Papa Francesco lo ha nominato vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata dei Goti il 24 giugno 2016. È stato ordinato vescovo il 3 settembre 2016, consacrante l’arcivescovo Vincenzo Bertolone di Catanzaro Squillace e co-consacranti gli arcivescovi Antonio Cantisani e Giancarlo Maria Bregantini. “Don Mimmo” ha voluto far precedere la celebrazione di ingresso in diocesi dalla visita all’Istituto Penale per Minorenni di Airola.
Il vescovo Battaglia è amico di don Luigi Ciotti, e ha scritto con don Virginio Colmegna "I poveri hanno sempre ragione. Storie di preti di strada", libro uscito nel 2010.
Nella sua ultima lettera pastorale per la diocesi, il vescovo Battaglia ha notato che il COVID 19 "ha messo a nudo la fragilità di questo nostro mondo, l'inconsistenza di ciò in cui pensavamo di aver trovato la chiave risolutiva di tutti i nostri problemi, la gracilità di quell'economia, che sia a livello locale, sia a livello globale, è stata ritenuta l'unica meta ed è stata vista e osannata come l'unica via, che al di fuori di ogni regola, porta l'umanità verso la felicità sulla terra".
Papa Francesco ha dato udienza al vescovo Battaglia lo scorso 3 gennaio, mentre il 4 gennaio il Papa incontrò Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, e l’incontro è stato considerato da molti un indizio della volontà papale. Tra l’altro, Papa Francesco potrebbe anche proseguire nel piano di accorpamento delle diocesi italiane unendo successivamente la diocesi di Acerra a quella di Cerreto Sannita.
Il vescovo Battaglia era stato inserito nella terna di nomi presentati dal Papa al nunzio in Italia, l’arcivescovo Paul Emil Tscherrig. Gli altri candidati, secondo i rumors, erano il vescovo Giuseppe Sciacca, segretario del Supremo Tribunale della Segnatura, e l’arcivescovo Luigi Vari di Gaeta.
Dopo la nomina del nuovo arcivescovo di Genova, così, anche l’arcidiocesi di Napoli cambia guida. L’arcidiocesi conta 1 milione e 705 mila battezzati (dati 2016) e il territorio è diviso in 13 decanati. Si tratta di un territorio dalla forte devozione popolare, in particolare per San Gennaro a Napoli, con un intenso retroterra culturale, ma anche un forte impatto delle criminalità organizzata.
Restano, dunque, in Italia due metropoliti di grandi diocesi oltre il limite di età: il Cardinale Bassetti a Perugia – Città della Pieve e l’arcivescovo Nosiglia a Torino. Nel corso dell’anno sono stati nominati, infatti, l’arcivescovo di Siracusa e quello di Bari - Bitonto. Hanno appena compiuto 75 anni anche l’arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini di Reggio Calabria e l’arcivescovo Piero Coccia di Pesaro.
Per quanto riguarda i metropoliti oltre il limite di età rimasti, il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, è confermato alla guida della diocesi a tempo indeterminato.L’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, è stato confermato da Papa Francesco fino al 2021, e ha aggiunto alle sue competenze l’amministrazione della diocesi di Susa, secondo il piano di ridimensionamento del numero delle diocesi italiane portato avanti da Papa Francesco.
L’accorpamento fa parte del piano per la riduzione delle 226 diocesi italiane (225 più l’ordinariato militare). Questo accorpamento sta avvenendo perlopiù unendo le diocesi in persona episcopi. L’ultimo caso è quello della diocesi di Carpi unita all’arcidiocesi di Modena – Nonantola sotto la gestione dell’arcivescovo Erio Castellucci. Prima, la diocesi di Fabriano – Matelica e l’arcidiocesi di Camerino erano unite sotto la gestione dell’arcivescovo Francesco Massara.
La diocesi di Tempio Ampurias, in Sardegna, dovrebbe invece essere accorpata con quella di Ozieri, il cui vescovo, Corrado Melis, 56 anni, dovrebbe prendere l’amministrazione dell’arcidiocesi succedendo al vescovo Sebastiano Sanguinetti, che ha compiuto 77 anni.
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