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Papa Francesco: "Il dramma climatico è anche un dramma religioso"

Il Cardinale Parolin ha letto il discorso del Papa in occasione dell’inaugurazione del “Faith Pavilion”a Dubai

Il Cardinale Parolin a Dubai - Vatican Media |  | Il Cardinale Parolin a Dubai - Vatican Media Il Cardinale Parolin a Dubai - Vatican Media | | Il Cardinale Parolin a Dubai - Vatican Media

E’ stato il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, a leggere stamane il discorso del Papa in occasione dell’inaugurazione del “Faith Pavilion”a Dubai.

“È importante trovarci al di là delle nostre differenze come fratelli e sorelle nell’umanità – ha scritto il Papa - e soprattutto come credenti, per ricordare a noi stessi e al mondo che, come pellegrini attendati in questa terra, siamo tenuti a custodire la casa comune. Le religioni, in quanto coscienze dell’umanità, rammentano che siamo creature finite, abitate dal bisogno di infinito. Siamo mortali, siamo limitati, e custodire la vita significa anche opporci al delirio di onnipotenza vorace che sta devastando il pianeta. Esso sorge quando l’uomo si ritiene signore del mondo; quando, vivendo come se Dio non esistesse, si lascia rapire dalle cose che passano”.

Il dramma climatico – sottolinea Francesco - è anche un dramma religioso: perché la sua radice sta nella presunzione di autosufficienza della creatura”.

Oltre all’incontro, vi è l’azione. “È urgente agire per l’ambiente, ma non basta solo impiegare più risorse economiche: bisogna mutare il modo di vivere e occorre perciò educare a stili di vita sobri e fraterni. È un’azione irrinunciabile per le religioni, perché il creato non è solo un sistema da preservare, ma un dono da accogliere. E un mondo povero di contemplazione sarà un mondo inquinato nell’anima, che continuerà a scartare persone e a produrre rifiuti; un mondo senza preghiera dirà tante parole ma, privo di compassione e di lacrime, vivrà solo di un materialismo fatto di soldi e di armi”.

Sappiamo – conclude – “quanto la pace e la custodia del creato siano interdipendenti: è sotto gli occhi di tutti come guerre e conflitti danneggiano l’ambiente e dividono le nazioni, ostacolando un impegno condiviso su temi comuni, come la salvaguardia del pianeta. Una casa, infatti, è vivibile per tutti solo se si instaura un clima di pace all’interno. Così è per la nostra Terra, il cui suolo sembra unirsi al grido dei bambini e dei poveri per far giungere fino al cielo una sola implorazione: pace! Custodire la pace è anche compito delle religioni. Per favore, non ci siano incoerenze su questo. Non si smentisca con i fatti ciò che si dice con le labbra: non ci si limiti a parlare di pace, ma si prenda posizione netta contro chi, dichiarandosi credente, alimenta l’odio e non si oppone alla violenza”.

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