Advertisement

Papa Francesco al presidente di Colombia: “Le sue mani uniscano il suo Paese”

Papa Francesco e il presidente Ivan Duque | Papa Francesco incontra il presidente di Colombia Ivan Duque, Palazzo Apostolico Vaticano, 22 ottobre 2018 | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco e il presidente Ivan Duque | Papa Francesco incontra il presidente di Colombia Ivan Duque, Palazzo Apostolico Vaticano, 22 ottobre 2018 | Vatican Media / ACI Group

Per Papa Francesco, il classico regalo del medaglione con la roccia e l’ulivo i cui due rami si uniscono non è scontato. Nel darlo al presidente colombiano Ivan Duque, dopo 30 minuti di colloquio, Papa Francesco gli spiega: “Regalo questo medaglione con l’albero dell’univo che ha due rami che uniscono quello che era separato. Desidero che le sue mani siano come questi due rami: che uniscano la Colombia”.

Una frase che dà un po’ il tono della conversazione tra i due, che è durata circa 28 minuti. Ivan Duque, presidente di Colombia dallo scorso 7 agosto, è alla sua prima visita in Europa, e non poteva mancare una tappa in Vaticano, per un incontro con Papa Francesco e con il Segretario di Stato, il Cardinale Pietro Parolin.

Molti i temi sul tavolo: la prosecuzione del processo di pace, che la Santa Sede ha appoggiato, e che dopo l’accordo con le FARC punta all’accordo con l’altra sigla guerrigliera colombiana, le ELN; il problema del Venezuela e la politica di braccia aperte per i migranti di quel popolo, causati da quella che il presidente Duque chiama la “dittatura Maduro”.

Si legge in un comunicato della Sala Stampa Vaticana che i colloqui “si sono svolti in un clima di cordialità”, e su quelli “è stato espresso compiacimento per le buone relazioni bilaterali”.

“In tale contesto – continua il comunicato - è stato rilevato il contributo della Santa Sede e della Chiesa locale nel processo di pace e in favore della riconciliazione del popolo colombiano. È stata altresì sottolineata l’importanza di un dialogo costante tra la Chiesa e lo Stato per affrontare le sfide attuali della società, con particolare riferimento ad alcune questioni di comune interesse quali la tutela della vita, la lotta alla corruzione e al narcotraffico, la promozione della legalità e la salvaguardia dell’ambiente”.

Advertisement

Si Infine parlato in maniera “fruttuosa” sulla “situazione politica e sociale della Regione, con speciale attenzione alle migrazioni”.

Il clima dell’incontro era molto caloroso. Accolto nell’Aula del Tronetto, il presidente Duque ha detto al Papa: “Santo Padre, un onore salutarla. Grazie per ricevermi”. E poi, seduti sulla scrivania della Biblioteca del Papa: “Tutti i colombiani hanno goduto molto della sua visita, dei suoi messaggi di unità e gioia per tutto il Paese. Voglio esprimere la mia ammirazione e gratitudine per lei”. Papa Francesco ha risposto: “Sono un uomo”.

Alla fine della riunione, la presentazione delle delegazioni: 17 persone per il presidente, con il ministro degli Affari Esteri, il Cancelliere, il ministro del Commercio e, per la famiglia, la First Lady, i tre figli, il fratello del presidente, la madre e la suocera del presidente. Tutte e tre le donne vestivano il classico abito nero, con un corto velo di pizzo sulla testa.

Al momento dello scambio dei doni, è la First Lady a condurre le danze. Uno dei regali è un quadro, un numero 10 dei bambini della fondazione del calciatore James Rodriguez, ora in forza al Bayern Monaco, e poi una maglia dello stesso calciatore, entrambe autografate. E la First Lady ha detto al Papa di aver partecipato all’ultima riunione delle Scholas Ocurrentes, la fondazione di diritto pontificio sostenuta da Papa Francesco sin dai tempi dell’Argentina. “È stato straordinario”, ha detto la moglie del presidente, promettendo alla fine dell’incontro che continuerà ad essere coinvolta.

Poi, è stato regalato al Papa un libro sulla biodiversità della Colombia e un libro sul centenario dell’apparizione della Vergine di Chiquinquirà, patrona della Colombia, la cui immagine Papa Francesco ha venerato durante la visita nel Paese: il 19 luglio dell’anno prossimo se ne festeggerà il centenario, e anche questo è stato accennato nell’incontro.

Il presidente ha poi anche regalato al Papa una amaca, di colore bianco avorio, fatta da artigiani colombiani. “Sappiamo che ha poco tempo per riposare”, ha detto il presidente. E il Papa: “Qui mi faccio la siesta”. E infine, il caffè, “Simbolo della trasformazione produttiva nel nostro Paese” e “di grande qualità”.

More in Vaticano

Regalando il medaglione, il Papa ha inforcato gli occhiali e ha letto l’incisione. “Busca lo que une y supera lo que divide”, “Cerca ciò che unisce e supera quello che divide”. Il presidente ha commentato: “È il messaggio che ho sempre pensato di trasmettere ai colombiani, di concentrarsi in quello che unisce e non in quello che divide. Significa molto per me”.

Ovviamente, non potevano mancare il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, quest’anno dedicato alle migrazioni, le esortazioni Evangelii Gaudium, Gaudete et Exsultate e Amoris Laetitia, e l’enciclica Laudato Si.

E le migrazioni sono state un tema anche del colloquio privato con Papa Francesco e poi in segreteria di Stato, ha detto il presidente Duque in una conferenza stampa subito dopo gli incontri.

Il tema delle migrazioni ha riguardato soprattutto il Venezuela. “Facciamo una politica fraterna – ha detto – non vogliamo chiudere la frontiera venezuelano e continueremo a dare loro tutte le possibilità. Ma faremo anche ricorso alla comunità internazionale per avere una risposta multilaterale su questa questione. Nella conversazione con Papa Francesco, ci siamo focalizzati sul tema migratorio, sulla solidarietà colombiana, e abbiamo definito che dobbiamo permettere alle persone un cammino di speranza”.

A margine dell’incontro con i giornalisti, il presidente Duque ha anche incontrato un gruppo di francescani, che hanno molti progetti in Colombia.

Anche il tema del processo della riconciliazione in Colombia è stato toccato. Il presidente Duque è sempre stato critico dell’accordo con le FARC, e ha sottolineato di aver parlato con il Papa delle necessità di una “inclusione di quelli che hanno fatto violenza”, e parlato anche delle trattative con l’ELN, che potranno essere portate a termine solo “dopo che saranno liberate tutte le persone sequestrate e che cessino tutti gli atti di violenza”.

Il presidente ha poi sottolineato che altri temi di comune interesse sono stati “la lotta frontale contro la corruzione, e l’ dea del Sinodo del 2019 che parla della protezione dell’Amazzonia: abbiamo condiviso l’idea di affrontare il tema della deforestazione e di promuovere i valori di sfruttamento ambientale”. Da notare che Papa Francesco aveva guardato anche all’Amazzzonia durante il viaggio in Colombia, in particolare con la tappa a Villavicencio E la Colombia è coinvolta nell’organizzazione del Sinodo speciale, tanto che uno dei membri del comitato preparatore è  Joaquin Humberto Pinzon Guiza, vicario apostolico di Puerto Leguizamo Solano.