Francesco al termine dell'Udienza generale odierna lancia l'ennesimo appello per la pace in Ucraina. "Rinnovo l'invito ad implorare dal Signore la pace per l'amato popolo ucraino che da sei mesi patisce l'orrore della guerra. Auspico che si intraprendano passi concreti per mettere fine alla guerra e scongiurare un disastro nucleare a Zaporizhzhia. Porto nel cuore i prigioneri soprattutto i fragili, e chiedo alle autorità responsabili di adoperarsi per la loro liberazione", dice il Papa all'amato popolo ucraino.

"Penso ai bambini, anche ai morti, anche i rifugiati, qui ce ne sono tanti. Tanti feriti. Tanti bambini ucraini e russi sono diventati orfani. Hanno perso il papà e la mamma, siano russi o ucraini. Penso alla pazzia, alla crudeltà, alla pazzia di tutte le parti. Nessuno in guerra può dire no non sono pazzo. Penso a quella povera ragazza volata in aria per una bomba sotto al suo sedile, gli innocenti pagano la guerra. Diciamoci gli uni agli altri questa guerra è una pazzia. Coloro che guadagnano con il commercio delle armi sono delinquenti che ammazzano l’umanità. Pensiamo alla Siria, allo Yemen dove tanti bambini patiscono la fame, pensiamo ai Rohinja, oggi in modo speciale ai sei mesi dell'inizio della guerra in Ucraina e Russia, li ho consacrati entrambi al Cuore Immacolato di Maria, che ci porti la pace abbiamo bisogno di pace", continua il Papa nel suo lungo appello.

Oggi presenti all'udienza generale anche alcuni minori ucraini. Un progetto di accoglienza temporanea estiva, organizzato dalla Caritas, grazie al quale circa 200 minori ucraini sono ora in Italia, accolti da strutture diocesane in Lombardia e Toscana. “Caritas Italiana – spiega il direttore Caritas don Pagniello – ha proposto alle Caritas ucraine questa iniziativa che è stato possibile concretizzare grazie anche alle generose donazioni ricevute e ha individuato strutture disponibili per ospitare due gruppi di minori, insieme ai loro accompagnatori. Diverse associazioni,
tra cui in particolare le ACLI, stanno aiutando nell'animazione e famiglie e realtà locali si sono messe a disposizione per far trascorrere loro un periodo di serenità. Molti hanno perso e genitori e familiari
durante i recenti combattimenti, alcuni sono rimasti orfani, altri non hanno più notizie dei genitori al fronte. L’auspicio è che questa pur breve parentesi, grazie alla solidarietà sperimentata e alle parole del Santo Padre, possa alimentare speranze di pace”.