“La Basilica di Santa Maria Maggiore custodisce la reliquia della culla di Gesù, e dunque ha un legame tutto particolare con Betlemme e con il presepe”. Lo ha ricordato il Papa, stamane, nell’udienza ai Figuranti del Presepio Vivente della Basilica di Santa Maria Maggiore.

Ai presenti il Papa offre due spunti. Il primo riguarda San Francesco che “voleva rappresentare dal vivo la nascita di Gesù per suscitare nei frati e nella gente la commozione, la tenerezza di fronte al mistero di Dio nato da Maria in una stalla e deposto in una mangiatoia. Voleva dare concretezza alla rappresentazione: non un dipinto, non delle statue, ma persone in carne e ossa, perché risaltasse la realtà dell’Incarnazione. Lo scopo del presepe vivente è risvegliare nel cuore lo stupore di fronte al mistero di Dio fattosi bambino”.

Il Pontefice pensa poi alla popolazione di Betlemme di oggi e a tutti gli abitanti della Terra: “la vostra rappresentazione dev’essere vissuta in solidarietà con questi fratelli e sorelle che soffrono tanto. Per loro si preannuncia un Natale di dolore, di lutto, senza pellegrini, senza celebrazioni. Non vogliamo lasciarli soli. Siamo loro vicini con la preghiera, con l’aiuto concreto e anche con il vostro Presepe Vivente, che ricorda a tutti come la sofferenza di Betlemme sia una ferita aperta per il Medio Oriente e per il mondo intero. Questo Natale pensiamo alla Terra Santa”.