Il pellegrinaggio ai santuari è una chiara espressione di fiducia in Dio. I pellegrini portano nel cuore la loro fede, la loro storia, le gioie, le ansie, le speranze e le preghiere personali. Nei santuari incontriamo il tenero amore del Padre che ha misericordia di tutti. E questa misericordia ci viene spesso manifestata attraverso la nostra santa Madre, Maria, che ci insegna ad accogliere Dio nella vita e che, proprio perché madre, sa porre le nostre necessità davanti a Gesù, come fece per gli sposi a Cana”. Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza i pellegrini dell’Arcidiocesi di Ozamiz, nelle Filippine.

Maria – sottolinea Francesco - indica il Signore, sempre indica il Signore. Lei mai ha voluto mettersi al centro, sempre il Signore. Mi rallegra, quindi, che il vostro sia un pellegrinaggio mariano e che possiate fare sosta e pregare in diversi santuari dedicati alla Madonna. È Maria, infatti, a mostrarci che essere discepoli di Gesù implica sempre ascoltare la sua parola, meditarla nel cuore e poi portarla agli altri”.

La Vergine Maria è stata la prima discepola missionaria. Spero che questo pellegrinaggio – è l’auspicio di Papa Francesco - aiuti ciascuno di voi a essere come lei: discepoli missionari trasformati dall’incontro con il Signore e rinnovati nello zelo di testimoniare la sua presenza, la sua compassione e il suo amore”.

Dal Papa anche l’invito a parrocchie e comunità dell’Arcidiocesi “ad essere esemplari nel praticare le opere di misericordia e nell’essere vicini a tutti, specialmente alle famiglie, ai giovani, ai malati, agli anziani e ai poveri, con la carità di Gesù. Questo richiede anche di essere amministratori responsabili del creato”.