoprire cosa conta veramente, di cosa ha veramente bisogno, cosa fa vivere bene e, nello stesso tempo, cosa sia secondario, e di cosa si possa tranquillamente fare a meno”.

Gesù annuncia in questa beatitudine che c’è una sete che non sarà delusa; una sete che, se assecondata, sarà saziata e andrà sempre a buon fine, perché corrisponde al cuore stesso di Dio, al suo Santo Spirito che è amore.