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Papa Francesco: “Il Sinodo non è un parlamento”

Il Papa apre i lavori del sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina con un discorso a braccio incentrato sul tema della Sinodalità

Papa Francesco, Sinodo Chiesa Greco Cattolica Ucraina | Papa Francesco con il Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, Palazzo Apostolico Vaticano, 2 luglio 2019 | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco, Sinodo Chiesa Greco Cattolica Ucraina | Papa Francesco con il Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, Palazzo Apostolico Vaticano, 2 luglio 2019 | Vatican Media / ACI Group

Quando erano stati a Roma il 5 e 6 luglio per l’incontro interdicasteriale, Papa Francesco aveva detto ai vescovi della Chiesa Greco Cattolica Ucraina che non bastava avere un sinodo, bisognava essere sinodo. Nel suo saluto, l’arcivescovo maggiore Shevchuk lo sottolinea di nuovo. E Papa Francesco riparte da lì per affermare che sinodo e Spirito Santo non vanno divisi l’uno dall’altro, perché il Sinodo non è un Parlamento, né luogo dove fare accordi politici o indagini sociologiche.

Afferma Papa Francesco: “C’è un pericolo: credere, oggi, che fare cammino sinodale o avere un atteggiamento di sinodalità voglia dire fare un’inchiesta di opinioni, cosa pensa questo, questo, questo…, e poi fare un incontro, mettersi d’accordo… No, il Sinodo non è un Parlamento! Si devono dire le cose, discutere come si fa normalmente, ma non è un Parlamento”.

Papa Francesco rimarca che il Sinodo “non è mettersi d’accordo come nella politica”, né è per fare “inchieste sociologiche”, pensando di chiedere a gruppi di laici.

“Voi certo – aggiunge Papa Francesco – dovete sapere cosa pensano i vostri laici, ma non è un’inchiesta, è un’altra cosa. Se non c’è lo Spirito Santo, non c’è Sinodo”.

Insomma, conclude Papa Francesco, “se non è presente lo Spirito Santo, non c’è sinodalità. Anzi, se non c’è la Chiesa, l’identità della Chiesa”.

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L’identità della Chiesa, per Papa Francesco, è “evangelizzare” come ha detto San Paolo VI, per questo invita i presuli greco cattolici ucraini ad entrare “in questo vostro Sinodo con questo spirito, con lo Spirito Santo. Pregate lo Spirito. Litigate tra voi, tutto quello che volete… Pensate a Efeso, come litigavano quelli! Ma erano bravi… E alla fine è stato lo Spirito a portarli a dire: ‘Maria, Madre di Dio’. È proprio questa la via. È lo Spirito”.

Perché – conclude Papa Francesco – “noi non vogliamo diventare una Chiesa congregazionalista, bensì una Chiesa sinodale. E andate avanti su questa strada”.

Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, tratteggia una Chiesa “vibrante e globale”, forte dei 47 vescovi che compongono il Sinodo e che non sono stabiliti solo in Ucraina, ma anche in Canada, Stati Uniti, Gran Bretagna, Irlanda, Francia, Paesi Bassi, Scandinavia, Italia, Polonia, Brasile, Argentina, Australia, Bielorussa, Kazakhstan, Romania.

L’incontro con Papa Francesco rappresenta l’inizio dei lavori del Sinodo, che cade nel cinquantesimo anniversario della dedicazione della Basilica di Santa Sofia, la “casa” dei greco cattolici ucraini a Roma e seconda sede dell’arcivescovo maggiore. La basilica fu costruita dal cardinale Slipyi, e consacrata il 28 settembre 1969, alla presenza di Paolo VI.

Ma sono molti gli anniversari che si intrecciano, perché è a Roma che cominciarono i primi incontri della Chiesa Greco Cattolica Ucraina nel 1929, su ispirazione del metropolita Andriy Sheptytsky, e a Roma si ripresero gli incontri del Sinodo negli anni Ottanta del secolo scorso, sotto l’auspicio di San Giovanni Paolo II.

Nella suo saluto, l’arcivescovo maggiore Shevchuk ha sottolineato che la presenza del sinodo a Roma è “segno visibile” dell’unione con Roma, e ricordato che la tradizione della Chiesa greco cattolica ucraina si rifà alla “memoria millenaria della Chiesa di Rus’ di Kyiv, della Chiesa indivisa del primo millennio e la sua comunione con Chiesa di Roma”.

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Dopo l’udienza con Papa Francesco, il Sinodo scenderà in Basilica Vaticana, per un pellegrinaggio sulla tomba di San Giosafat. Fu lui che promosse l’unione con Roma, mantenendo tradizioni bizantine, nel 1595. E per questo, durante il Concilio Vaticano II, San Paolo VI completò il progetto di San Giovanni XXIII di seppellirlo in Vaticano.

La celebrazione del Sinodo è particolarmente importante per la Chiesa Greco Cattolica Ucraina. Il Sinodo ha il compito di emanare leggi per l'intera Chiesa sui iuris, eleggere l'arcivescovo maggiore nonché i vescovi per le eparchie e gli esarcati sia all'interno che al di fuori del territorio della Chiesa.

Inoltre, il Sinodo dei Vescovi è il tribunale supremo della Chiesa greco-cattolica ucraina.