Con questa celebrazione “abbiamo rinnovato l’attenzione della Chiesa per le diverse categorie di persone vulnerabili in movimento. In unione con i fedeli di tutte le Diocesi del mondo abbiamo celebrato la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, per riaffermare la necessità che nessuno rimanga escluso dalla società, che sia un cittadino residente da molto tempo o un nuovo arrivato”. Lo ha detto Papa Francesco prima di recitare l’Angelus al termine della Messa in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

Il Papa inaugura la scultura che ha come tema queste parole della Lettera agli Ebrei: non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli.

Un’opera - ha spiegato - che “raffigura un gruppo di migranti di varie culture e diversi periodi storici. Ho voluto questa opera artistica qui in Piazza San Pietro, affinché ricordi a tutti la sfida evangelica dell’accoglienza”.

Francesco rivolge il pensiero al Camerun dove domani si apre “un incontro di dialogo nazionale per la ricerca di una soluzione alla difficile crisi che da anni affligge il Paese. Invito tutti a pregare perché tale dialogo possa essere fruttuoso e condurre a soluzioni di pace giuste e durature, a beneficio di tutti”.