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Papa Francesco, “l’amore di Gesù, una trasgressione che va oltre le convenzioni”

Nel suo consueto Angelus domenicale, Papa Francesco si sofferma sul Vangelo del giorno, e parlando della guarigione del lebbroso nota le due trasgressioni messe in luce dalle letture

Papa Francesco, Angelus | Papa Francesco si affaccia dalla finestra del suo studio durante un Angelus | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco, Angelus | Papa Francesco si affaccia dalla finestra del suo studio durante un Angelus | Vatican Media / ACI Group

C’è un lebbroso che trasgredisce tutte le norme, e esce dall’isolamento per chiedere a Gesù di essere guarito. E c’è Gesù che trasgredisce tutte le norme e tocca il lebbroso, andando oltre le convenzioni e così guarendolo. Papa Francesco centra il suo commento prima della preghiera dell’Angelus su queste due trasgressioni presentate dal Vangelo del giorno. E invita tutti a pregare per poter vivere secondo queste due “trasgressioni” che in realtà altro non sono che frutto dell’amore. E chiede un applauso per i confessori misericordiosi, che ricevono secondo lo stile di Dio, che è "vicinanza, compassione e tenerezza".

È una domenica assolata ("È bella la piazza con il sole", dice il Papa), ma fredda, quella che precede il mercoledì delle Ceneri e quindi l’inizio della Quaresima. È il giorno di San Valentino, ma anche quello dei Santi Cirillo e Metodio, apostoli che hanno contribuito a dare forma all’Europa dei due polmoni, secondo una espressione cara a San Giovanni Paolo II, ed entrambe le ricorrenze saranno ricordate dal Papa al termine dell'Angelus.

Papa Francesco, come di consueto, si affaccia dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, e, prima della preghiera dell’Angelus, commenta il Vangelo del giorno. Ricorda che i lebbrosi, al tempo di Gesù, dovevano vivere isolati, fuori dal centro abitato, eppure Gesù “si lascia avvicinare da quell’uomo, si commuove, addirittura stende la mano e lo tocca”, ed è in questo modo che rende concreta “la Buona Notizia che annuncia: Dio si è fatto vicino alla nostra vita, ha compassione per le sorti dell’umanità ferita e viene ad abbattere ogni barriera che ci impedisce di vivere la relazione con Lui, con gli altri e con noi stessi”.

Papa Francesco spiega poi le due trasgressioni del Vangelo. La trasgressione del lebbroso è quella di “uscire dall’isolamento”, nonostante le prescrizioni dovute al fatto che “la sua malattia era considerata un castigo divino”.

Eppure, dice il Papa, il lebbroso vede in Gesù “un altro volto di Dio: non il Dio che castiga, ma il Padre della compassione e dell’amore, che ci libera dal peccato e mai ci esclude dalla sua misericordia”. È proprio questo che incoraggia l’uomo ad “uscire dall’isolamento”.

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E il Papa aggiunge "una parola su tanti confessori, di attirare le persone, tanta gente che si sente sul pavimento dei suoi peccati, ma con tenerezza, compassione. Bravi quei confessori che non sono con la frusta in mano, ma pronti a ricevere, per Dio che non si stanca di perdonare. A questi confessori misericordiosi chiedo di dare un applauso a tutti, in piazza"

E incontra così la seconda trasgressione, quella di Gesù, che non considera la legge che proibisce di toccare i lebbrosi, ma lo tocca, e questo fa di Gesù "un trasgressore. “Toccare con amore – dice Papa Francesco - significa stabilire una relazione, entrare in comunione, coinvolgersi nella vita dell’altro fino a condividerne anche le ferite”.

Così, Gesù mostra che Dio non solo “non è indifferente”, ma nemmeno si tiene “a distanza di sicurezza”, anzi “si avvicina con compassione e tocca la nostra vita per risanarla”.

Papa Francesco ricorda che anche oggi la lebbra, ma anche tante altre malattie, sono associate a un pregiudizio sociale, persino a una discriminazione religiosa. Aggiunge il Papa: "Pensate a quando quella donna entrò al banchetto e buttò il profumo a Gesù. E tutti dicevano che se Gesù avesse conosciuto la donna, avrebbe saputo che era una peccatrice. Il disprezzo. Ma Gesù la riceve, anzi le dice: 'Ti sono perdonati i peccati'. È il pregiudizio che ci porta ad allontanare." Dice il Papa: "Non pregiudicare. Ciascuno di noi può sperimentare ferite, fallimenti, sofferenze, egoismi che ci chiudono a Dio e agli altri”. Ma Gesù – spiega il Papa – “ci annuncia che Dio non è un’idea o una dottrina astratta, ma Colui che si ‘contamina’ con la nostra umanità ferita e non ha paura di venire a contatto con le nostre piaghe”. Dio si contamina e - dice il Papa - "lo ha detto San Paolo, che si è fatto peccato. Guarda cosa ha fatto per farsi vicino a noi, e far sentire la sua tenerezza. Vicinanza, compassione e tenerezza".

Sottolinea Papa Francesco: “Per rispettare le regole della buona reputazione e delle consuetudini sociali, noi spesso mettiamo a tacere il dolore o indossiamo delle maschere che lo camuffano. Per far quadrare i calcoli dei nostri egoismi o le leggi interiori delle nostre paure, non ci coinvolgiamo troppo nelle sofferenze degli altri”.

Il Papa invita tutti a chiedere a Dio di vivere le due trasgressioni presentate dal Vangelo: quella del lebbroso, “perché abbiamo il coraggio di uscire dal nostro isolamento”, e quella di Gesù, “un amore che fa andare oltre le convenzioni, che fa superare i pregiudizi e la paura di mescolarci con la vita dell’altro”. 

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Nei saluti finali, Papa Francesco ringrazia la Colombia per le iniziative sui migranti. “Sempre guardo con gratitudine all’impegno di coloro che collaborano in favore dei migrantidice Papa Francesco- A tutti ringrazio per quello che fanno per i migranti. Oggi in particolare, mi associo ai vescovi della Colombia nell’esprimere riconoscenza per la decisione delle autorità colombiane di implementare lo statuto di protezione temporanea per i migranti venezuelani presenti nel Paese, favorendone l’accoglienza, la protezione e l’integrazione. E questo non lo fa un Paese ricchissimo, lo fa un Paese con tanti problemi, di sviluppo, di povertà, di pace, ma con questo problema ha avuto il coraggio di guardare a quei migranti e fare questo statuto. Grazie alla Colombia”.

Papa Francesco ricorda anche i santi Cirillo e Metodio, “proclamati da San Giovanni Paolo II compatroni d’Europa”, e saluta con affetto “tutti i battezzati che vivono nelle comunità evangelizzate dai santi fratelli. Non hanno avuto paure questi due di trovare vie nuove per comunicare il Vangelo. Accresca il desiderio di camminare verso la piena unità nel rispetto delle differenze”.

“E non può mancare oggi, nel giorno di San Valentino, rivolgere un pensiero e un augurio ai fidanzati e agli innamorati”, conclude il Papa. E poi ricorda l’inizio della Quaresima con il Mercoledì delle ceneri, che spera dia speranza “al tempo che stiamo vivendo”.