Città del Vaticano , domenica, 24. agosto, 2025 12:15 (ACI Stampa).
" Perché Gesù dice che la porta della salvezza è stretta?" E' la domanda che Papa Leone XIV propone per la riflessione sul Vangelo di oggi prima della preghiera mariana dell' Angelus. "Il Signore non vuole scoraggiarci. Le sue parole, invece, servono soprattutto a scuotere la presunzione di coloro che pensano di essere già salvati, di quelli che praticano la religione e, perciò, si sentono già a posto. In realtà, essi non hanno compreso che non basta compiere atti religiosi se questi non trasformano il cuore: il Signore non vuole un culto separato dalla vita e non gradisce sacrifici e preghiere se non ci conducono a vivere l’amore verso i fratelli e a praticare la giustizia".
La provocazione del Vangelo "mentre a volte ci capita di giudicare chi è lontano dalla fede, Gesù mette in crisi “la sicurezza dei credenti”. Non basta "professare la fede con le parole, mangiare e bere con Lui celebrando l’Eucaristia o conoscere bene gli insegnamenti cristiani. La nostra fede è autentica quando abbraccia tutta la nostra vita, quando diventa un criterio per le nostre scelte, quando ci rende donne e uomini che si impegnano nel bene e rischiano nell’amore proprio come ha fatto Gesù" che "ci ha amati fino ad attraversare la “porta stretta” della Croce". E se Lui è la misura della nostra fede è "Lui è la porta che dobbiamo attraversare per essere salvati, vivendo il suo stesso amore e diventando, con la nostra vita, operatori di giustizia e di pace".
Si tratta di "compiere scelte faticose e impopolari, lottare contro il proprio egoismo e spendersi per gli altri, perseverare nel bene laddove sembrano prevalere le logiche del male, e così via". Ma poi "scopriremo che la vita si spalanca davanti a noi in modo nuovo, e, fin d’ora, entreremo nel cuore largo di Dio e nella gioia della festa eterna che Egli ha preparato per noi".
Nei saluti il Papa ha parlato della "popolazione di Cabo Delgado, in Mozambico, vittima di una situazione di insicurezza e violenza che continua a provocare morti e sfollati. Mentre faccio appello a non dimenticare questi nostri fratelli e sorelle, vi invito a pregare per loro ed esprimo la speranza che gli sforzi dei responsabili del Paese riescano a ristabilire la sicurezza e la pace in quel territorio".
Un pensiero particolare per l'Ucraina: "Venerdì scorso, 22 agosto, abbiamo accompagnato con la nostra preghiera e con il digiuno i fratelli e le sorelle che soffrono a causa delle guerre. Oggi ci uniamo ai nostri fratelli ucraini i quali, con l’iniziativa spirituale “Preghiera Mondiale per l’Ucraina”, chiedono che il Signore doni la pace al loro martoriato Paese".




